Mese: Maggio 2008 Page 1 of 4

Sapienza, blitz fascista: ma per il governo fu rissa

«Davvero non ci siamo. l'informativa del sottosegretario Mantovano sull'aggressione neofascista alla Sapienza, lascia l'amaro in bocca». lo dice Rosy Bindi che aggiunge: «Preoccupa una lettura che tende a minimizzare i fatti e che può suonare come una sorta di giustificazione della violenza: le responsabilità maggiori finiscono per ricadere sui vertici dell'università e sui giovani dei collettivi e si arriva persino a negare la matrice neofascista di Forza nuova e del suo leader». 

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Insomma, continua l'esponente pd, «dal governo ci aspettiamo la tutela dei diritti costituzionali e delle garanzie democratiche, non discutibili analisi sociologiche sul clima dellaSsapienza». e, conclude Bindi, «avremmo voluto sentire una condanna senza appello dei violenti e l'assicurazione che saranno prese tutte le misure necessarie affinchè episodi come questo non si ripetano nè alla Sapienza nè in altri quartieri di Roma e in altre città d'Italia».
Saranno processati a luglio i sei fermati dopo l'aggressione neofascista alla Sapienza di Roma. Tre arresti ai domiciliari confermati, altri tre revocati dopo l'udienza preliminare al tribunale di Roma. L'accusa è di rissa aggravata. Sono quattro giovani appartenenti al movimento neofascista Forza Nuova, Federico Ranalli, Gabriele Acerra, Martin Avaro, Andrea Fiorucci e due giovani dei collettivi universitari, Emiliano Marini e Giuseppe Mercuri.

Non ancora del tutto chiara la dinamica dei fatti. Gli studenti affermano di essere stati aggrediti con bastoni e mazze da una squadraccia di forzanuovisti guidata dal responsabile provinciale del movimento Martin Avaro. Al contrario i fascisti parlano a loro di aggressione. La polizia sembra aver adottato una soluzione salomonica arrestando tutti per rissa. Insomma un modo per rinverdire i mai dimenticati opposti estremismi.

All'udienza i due ragazzi dei collettivi difesi dall'avvocato Tommaso Mancini sostengono la tesi dell'aggressione ai loro danni. I giovani del partito neofascista sono difesi invece, tra gli altri, dall'avvocato Stefano Fiore, fratello del leader di Forza Nuova, Roberto.

Ed è proprio il neodeputato europeo Fiore che fuori dall'aula capovolge la dinamica dei fatti affermando che i quattro ragazzi di destra «sono stati aggrediti da venti persone e non gli si può ascrivere il possesso di mazze e di altri oggetti». Continua Fiore: «I ragazzi erano lì perché Fiorucci aveva appuntamento al rettorato per ricevere informazioni sul perché erano stato annullato il convegno sulle Foibe». Ma il pro rettore Luigi Frati dice che non gli «risulta che ci siano state domande per un appuntamento alla mia segreteria né a quella del rettore con esponenti del movimento di destra Forza Nuova».

Fuori dal tribunale di Roma, oltre 100 studenti in rappresentanza dei collettivi dell'università hanno dato vita ad un presidio in solidarietà con i ragazzi di sinistra. Gli striscioni srotolati recitavano: «Ma quale equidistanza, ma quale rissa, ieri c'è stata un'aggressione fascista. Emiliano e Giuseppe liberi subito». Un altro riferito direttamente alla destra: «Omofobia, fascismo, sessismo… è questa la vostra sicurezza»

 

