Stavolta il Governo Berlusconi l’ha fatta proprio grossa, o almeno ci sta provando. Il 10 luglio, infatti, ha presentato un emendamento che prevede l’eliminazione dell’obbligo dell’attestato di certificazione energetica negli atti di compravendita o locazione degli edifici esistenti.
Oltre al danno la beffa per tanti imprenditori, operatori, neolaureati e studenti di ingegneria che hanno dedicato gli ultimi 2 anni di studio e lavoro formandosi per lavorare nel settore della certificazione energetica. Un passo indetro assurdo e senza alcuna motovazione, in palese violazione della direttiva comunitaria in materia.
Esattamente con questo strumento, in applicazione di una normativa europea, diventava obbligatorio accompagnare la vendita di un edificio con un certficato che ne attestasse il consumo energetico.
Un po’ come avviene da tempo con i frigoriferi e altri elettrodomestici, gli edifici vengono suddivisi in classi – dalla A alla G – in base all’efficienza energetica.
Eliminando questo prezioso strumento si rinuncia a uno dei metodi più efficaci per contrastare gli alti prezzi dell’energia e per ridurre i consumi delle nostre energivore abitazioni.
Sentite cosa dice Gianni Silvestrini, direttore scientifico del Kyoto Club: “Considerando il numero delle compravendite annuali di alloggi la riduzione dei consumi indotta dalla trasformazione del mercato legata alla certificazione si può stimare cautelativamente in 80 ktep/a (migliaia di tonnellate equivalenti di petrolio). Al 2020 il risparmio cumulativo ammonterebbe a 6 milioni di tep”.
“Cioè, con questa semplice misura che porta evidenti vantaggi economici ai cittadini e al paese si risparmierebbe cumulativamente una quantità di energia pari a 8 anni di produzione di una centrale nucleare da 1.300 MW che, nell’ipotesi più favorevole, entrerebbe in funzione non prima del 2020″.
Qualche esempio? In alcune parti d’Europa, come Bolzano, Lione o in Svizzera, la certificazione energetica ha invertito in pochi anni il trend dei consumi energetici degli edifici.
Il caso di Bolzano è eclatante: in quattro anni le case sono passate mediamente dalla classe D alla classe B con un dimezzamento dei consumi energetici.