Apprendiamo dai giornali che la Regione Marche ha deciso di procedere con il commissariamento degli enti regionali per il diritto allo studio (E.R.S.U.) in vista dell’emanazione della legge regionale di riordino degli enti che dovrebbe avvenire nei prossimi sei mesi.

Da quanto riportato dai giornali, leggiamo che l’Assessore Bravi dichiara che le sofferenze di bilancio e di gestione degli ERSU richiedono una razionalizzazione delle attività. Non possiamo negare che fino ad ora si sia talvolta verificata una gestione non ottimale delle risorse, ma di certo il taglio delle spese non può essere l’unico fine del riordino della governance. Da anni, infatti, in qualità di rappresentanti degli studenti, chiediamo che sia ridisegnata la governcance degli ERSU marchigiani, ma con lo scopo di garantire un’uniformità  ed un livello minimo garantito dei servizi ed un’equità di trattamento degli studenti su tutto il territorio regionale, che ora non si verificano. Chiediamo che a tale fine debba essere isitituito un unico ente per il diritto allo studio, che abbia proprio lo scopo di garantire una gestione uniforme sulla regione, e che al tempo stesso debba contenere le rappresentanze di tutte le categorie e di tutti i territori. Una legge di riordino degli enti dovrebbe pertanto essere ispirata da questi principi, e non dalla mera razionalizzazione delle risorse, peraltro già insufficienti.

Nel bilancio regionale 2015, infatti, mancano all’appello svariati milioni di euro dedicati al capitolo del diritto allo studio rispetto all’anno scorso: se fino ad ora, la Regione ha deciso di affrontare questo problema in modo del tutto parziale, ben presto si troverà di fronte ad una situazione emergenziale; a settembre, infatti, all’uscita delle graduatorie per l’assegnazione delle borse di studio, centinaia di studenti si troveranno senza borsa di studio, pur avendone diritto, per assenza di fondi. A questo si aggiunge una serie di altri problemi già noti da tempo: gli ERSU non sono attualmente in grado di corrispondere la quota monetaria delle borse di studio relativa all’anno accademico appena concluso, anche a causa del mancato trasferimento dei fondi regionali, già stanziati, agli enti stessi; i servizi sui territori sono già carenti o in alcuni casi del tutto assenti.


E’ da ormai troppo tempo che la nostra regione versa in una situazione precaria per quanto riguarda il diritto allo studio, ed ora si rischia il tracollo; in passato troppe volte sono state prese sotto gamba le necessità degli studenti. Chiediamo alla nuova amministrazione regionale un cambio di direzione rispetto al passato, una presa di responsabilità che porti finalmente alla soluzione dei tanti problemi, dalla governance ai finanziamenti. Per questo chiediamo che l’Assessore al Diritto allo Studio e le istituzioni regionali in primis, ma anche i nuovi commissari e amministratori degli enti del diritto allo studio, coinvolgano immediatamente gli studenti in questo momento così importante come quello della riforma degli enti. Gli studenti, ed in particolare quelli privi di mezzi, saranno i primi a fare le spese di questa riforma, e pertanto non possiamo permetterci che questa sia utilizzata solo per razionalizzare risorse e non invece come uno dei passi necessari per garantire finalmente un diritto allo studio di qualità nella nostra regione.