Sempre i collettivi universitari mercoledì hanno contestato il preside della Facoltà di Lettere della Sapienza Guido Pescosolido per aver concesso l'autorizzazione all'iniziativa sulle foibe di Forza Nuova e per non aver preso una posizione chiara sui fatti. «Abbiamo contestato il preside Pescosolido che ci ritiene colpevoli dei fatti di ieri», ha spiegato Francesco Raparelli, appartenente alla "Rete per l'autoformazione". «Eravamo 150 sotto la scalinata della Facoltà di Lettere.Ora aspettiamo gli esiti dell'udienza e poi faremo una grande assemblea di Ateneo per capire come proseguire la giornata». Pescosolido a «Il Messaggero» afferma: «Ho condiviso la scelta del pro rettore di annullare l'iniziativa di Forza Nuova. Il clima non era dei migliori, potevano esserci problemi di ordine pubblico. E anche perché stava affiorando ormai la componente strumentale e politica. Stavano emergendo finalità nascoste di tipo ideologico. Lo abbiamo fatto insomma per evitare quello che poi purtroppo è successo».

Amnesty condanna l’Italia: «È un Paese razzista, pericoloso»

L'Italia sta diventando un paese razzista, xenofobo, «pericoloso» per immigrati e rom , «domani per tutti noi». A dirlo è il focus del Rapporto 2008 presentato dalla direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della sezione italiana, Daniela Carboni, che ha sottolineato come «dichiarazioni discriminatorie da parte delle istituzioni e atti normativi approvati in modo affrettato e propagandistico» rischiano di aprire una vera e propria «caccia alle streghe».

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Insieme al Rapporto Annuale 2008, Amnesty International ha presentato anche una scheda di approfondimento e aggiornamento sull'Italia dove discriminazione e xenofobia stanno crescendo di giorno in giorno e dove, con il nuovo "pacchetto sicurezza", essere clandestino dovrebbe diventare un reato.

 

Daniela Carboni, direttrice dell'Ufficio campagne e ricerca della Sezione Italiana di Amnesty International, parte proprio da un caso di cronaca piuttosto recente, l'omicidio di Giovanna Reggiani a Roma lo scorso ottobre, per far capire come spesso gli eventi vengano distorti creando una caccia alle streghe indiscriminata. «La violenza su una donna è diventata l'occasione per discriminare una minoranza etnica», ha detto Carboni. Giovanna Reggiani fu infatti uccisa da Romulus Nicolae Mailat, cittadino romeno ritenuto appartenente alla minoranza rom.

 

Il caso reggiani scatenò critiche bipartisan contro la Romania e gli immigrati romeni, al punto che l'Alto Commissariato Onu per i rifugiati -l'Unhcr – in novembre espresse preoccupazione per il clima di intolleranza manifestato nei giorni successivi all'omicidio e per «lo stato di tensione nei confronti degli stranieri alimentato negli anni anche da risposte demagogiche alle tematiche dell'immigrazione messe in atto dalla politica».

 

Tra il 2007 e il 2008 si sono poi verificati numerosi attacchi violenti ad accampamenti rom e ad altre minoranze in diverse città. «Siamo allarmati dai toni discriminatori sui rom. Devono essere aperte inchieste, dati risarcimenti alle famiglie rom colpite a garantire sicurezza a queste comunità», ha affermato Daniela Carboni che ha poi lanciato un appello alle istituzioni italiane affinché «imparino che parlare di diritti umani per gli immigrati non è impopolare».

 

Critiche al cosiddetto "pacchetto sicurezza" che include un decreto legge che punisce con la reclusione e la confisca del bene chi affitta un immobile a un immigrato, e che rende una circostanza aggravante di qualsiasi reato quella di essere stato commesso da un immigrato irregolare. Nel disegno di legge si vuole portare anche a 18 mesi il tempo massimo della detenzione nei Centri di permanenza, oggi di 60 giorni. «Una riforma normativa che ha messo in allarme diverse Ong oltre allo stesso Alto Commissariato Onu per i rifugiati», ha fatto notare Carboni.

