Il significativo taglio al diritto allo Studio attuato dalla Regione Marche con questo bilancio di previsione rappresenta un colpo di grazia per questo settore.
Infatti si passa dai 32 milioni dello scorso bilancio, a 18 milioni stanziati per il prossimo anno.E’ pertanto evidente come un settore già in difficoltà, rischia in questo modo di essere definitivamente ucciso. Già i passati stanziamenti non sono stati in grado di garantire un diritto allo studio di qualità: la mancata copertura delle borse di studio, le differenze dei servizi erogati tra i quattro atenei, le case dello studente fatiscenti e pericolanti ne sono solo alcune dimostrazioni.
Da anni l’associazione universitaria Gulliver denuncia queste situazioni. Le denunce fatte, però sembrano essere cadute nel vuoto, soprattutto in questo ultimo periodo, in cui è stata portata avanti con forza la denuncia della situazione degli studentati di Ancona.
Abbiamo chiesto un cambio di rotta nelle politiche del diritto allo studio, a partire proprio da questa situazione emergenziale, senza però ricevere alcuna risposta dalla regione. Se infatti la difficile situazione nazionale impedisce in questo preciso momento storico la messa a disposizione di risorse ingenti per risanare definitivamente la situazione disastrosa degli studentati anconetani, è anche vero che la Regione si è sottratta ad un dialogo trasparente e serio richiesto dai rappresentanti degli studenti (come Consiglio Studentesco sono stati richiesti degli incontri sia con la Commissione Consiliare, che con il Presidente della Regione, senza neanche ricevere risposta).
La Regione, su cui grava la responsabilità del Diritto allo Studio, non può più chiudere gli occhi su questo tema. Le questioni da discutere sono molteplici, alcune di carattere emergenziale, come appunto la grave situazione degli studentati, ma anche di sistema, come l’organizzazione della governance degli ERSU (in un quadro generale di scarsità di risorse economiche come questo, andare a modificare un sistema che non permette una gestione accurata ed equa delle risorse è sicuramente un passo importante) e l’introduzione di un welfare studentesco.
Oltretutto, dalle ultime dichiarazioni, il diritto allo studio non figura neanche nei settori che saranno toccati nella sessione di bilancio aperta nei prossimi mesi.
Con questi tagli, si andrà incontro ad un’inevitabile morte del diritto allo studio nella nostra regione, e si andrà di fatto a negare a migliaia di studenti il diritto costituzionale di compiere studi universitari.
Come sindacato studentesco, quindi, non possiamo che scagliarci con forza contro le politiche della Regione. Se negli scorsi mesi la Regione non ha voluto avviare un dialogo con i rappresentanti degli studenti, ora, questi tagli ingenti, sono la prova inconfutabile di come le istituzioni regionali non siano interessate al diritto allo studio.
Di fronte a questi provvedimenti, non possiamo che chiedere ancora una volta che la regione inverta immediatamente la rotta nelle politiche sul diritto allo studio e che si avvii con gli studenti un confronto serio.
Ci impegneremo con tutti i canali a nostra disposizione a portare avanti le nostre istanze e a far sì che il diritto allo studio venga garantito, forti dell’appoggio dei 17 mila studenti dell’Università Politecnica delle Marche, ormai stanchi di essere presi in giro dalle istituzioni e di vedere negati i propri diritti