All’attenzione del Consiglio Studentesco
dell’Università Politecnica delle Marche


Oggetto: situazione degli studentati della città di Ancona e richiesta di incontro con il
Presidente della Regione


Allo stato attuale, gli studentati che ospitano gli studenti dell’Università Politecnica delle Marche si
trovano in uno stato di fatiscenza ed inadeguatezza.
Questa situazione è da imputarsi a problemi sia di carattere strutturale che funzionale.
Gli alloggi vengono destinati, con priorità, agli studenti vincitori di borsa di studio, che si trovano di
fatto costretti a non poter rinunciare a questa sistemazione, seppur indecorosa, perché non avrebbero
risorse necessarie per affittare una stanza da privati; gli alloggi rimasti liberi dopo l’assegnazione agli
studenti borsisti possono essere presi in affitto (generando degli introiti per l’ERSU) anche dal resto
della popolazione studentesca, che però, vista la situazione delle strutture, non considera questa
ipotesi e preferisce affittare una stanza al di fuori dello studentato, trovandosi a sottoscrivere contratti
d’affitto spesso svantaggiosi, e riscontrando numerose difficoltà derivanti da vari fattori, come
l’intermediazione delle agenzie e la stipula dei contratti d’utenza.
Gli studenti che vi alloggiano, si trovano spesso a vivere in condizioni non adeguate alla definizione di
“abitazione studentesca”: le muffe, gli impianti elettrici obsoleti, il mobilio inadeguato, l’igiene scarsa,
l’intonaco che cade dal soffitto sopra ai letti e alle scrivanie, il freddo che entra dai vecchi infissi, sono
problemi sui quali non è più possibile sorvolare o chiudere un occhio.
Oltre ai vari problemi di carattere strutturale e funzionale che rendono difficile vivere nelle case dello
studenti, non bisogna scordare che di fatto chi vive negli studentati si trova ad alloggiare in strutture
adibite a “dormitori”, più che a case dello studente. In alcuni casi (es. Scosciacavalli) manca una sala
comune dove poter studiare insieme, mangiare insieme o semplicemente socializzare; nel caso di
Brecce Bianche le stanze sono tutte singole con le cucine allocate nei pianerottoli, situazione che
porta lo studente a chiudersi nella propria camera anche solo per fare colazione, situazione che di
fatto blocca qualsiasi forma di socializzazione.
Lo studentato viene visto esclusivamente come un luogo dove lo studente borsista può
alloggiare gratuitamente, perdendo così l’occasione di farlo diventare uno dei centri di
socializzazione e crescita della popolazione studentesca.


Le azioni più urgenti da mettere in pratica riguardano lo studentato di Brecce Bianche, struttura che
ospita il numero più consistente di studenti. Tutte le 7 palazzine presenti hanno la stessa
strutturazione: camere singole e un piano cottura sul pianerottolo, uno ogni due piani, e bagni in
comune per tutto il piano. A piano terra di ogni palazzina è presente una sala comune priva di ogni tipo
di mobilio ed accessori (è presente solo un tavolino); addirittura in una palazzina la sala comune è
assente perché lo spazio è stato adibito ad una camera utilizzata da uno studente disabile visto che
mancavano altre stanze adeguate.
 