 

Ma Amnesty nella sua scheda esprime critiche anche al decreto Pisanu del 2005 che, nonostante le richieste della Commissione delle Nazioni Unite contro la tortura, il governo di centrosinistra ha mantenuto pressoché immutato. Il decreto prevedeva l'espulsione di immigrati regolari e irregolari sulla basa di «una vaga definizione del rischio da essi posto» e senza tutela contro il rimpatrio forzato in paesi in cui rischiano la tortura o altri abusi. In base a questo decreto nel 2006 sarebbe dovuto essere espulso il cittadino tunisino Nassim Saadi, ma il procedimento di espulsione fu bloccato e poi annullato nel febbraio di quest'anno dalla Corte europea dei diritti umani.

 

Amnesty rileva anche altre lacune nella legislazione italiana, come il mancato recepimento nella sua interezza della Convenzione delle Nazioni Unite contro la tortura: l'Italia è priva di uno specifico reato di tortura nel codice penale e ciò comporta delle ricadute sulla possibilità che le forze di polizia rispondano di eventuali abusi. A ciò si aggiunge la mancanza di forme di identificazione dei singoli agenti di polizia durante le operazioni di ordine pubblico, e l'assenza di organismi indipendenti di monitoraggio. Questa situazione si riflette ad esempio sui processi per le violenze commesse contro i manifestanti durante il G8 di Genova nel 2001. «Diversi imputati invece che essere puniti sono stati promossi», ha detto Carboni.

 

Se a livello internazionale la guerra al terrorismo sta erodendo la difesa dei diritti umani, l'Italia non è da meno. Anche nel nostro paese l'approccio delle autorità di governo è condizionato dalla politica del sospetto.

Caso esemplare è quello della rendition: il programma segreto della Cia per la cattura e detenzione fuori dalla legalità "normale" di sospetti terroristi. Come il caso dell'imam egiziano Abu Omar, prelevato a Milano nel 2003 e trasferito in Egitto dove avrebbe subito torture. Secondo Amnesty, il governo italiano non avrebbe collaborato pienamente alle indagini degli organismi internazionali che hanno «accertato precise responsabilità dell'Italia nelle rendition. Oltre ad Abu Omar il Parlamento Europeo ha chiamato in causa l'Italia anche per altri due casi.

 

Amnesty denuncia anche la scarsa trasparenza negli accordi bilaterali tra Italia e Libia sul pattugliamento marittimo congiunto delle coste per contrastare l'immigrazione irregolare, e critica duramente l'esportazione di armi da parte dell'Italia verso quei paesi che sfruttano i bambini soldato». Lancio un appello al governo italiano – ha detto Daniela Carboni – scelga una volta per tutte se rispettare o violare i diritti umani sia nelle parole che negli atti».

 

L'Europa continua ad essere una «calamita» per quanti cercano di fuggire da violenze e povertà ma il Vecchio Continente continua a deluderli con approcci repressivi verso l'immigrazione irregolare, scrive Amnesty.

Ma il Vecchio continente che si considera ancora in prima fila nella lotta alla violazione dei diritti umani, è diventato complice degli Stati Uniti. E ora specie per i rifugiati ha assai poco da insegnare al resto del mondo. Troppi paesi europei sono pronti a rispedire persone ritenute sospetti terroristi in paesi dove rischiano di subire gravi violazioni dei diritti umani. Ma Amnesty denuncia anche il fatto che semplici migranti – uomini, donne e bambini – si sono visti negare anche l'accesso alle procedure per la richiesta di asilo e spesso vengono abbandonati in stato di completa indigenza. «Nuove leggi in Paesi come Belgio, Francia e Svizzera hanno limitato ulteriormente i diritti di richiedenti asilo e migranti», scrive Amnesty. Anche l'Italia

Roma, La Sapienza – Aggressione neonazista

Esprimiamo la nostra vicinanza a Emiliano Marini e Giuseppe Mercuri e a tutti i ragazzi dei collettivi di Roma La Sapienza aggrediti a Roma da una squadraccia di fascisti di Forza Nuova. Ora e sempre resistenza.

