
Venerdì 19 Febbraio 2010 presso l'Aula Magna della Facoltà di Ingegneria dalle ore 15:30 si terrà la conferenza sul tema "Mafia e Stato: Verbo o Congiunzione?". Parteciperanno al dibattito:
Giocchino GENCHI – Vice questore di Palermo e Consulente informatico di Falcone e Borsellino
Salvatore BORSELLINO – fratello di Paolo Borsellino
L'evento è organizzato dalla Scuola di Pace 2010 e dall' ACU Gulliver. Sarà trasmesso in diretta su Radio Incredibile.
La conferenza sarà l'occasione per ripercorrere la storia italiana degli ultimi 18 anni attraverso le parole di due persone direttamente coinvolte: persone che lottano ogni giorno per restituire dignità a questo nostro disgraziato Paese .
Gioacchino Genchi riveste attualmente il ruolo di vice-questore di Palermo: è stato ed è coinvolto nelle indagini più scottanti della Seconda Repubblica in qualità di consulente informatico (collaboratore di Falcone e Borsellino, De Magistris ecc..).
Salvatore Borsellino, fratello del giudice Paolo ammazzato a Palermo il 19 luglio 1992, si dedica attivamente alla sensibilizzazione riguardo il contrasto della criminalità organizzata, malgoverno e collusioni tra politica e mafia.
Le parole di Salvatore e Gioacchino rompono il silenzio delle nostre coscienze nella loro ricerca di verità . Verità su cui aleggiano molte ombre che lasciano spazio solo ad oscuri interrogativi. Via D'Amelio ed il sospetto di una strage di stato costruita con cura da mafia,istituzioni e servizi segreti ne è un esempio.
Invitiamo studenti e cittadini a partecipare, coltivando quel sentimento di lotta e riluttanza alla mafia e alla demagogia che la nutre.
Come direbbe Salvatore: “Rrrresistenza!!!”
Paolo Borsellino
Paolo Emanuele Borsellino (Palermo, 19 gennaio 1940 – Palermo, 19 luglio 1992) è stato un magistrato italiano, vittima della mafia. È considerato un eroe italiano, come Giovanni Falcone, di cui fu amico e collega.
Nato a Palermo nel quartiere popolare La Kalsa, in cui vivevano tra gli altri anche Giovanni Falcone e Tommaso Buscetta, dopo aver frequentato le scuole dell'obbligo Borsellino si iscrisse al Liceo Classico "Giovanni Meli" di Palermo. Durante gli anni del liceo diventò direttore del giornale studentesco "Agorà". Nel giugno del 1958 si diplomò con ottimi voti e l'11 settembre dello stesso anno si iscrisse a Giurisprudenza a Palermo. Dopo una rissa tra studenti "neri" e "rossi" finì erroneamente anche lui di fronte al magistrato Cesare Terranova, cui dichiarò la propria estraneità ai fatti. Il giudice sentenziò che Borsellino non era implicato nell'episodio.
Proveniente da una famiglia con simpatie politiche di destra, nel 1959 si iscrisse al FUAN, organizzazione degli universitari missini di cui divenne membro dell'esecutivo provinciale, e fu eletto come rappresentante studentesco nella lista del FUAN "Fanalino" di Palermo.
Il 27 giugno 1962, all'età di ventidue anni, Borsellino si laureò con 110 e lode con una tesi su "Il fine dell'azione delittuosa" con relatore il professor Giovanni Musotto. Pochi giorni dopo, a causa di una malattia, suo padre morì all'età di cinquantadue anni. Borsellino si impegnò allora con l'ordine dei farmacisti a mantenere attiva la farmacia del padre fino al raggiungimento della laurea in farmacia della sorella Rita. Durante questo periodo la farmacia fu data in gestione per un affitto bassissimo, 120.000 lire al mese e la famiglia Borsellino fu costretta a gravi rinunce e sacrifici. A Paolo fu concesso l'esonero dal servizio militare poiché egli risultava "unico sostentamento della famiglia".
Nel 1967 Rita si laureò in farmacia e il primo stipendio da magistrato di Paolo servì a pagare la tassa governativa.
Il 23 dicembre 1968 sposò Agnese Piraino Leto, figlia di Angelo Piraino Leto, a quel tempo magistrato presidente del tribunale di Palermo.
Salvatore Borsellino
Salvatore Borsellino (Palermo, 11 aprile 1942) è un attivista italiano.