Le sale comuni sono inutili a qualsiasi scopo e sono anche molto fredde, quindi non vengono mai
utilizzate. I sanitari sono spesso rotti e sporchi e comunque non sufficienti per tutti gli studenti. Le
cucine sui pianerottoli sono causa di umidità e cattivi odori per tutto il palazzo e spesso diventano
luoghi di accoglienza per insetti e topi. L'impianto di riscaldamento è obsoleto e inadeguato, per di più
associato a finestre a vetro singolo e con giunzioni non ermetiche che causano un'inutile dispersione
termica. L’impianto elettrico non è capace di supportare l’utilizzo a pieno regime necessario nelle ore
in cui la maggior parte degli studenti si trova nella propria camera, come dimostrato dal grave episodio
d’incendio della centralina di una palazzina avvenuto lo scorso anno. L’illuminazione esterna è
insufficiente e i giardini circostanti non sono curati aggiungendo disordine e sporcizia all’immagine
generale della casa dello studente.
Già con questi pochi elementi è possibile immaginare lo stile di vita che può instaurarsi in uno
studentato simile.
Esiste dunque l'urgenza di un intervento consistente di ristrutturazione degli impianti, ed inoltre
è necessario rivedere la struttura generale dello studentato di via Brecce Bianche: creando degli
ambienti comuni dove si possa studiare, mangiare insieme e organizzare attività culturali e ricreative,
creare anche degli ambienti esterni più accoglienti, curando l’illuminazione ed il giardino, fornendo un
mobilio che consenta anche di utilizzare attivamente l’esterno della struttura (es. tavolini, panchine,
ecc..). Bisognerebbe ripensare ad una struttura che garantisca l’accesso ai servizi necessari a uno
studente universitario, come ad esempio una buona connessione internet, fondamentale per svolgere
progetti e ricerche, e un servizio lavanderia adeguato che garantisca un numero di macchine
proporzionato al numero di studenti che ne usufruiscono, la loro reale funzionalità e fruibilità; è altresì
necessario un locale dove poter asciugare il bucato, senza doverlo portare in camera generando
ancora più umidità.
Dopo Brecce Bianche, lo studentato a presentare maggiori problemi è quello sito in via
Scosciacavalli. Nonostante in estate siano state effettuate alcune azioni di manutenzione (sono state
sostituite tutte le cucine), sono ancora molti i problemi presenti in questa struttura.
Primo tra tutti è la sicurezza degli appartamenti: le porte si aprono semplicemente con una spinta o
inserendo nella serratura con comunissimi oggetti (forchette, tessere ecc.); per questo gli studenti
sono stati costretti, in più occasioni, a rinforzare la serratura in maniera autonoma, adottando dei
piccoli accorgimenti che sono comunque poco sicuri. Inoltre salta subito all’occhio l’inadeguatezza di
alcune camere che vengono assegnate come doppie, ma che non sono sufficientemente grandi
nemmeno per contenere il mobilio previsto. Dovrebbero essere presenti 2 armadi, 2 comodini, 2 letti e
2 scrivanie, ma la carenza di spazio costringe i ragazzi o a rinunciare all’uso di una scrivania
sistemandola in terrazzo (rendendo anche questo inutilizzabile) o a posizionarla in modo da bloccare il
normale accesso alla camera, generando problemi di sicurezza.
Inoltre, un problema particolarmente sentito dagli studenti che vivono in questa struttura è la
mancanza, in tutte le quattro palazzine, di una sala comune, il che impedisce di instaurare un clima di
condivisione e socializzazione.
Sempre in centro, troviamo lo studentato di Via Saffi. Anche qui quest’estate sono state sostituite le
cucine ed inoltre è stata aperta una nuova sala studio con un mobilio moderno e molti posti. La nota

negativa è che la vecchia sala comune è stata abbandonata ed è ora una sala vuota con due tavoli
rotti: gli studenti sarebbero pieni di idee su come sfruttare quella stanza, magari utilizzandola come
sala comune per mangiare insieme, o per organizzare attività culturali e ricreative. Altro problema
particolarmente sentito, anche in uno degli studentati dove è più piacevole vivere e dove di solito si fa
la corsa per ottenere una camera, è quello delle muffe e delle infiltrazioni. Via Saffi, trovandosi molto
vicina al mare, è particolarmente umida e quindi si creano infiltrazioni nei muri, accentuate anche
dall’umidità creata dai bagni privi di box doccia e di un adeguato sistema di ventilazione. Inoltre il
servizio internet risulta molto deficitario in quanto la connessione viene a mancare spesso di sera e
quasi ogni fine settimana, lasciando gli studenti senza un servizio fondamentale previsto anche dal
contratto d’affitto.
Anche lo studentato di Torrette presenta molti dei problemi che troviamo nelle altre strutture: poca
sicurezza degli appartamenti, lavatrici non sufficienti, scarsa pulizia. Ma la peculiarità dello studentato
di Via Lambro è l’impossibilità per gli studenti di usufruire del pasto nelle ore serali. Per tutti gli studenti
borsisti sono previsti due pasti gratuiti a mensa (uno a pranzo e uno a cena), ma per i ragazzi che
vivono in Via Lambro è impossibile usufruire della cena in quanto la mensa presente in zona Torrette è
aperta solo per pranzo e gli studenti devono scegliere se prendere uno dei pochissimi autobus
presenti in orario serale che li porti fino alla mensa di via Matteotti (zona centro) e farsi 50 minuti di
strada tra andata e ritorno, o se cucinare su delle piastre inadeguate alla preparazione di un pasto
completo, oppure andare a cena fuori, cosa che non sempre possono permettersi.
Anche in via Bartolo, seppure l’edificio sia moderno e senza evidenti problemi strutturali, ci sono
troppe infiltrazioni causate dall’umidità e troppe muffe che si creano durante l’anno, creando un
ambiente poco salubre. Inoltre, in questo studentato, non è affatto previsto il servizio lavanderia, e gli
studenti sono costretti a dover utilizzare costosi servizi privati.
In Via Pirandello (zona Monte Dago) e in Via Matteotti (zona centro) le strutture sono in ottime
condizioni, il mobilio è moderno e adeguato ad uno studente universitario, non ci sono problemi di
pulizie e di riscaldamenti. Da sottolineare però quanto queste due strutture non possano portare un
reale giovamento alla situazione in generale in quanto in Via Pirandello sono presenti soltanto 2
appartamenti e in via Matteotti le camere vengono riservate agli studenti Erasmus.
In tutto ciò la nota positiva è che qualche anno fa è iniziata la costruzione di un nuovo studentato, il
“Buon Pastore”, che prevede oltre ai posti letto, anche sale comuni ed un locale “caffetteria”, servizi
e spazi moderni, adeguati ad una popolazione studentesca universitaria.
Tuttavia anche qui, c’è ben poco da rallegrarsi. La struttura è in costruzione ormai da 3 anni, e la fine
dei lavori continua a slittare di anno in anno. Quindi quello che viene dato agli studenti e alla
cittadinanza è un rudere che deturpa da anni il paesaggio cittadino, e la lentezza dei lavori e quindi
l’aumento dei costi sta via via riducendo i servizi previsti per la struttura.
Crediamo fortemente che non sia questo il modo di accogliere gli studenti che scelgono di studiare nel
nostro territorio, studenti che da tutta Italia scelgono di studiare nelle Marche, di iscriversi all’Università
Politecnica delle Marche e che invece di trovarsi una città che stimoli la loro formazione, che li accolga
come una risorsa ed un valore aggiunto per la crescita di tutta la comunità, si trovano reclusi in strutture fatiscenti, in dormitori inospitali.