Acu Gulliver – Sinistra Universitaria – Ancona


http://www.globalproject.info/art-16129.html

Bando Campusworld:

1941361_756248494462962_2642073074764699631_oBando Campusworld:

Grazie alle nostre richieste, potranno partecipare al bando anche gli studenti laureati a Febbraio 2014.

Riconoscimento CFU per certificazioni linguistiche

10868084_756248597796285_7759720688403809160_nEconomia – Riconoscimento CFU per certificazioni linguistiche:

Sono state modificate le modalità di convalida degli esami di lingua straniera attraverso la presentazione di certificazioni linguistiche.

Bambini violentati da “mostri” arruolati nei contingenti “umanitari” dell’ONU

L'uomo è una bestia… purtroppo questa denuncia di SavetheChildren non sta facendo notizia. Vi ricordate gli stupri negli anni 90 fatti dai militari italiani in Somalia? se ne è saputo più nulla? Purtroppo invece di isolare e incarcerare le mele marce lo Stato spesso le copre.

Questo articolo dovrebbe far riflettere tutti…

www.corriere.it

 

Napoli, pugno di ferro sulla rivolta

NAPOLI – Soltanto un ostinato ottimista può credere che questa storia di Chiaiano non finisca – nelle prossime ore – malissimo. Nel peggiore dei modi. Lo prevedono entrambi gli antagonisti: chi protesta; chi la protesta deve affrontare. Sull'uno e l'altro fronte ne parlano come di un appuntamento improrogabile.

 

www.repubblica.it

 

Sono come rassegnati alla "battaglia" lungo l'ultimo chilometro di via Cupa del Cane verso le cave di tufo di Poggio Vallesana, bloccate oggi da cinque, alte barricate di auto rovesciate, alberi abbattuti, filo spinato, cassonetti incatenati tra di loro. La prova di forza contrapporrà tra 24/48 ore – il tempo definisce l'effettività della decisione del governo e l'attendibilità del piano predisposto per decreto legge – giovani e meno giovani abitanti del quartiere ai "reparti mobili" e ai "battaglioni" di polizia e carabinieri.

L'ultima chance di dialogo è affidata a un incontro che Guido Bertolaso ha accettato di convocare per oggi pomeriggio. Anche in questo caso, la previsione è di una luna nera. La gente di Chiaiano si attende un negoziato, "una trattativa" per ridiscutere l'adeguatezza delle cave ad accogliere 700 mila tonnellate di rifiuti. Il sottosegretario/commissario esclude ogni nuova, debilitante mediazione. E' consapevole che, se non spezza un anello della catena di "no", di proteste, di rinvii, di ripensamenti, finirà fritto. E precipiterà, come già gli è accaduto una volta, nella trappola che si è "mangiato" anche Gianni De Gennaro.

A Terzigno – dove la cittadinanza ha già dato in questi anni prova di grande combattività – sono in attesa di vedere come finirà a Chiaiano. Se a Chiaiano il governo e lo Stato dovessero disarmare, a Terzigno vedranno uno spiraglio per evitare di raccogliere vicino a casa i rifiuti della provincia avviando così il consueto "effetto domino" che ha impedito, nell'ordine e nel tempo, l'apertura delle discariche di Parapoti, Serre, Ariano, Giugliano Taverna del Re, Pianura, Savignano. Se nel Napoletano l'anello della catena non si spezza, presto, prestissimo, subito, sarà arduo convincere Salernitani, Sanniti, Irpini, Casertani ad accogliere l'immondizia prodotta e rifiutata dai Napoletani. Manco a parlare dei Veneti o dei Siciliani o di una collettività che dovrebbe sborsare altre decine di milioni per sbolognare, a caro prezzo, l'immondizia agli impianti di riciclaggio della Sassonia.

