Roma, 10 dic. (Apcom) – I consiglieri dell'Unione degli universitari hanno oggi contestato al ministro dell'Istruzione, Università e Ricerca, Mariastella Gelmini, le novità contenute nella legge 133, nel dl 180 e le recenti linee guida per la riforma dell' università: la posizione critica è stata espressa al ministro durante il suo intervento in seno al Consiglio nazionale degli studenti universitari tenuto nel pomeriggio.

"Le abbiamo contestato l'idea malsana di diritto allo studio che sta passando nei dibattiti parlamentari, per cui il diritto allo studio viene concepito da questo governo come un debito da contrarre piuttosto che un diritto da garantire sancito dalla costituzione", ha detto al termine della riunione Giorgio Paterna, consigliere Udu e rappresentante Gulliver del Cnsu.

L'Unione degli universitari ha espresso la sua contrarietà su diversi provvedimenti legislativi presi dal governo nelle ultime settimane: "Finché gli argomenti di cui si vorrà discutere di università sono fondazioni private, abolizione del valore legale del titolo di studio e prestiti d'onore – ha sottolineato Paterna – continueremo a contestare tanto nelle piazze quanto negli organi istituzionali".

L'obietivo dell'Udu è che l'iter parlamentare per la conversione del dl 180 in legge non vada in porto: "un altro provvedimento approvato in 60 giorni, che per alcuni aspetti non fa che aggravare le conseguenze a cui la legge 133 porterà", e che getterà "ancor di più il mondo accademico – conclude il rappresentante dell'Unione degli universitari e del Gulliver – in un baratro da cui sarà difficile ritornare".