Fratello minore del magistrato Paolo Borsellino, dopo la Strage di via d'Amelio in cui quest'ultimo fu ucciso dalla mafia assieme agli uomini della scorta, si è dedicato attivamente alla sensibilizzazione riguardo al contrasto alla criminalità organizzata, il malgoverno e le collusioni tra politica e mafia. Nel settembre 2009 interviene alla Marcia delle Agende rosse, organizzata dall’Associazione Nazionale familiari vittime della mafia a piazza Navona. Il 12 dicembre 2009 è tra gli organizzatori del convegno antimafia L'alba di una nuova resistenza con Antonio Di Pietro.
Gioacchino Genchi
Gioacchino Genchi (Castelbuono, 22 agosto 1960) è un poliziotto e informatico italiano.
Molto legato al suo paese, Castelbuono, che considera un'oasi di civiltà, democrazia, di cultura e di legalità in una terra di mafia, si iniziò a formare culturalmente sin da bambino nella libreria paterna, che rappresentava il centro culturale della cittadina.
Dopo il diploma di maturità si mantenne gli studi universitari lavorando nel campo dell'informatica. In seguito alla laurea in giurisprudenza conseguita con il massimo dei voti e lode accademica intraprese la carriera forense conseguendo le abilitazioni per l'esercizio dell'avvocatura e l'insegnamento di materie giuridiche.
Entrato in Polizia nel 1985 come funzionario, ricoprì alcuni incarichi come dirigente in uffici quali Zona Telecomunicazioni per la Sicilia Occidentale, Nucleo Anticrimine per la Sicilia Occidentale e Centro Elettronico Interregionale di Palermo. Ha tenuto nel corso degli anni numerosi corsi di formazione e di aggiornamento per magistrati e avvocati. Nel 1996 divenne consulente tecnico dell’Autorità Giudiziaria e diede il suo contributo alla risoluzione di importanti indagini e processi penali. E' attualmente Vice questore a Palermo. In aspettativa sindacale non retribuita dal 1° giugno 2000 ha ripreso servizio il 4 febbraio 2009. Ha collaborato come consulente informatico con molti magistrati tra cui Giovanni Falcone e Luigi de Magistris. Esperto di informatica e telefonia si occupa di incrociare i tabulati delle telefonate in processi di grande importanza, quali quelli sulla mafia, che hanno rivelato il rapporto tra la mafia e il complesso giuridico-economico-politico della seconda Repubblica Italiana.
Arrivò due ore dopo nel luogo della strage di via D'Amelio, individuando nel castello di Utveggio il luogo da cui sarebbe stato azionato il radiocomando dell'esplosivo utilizzato per la strage. Secondo Salvatore Borsellino in quel castello si sarebbe celata una base del Sisde.
È stato recentemente coinvolto dalla stampa e dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi in merito a un presunto scandalo di intercettazioni. Avrebbe, secondo alcuni, intercettato 350.000 persone (non viene indicato in quanto tempo questo sarebbe avvenuto). In realtà Genchi si occupa di tabulati telefonici quindi niente ha a che vedere con le intercettazioni.
Nel febbraio del 2009 è stato aperto un procedimento penale a carico di Gioacchino Genchi presso la Procura di Roma. Il 13 marzo 2009 i carabinieri del Ros su mandato della procura di Roma sequestrano il cosiddetto "archivio segreto" di Genchi, cioè i computer con i dati raccolti da Genchi per il suo lavoro di consulenza a diversi magistrati. Genchi si è difeso in un'intervista pubblicata su internet, parlando delle responsabilità dei suoi accusatori.
Il Tribunale del Riesame ha annullato il sequestro e la perquisizione dei tabulati telefonici spiegando che i reati contestati erano inesistenti. La Procura di Roma comunque non ha restituito i tabulati a Genchi; Il 7 maggio 2009 la Procura della Repubblica di Roma ha impugnato per Cassazione le ordinanze con le quali il Tribunale del riesame l'8 aprile ha annullato il sequestro del cosiddetto 'archivio segreto' di Gioacchino Genchi. Il 26 giugno 2009 Genchi viene scagionato. Viene chiesto da Eugenio Selvaggi, sostituto procuratore generale della Cassazione, che i giudici della quinta sezione penale dichiarino inammissibile il ricorso che la Procura di Roma aveva presentato contro l'annullo del sequestro dei tabulati ordinato dal Tribunale del Riesame.