Due discariche devono esserci nella provincia di Napoli, questo dirà Bertolaso, che considera la riunione di oggi non un "tavolo di negoziazione", ma un "tavolo di garanzia". Il commissario è disposto a "lavorare" nelle cave con i tecnici indicati dalla comunità di Chiaiano, a coinvolgerla nel controllo della quantità e qualità dei rifiuti che vi saranno smaltiti. Nulla di più. Chiederà che siano smantellati subito i blocchi stradali. Non accetterà che nella delegazione ci siano i "comitati di protesta" che, con una decisione stravagante del governo, sono stati dichiarati "sciolti" per decreto, manco fossero consigli comunali.

In gioco, a questo punto, non è soltanto la soluzione della lunga e ormai (per tutti) incomprensibile catastrofe dei rifiuti napoletani, ma la pubblica sfida lanciata da Silvio Berlusconi, la credibilità del cipiglio decisionista scelto, all'esordio, dal governo. E' come se il più che decennale ciclo della crisi dei rifiuti napoletani sia precipitato in un unico luogo, lungo un chilometro, dove si fronteggiano lo Stato e un quartiere. Uno Stato sostenuto dall'indiscutibile consenso di chi, al nord come al sud, a destra come a sinistra, chiede che questo crescendo di egoismi sociali e di autolesionismo pubblico finisca una buona volta – costi quel che costi – e una comunità che può diventare, nelle prossime ore, icona dell'opposizione a una "democrazia della forza" e non della partecipazione; simbolo nazionale di "resistenza" a una classe politica inetta e autoritaria, incapace di trovare nell'arco di quattordici anni soluzioni efficaci e condivise.

Tra l'uno e l'altro, tra lo Stato e quel quartiere, non c'è più alcuna forma di conciliazione. C'è soltanto il deserto degli sconfitti; lo sbaraglio di ogni mediazione politica, sociale, istituzionale; l'assenza di ogni fiducia nella cooperazione. Il sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, che dovrebbe essere "Stato" con i cittadini e "cittadino" con lo Stato, non ha alcuna plausibilità né con i suoi cittadini né con lo Stato che dovrebbe rappresentare. Il governatore della Regione, Antonio Bassolino, giudicato ormai da queste parti alla stregua di un "dittatore africano", è preoccupato soltanto del suo destino politico in nome del quale si è felicemente abbarbicato al nuovo governo nella speranza di traghettare se stesso fino alle elezioni europee del 2009. La dissipazione di ogni capitale sociale, l'assenza di ogni traccia di radicamento nel territorio, l'evaporazione di ogni ruolo della politica che, sola, avrebbe potuto garantire quel "patto territoriale" – che sta alla base degli insediamenti di una discarica o di un impianto – chiudono il fallimentare bilancio.

Oggi, rien ne va plus, le jeux son faits. Poco importa che il piano del governo lasci ancora in vita l'intero network di intermediazione (consorzi, società miste) che ha ingoiato, negli ultimi dieci anni, 780 milioni di euro all'anno, quindi 15 mila miliardi di lire in dieci anni. Quel che conta, nelle prossime ore, è l'unitarietà emotiva della comunità di Chiaiano, la sua determinazione a "combattere fino alla fine", come si sente dire tra le barricate – e non paiono soltanto parole di una follia rabbiosa, scampoli disperati di irrazionalità. Di contro, il governo e lo Stato si giocano la faccia. Che ne sarebbe dei chiassosi annunci dell'Esecutivo (lotta alla clandestinità, nucleare, ponte sullo Stretto) se non riuscisse a piegare la riluttanza di una borgata di 30 mila abitanti, soprattutto quando gli altri, tutti gli altri chiedono, nell'interesse del Paese e della stessa Napoli, di chiudere finalmente questa umiliante storia? E' l'inconciliabilità delle ragioni in campo a rendere sconsolato anche il più ostinato ottimista. Si può sperare soltanto che, nelle poche ore che ci dividono dall'inevitabile showdown, la ragione e la responsabilità – di tutti – tornino a farsi vedere.