Invece che considerare l’istruzione motore della crescita del territorio e della Regione e quindi
prevedere politiche integrative tra studenti e città e politiche di investimento nell’istruzione e nel diritto
allo studio, si preferisce chiudere gli occhi sulla situazione attuale e quindi rischiare di perdere il valore
aggiunto che ogni anno 17000 studenti portano alla città di Ancona e alla Regione Marche. E’
fondamentale che venga riconosciuto l’apporto di una popolazione studentesca così numerosa su una
città e una Regione, prevedendo operazioni di miglioramento della condizione degli studenti,
riconoscendo la cittadinanza studentesca e quindi servizi quali l’assistenza sanitaria gratuita,
agevolazioni sui trasporti, agevolazioni per l’accesso all’offerta culturale dl territorio, ecc.
E’ necessario che la Regione investa nel diritto allo studio e nell’università, garantendo
innanzitutto la reale accessibilità agli studi universitari, prevedendo fondi sufficienti per
assegnare a tutti gli idonei la borsa di studio (magari ampliando anche i requisiti che ne
regolano l’accesso), inoltre occorre che i servizi attualmente erogati, come appunto il servizio
alloggio, siano dignitosi e rispettosi di chi ne usufruisce, e che vi sia un’estensione dei servizi
affinché si crei un vero welfare studentesco.
Tutto questo, per far sì che l’istruzione universitaria
torni ad essere realmente accessibile e il vero motore di crescita personale e collettiva.
La denuncia di tutta questa situazione, e soprattutto del tema delle condizioni degli studentati, procede
da mesi. Le risposte date si nascondono purtroppo dietro allo schermo dell’assenza di fondi.
Crediamo però, che questo tipo di risposta sia dettata non soltanto da determinate politiche o
esigenze di bilancio, ma dalla mancata comprensione da parte delle istituzioni regionali del concetto di
istruzione e diritto allo studio, temi che, a nostro avviso, vengono affrontati come semplici voci di
spesa invece che come investimenti utili a tutto il territorio e al Paese. Chiediamo che la Regione,
soggetto che per costituzione è responsabile in ultima istanza del tema del diritto allo studio, si faccia
carico della questione, e si assuma le proprie responsabilità di fronte agli studenti e a tutti i cittadini.
Chiediamo pertanto un incontro tra il Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca e il
Consiglio Studentesco, nella figura del Presidente, per avviare un confronto serio su questo
tema, nell’ottica di risolvere le situazioni emergenziali che attualmente caratterizzano le case
dello Studente e di discutere delle mancanze che la Regione Marche denota ormai da troppo
tempo in fatto di Diritto allo Studio.


Valerio Buccino
Lista Gulliver – Sinistra Universitaria