Il Presidente Napolitano firma la Legge Gelmini approvata dal Senato della Repubblica il 23.12.2010, la protesta non si ferma e continua… intanto ecco le prime conseguenze: 100€ di aumento sulla II^ rata!
Al termine dell’Assemblea del 22 Dicembre scorso presso il Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, gli Studenti, il Personale Tecnico Amministrativo e i Ricercatori denunciano ancora una volta le problematiche relative al DDL Gelmini.
Durante il dibattito, durato più di due ore, sono state sollevate le conseguenze prodotte dalla Riforma per tutte le componenti del mondo accademico ponendo particolare attenzione sugli obbiettivi reali di questa riforma che di fatto penalizza la ricerca e la qualità della didattica.
Queste conseguenze appaiono evidenti nel momento in cui l’Università, a seguito dei tagli dei Fondi per il Funzionamento Ordinario, è costretta ad innalzare le tasse degli studenti, ad attuare il numero chiuso e disattivare i corsi di Laurea esclusivamente per esigenze di bilancio e non per motivazioni didattiche.
Il tutto, aggiunto al taglio ai fondi per le Borse di Studio, rende di fatto inattuato l’art.34 della Costituzione Italiana che sancisce l’accesso a tutti i gradi dell’istruzione pubblica.
Allo stesso tempo, il DDL, permette la privatizzazione e la precarizzazione strutturale della Ricerca che dovrà “piegarsi” agli interessi dei privati nel momento in cui entrano a pieno titolo nel Consiglio di Amministrazione di cui possono assumerne addirittura la Presidenza.
Questa privatizzazione, secondo l’Assemblea, rende l’Università futura meno libera, in mano a pochi e frequentata solamente da chi avrà un reddito alto.
Inoltre, i partecipanti all’Assemblea, hanno seguito anche la “vergognosa” diretta dal Senato della Repubblica che si appresta ad approvare il DDL Gelmini incontrando non poche difficoltà.
Pertanto, la generale situazione di confusione generata dalla discussione parlamentare, ha contribuito a rilanciare la protesta anche dopo la pausa natalizia per continuare a chiedere un Università adeguatamente finanziata, realmente partecipata da tutte le componenti per una riforma condivisa e realmente efficace capace di innalzare il livello di istruzione e garantire uno sviluppo sostenibile per tutti.
Infine, l’Assemblea si è conclusa annunciando la volontà di proseguire la protesta unitariamente attraverso la futura costituzione di un comitato di resistenza dell’UNIVPM che vedrà la partecipazione di tutte le componenti.
Firmatari:
RSU UNIVPM; FLC – CGIL; CISL – Università; UIL – PA; RdB – USB; Rete 29Aprile – Ancona; Gulliver – Sinistra Universitaria; Darwin – Evoluzione del pensiero; Coordinamento Ricercatori Univpm