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Risultati Elezioni Universitarie 14-15 Maggio

Sono disponibili i risultati definitivi delle Elezioni universitarie del 14 e 15 maggio presso i seguenti link:

Risultati Consiglio Studentesco

 

Consiglio Studentesco
Votanti: 3487
 
Gulliver – Sinistra Universitaria
Student Office
Università Europea – Azione Universitaria
La Coccinella – A.U.L.C.
Ala Destra Universitaria – A.D.U.
 
1690 Voti
1008 Voti
473 Voti
188 Voti
128 Voti
9 Seggi
6 Seggi
3 Seggi
1 Seggio
1 Seggio

 

Risultati Consigli di Facoltà

 

CdF Ingegneria
Votanti: 1481
 
Gulliver – Sinistra Universitaria
Student Office
Università Europea – Azione Universitaria
 
 
640 Voti
541 Voti
300 Voti
 
 
4 Seggi
3 Seggi
2 Seggi
 

 

CdF Economia
Votanti: 566
 
Gulliver – Sinistra Universitaria
Student Office
Ala Destra Universitaria – A.D.U.
Università Europea – Azione Universitaria
 
 
317 Voti
160 Voti
64 Voti
25 Voti
 
4 Seggi
2 Seggi
1 Seggio
0 Seggi 

 

CdF Medicina e Chirurgia
Votanti: 972
 
Gulliver – Sinistra Universitaria
Student Office
Università Europea – Azione Universitaria
Ala Destra Universitaria – A.D.U.
 
553 Voti
348 Voti
51 Voti
20 Voti
3 Seggi
2 Seggi
0 Seggi
0 Seggi

 

CdF Agraria
Votanti: 258
 
La Coccinella – A.U.L.C.
Gulliver – Sinistra Universitaria

Università Europea – Azione Universitaria

Student Office

 
130 Voti
93 Voti
22 Voti
13 Voti
3 Seggi
2 Seggi
0 Seggi
0 Seggi

 

CdF Scienze
Votanti: 237
 
Darwin – Evoluzione del pensiero
Student Office
Università Europea – Azione Universitaria
 
129 Voti
61 Voti
47 Voti
3 Seggi
1 Seggi
1 Seggio

 

Risultati Consigli Corsi di Laurea

– Facoltà di Ingegneria –

 

CCL Meccanica
 

Student Office

106 Voti – 2 Seggi
  
Gulliver – Sinistra Universitaria
62 Voti – 1 Seggio
  
Università Europea – Azione Universitaria
32 Voti – 0 Seggi
 
 
CCL Civile
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
34 Voti – 1 Seggio
 
Student Office
35 Voti – 1 Seggio
 
Università Europea – Azione Universitaria
13 Voti – 1 Seggio
 
 
CCL Ambiente e Territorio
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
18 Voti – 1 Seggio
 
Student Office
21 Voti – 1 Seggio
 
Università Europea – Azione Universitaria
8 Voti – 1 Seggio
 

 

CCL Elettronica
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
59 Voti – 2 Seggi
 
Università Europea – Azione Universitaria
20 Voti – 1 Seggio
  

Student Office
16 Voti – 0 Seggi
 

 
CCL Informatica e Automazione
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
64 Voti – 1 Seggio
 
Student Office
32 Voti – 1 Seggio
 

Università Europea – Azione Universitaria
36 Voti – 1 Seggio
 

 
CCL Telecomunicazioni
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
27 Voti – 2 Seggi
 
Student Office
10 Voti – 1 Seggio
 

Università Europea – Azione Universitaria
5 Voti – 0 Seggi

 

 

CCL CER
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
34 Voti – 1 Seggio
 
Student Office
57 Voti – 1 Seggio
 
Università Europea – Azione Universitaria
48 Voti – 1 Seggio
 
 
CCL Edile e Architettura
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
179 Voti – 2 Seggi
 
Student Office
81 Voti – 1 Seggio
 
Università Europea – Azione Universitaria
47 Voti – 0 Seggi
 
 
CCL Biomedica
 

Gulliver – Sinistra Universitaria
56 Voti – 2 Seggi
 
Student Office
38 Voti – 1 Seggio
 

Università Europea – Azione Universitaria
8 Voti – 0 Seggi
 

 

CCL Produzione Industriale (Fabriano)
 
Università Europea – Azione Universitaria
23 Voti – 3 Seggi
 
 
CCL Informatica e Automazione (Fermo)
 

Student Office

24 Voti – 2 Seggi
  
Gulliver – Sinistra Universitaria
17 Voti – 1 Seggio
 
 
CCL Logistica e Produzione (Fermo)
 

 Student Office
23 Voti – 3 Seggi
 

 

 
I risultati completi sonoscaricabili dal sito UnivPM a questo link…

Elezioni Universitarie 2008: calo dei votanti

Anche le Elezioni Universitarie nel loro piccolo meritano una analisi a posteriori, a bocce ferme e risultati ufficiali.

Diciamo subito che il Gulliver è soddisfatto a metà del risultato complessivo, questo per due motivi:

1) è la prima volta in 10 anni che si registra un calo di votanti, la Facoltà in cui c'è stato un vero e proprio crollo è Ingegneria. 

2) senza la transumanza delle matricole accompagnate mano nella mano a votare, senza le numerose irregolarità segnalate e denunciate, commesse da candidati e scrutatori, senza le candidature equivoche di medicina… studentoffice quanti voti avrebbe preso?? 

3) Ingegneria ha registrato un calo di votatanti del 25%… -400 persone rispetto al 2006. Considerando che da sempre la Facoltà di Ingegneria è la più sensibile alle votazioni universitarie è necessario capire le motivazioni di questo crollo. Pochissimi studenti del VO e della laurea Specialistica sono andati a votare. Perchè? Studentoffice ha fatto ricorso contro la nostra lista facendo escludere 4 candidati nei CCl, Iscritti alla laurea speciaistica… questo ha influito? Sicuramente si.

Studentoffice era contrario alla proroga sull'orario di votazione, resasi necessaria perchè l'Amministrazione dell'Ateneo aveva gli elenchi aggiornati (degli aventi diritto al voto) al 28 marzo 2008. Questo ha escluso dalle liste oltre 400 studenti che avevano intenzione di laurearsi ad aprile 2008 (e che non ce l'hanno fatta) e paradossalmente lo stesso elenco aggiornato, conteneva tra gli aventi diritto un centinaio di laureati. Con che coraggio Studentoffice si è opposta alla proroga non lo sappiamo…

Inoltre i  ragazzi della Specialistica non hanno riferimenti (CCL) e quindi si sentono esclusi in parte dalla vita universitaria e poco tutelati. La responsabilità è del Preside perchè la legge prevede che i CCL della specialistica vengano istituiti.

Ad ingegneria, nonostante e liste aggiornate in corsa, risultavano esclusi dagli elenchi elettorali "aggiornati" molti aventi diritto… e nonostante la proroga non hanno potuto esercitare il loro diritto di voto perchè il giovedì pomeriggio la segreteria studenti era chiusa. Nb: tanti studenti del VO sono venuti a confidarci che ci hanno provato a votare, e che avrebbero votato volentieri per il Gulliver… ma gli è stato impossibile.

4) la risposta è semplice. Crediamo che senza i loro "mezzucci" Studentoffice sarebbe sicuramente la terza lista di Ateneo… non meritano assolutamente i voti che raccolgono, ed il lassismo dell'Amministrazione nel sanzionare i loro comportamenti illegali sotto elezioni, non aiuta le liste che invece credono fermamente in una campagna elettorale seria e rispettosa delle regole.

Per la cronaca la lista Gulliver ha perso per 20 voti scarsi un seggio in Consiglio Studentesco… lo Studentoffice ha vinto per 20 voti questo seggio…

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