Durante la settimana appena trascorsa è tornato di scena il dibattito pubblico riguardo la riforma degli ERSU, Enti Regionali per il Diritto allo Studio Universitario, poiché si sta avvicinando l'ennesima scadenza per il rinnovo delle cariche nei Consigli di Amministrazione dei quattro enti, prorogate a singhiozzo da quasi due anni per consentire il processo di riforma.
Da anni rivendichiamo la necessità di riformare il sistema regionale del Diritto allo Studio chiedendo una riforma seria e strutturale che miri ad eliminare le enormi disparità di trattamento presenti nella nostra Regione. Disparità che vanno dalla ripartizione dei fondi e delle risorse tra gli attuali ERSU alla disequità nella quantità e nella qualità dei servizi messi a disposizione degli studenti.
Ricordiamo che il 20 Dicembre 2011 abbiamo consegnato al Presidente Spacca e all'Assessore Regionale Luchetti la nostra proposta di legge sul Welfare Studentesco sottoscritta da oltre 4000 studenti e da numerosi associazioni, sindacati e partiti.
La nostra idea di Welfare Studentesco nasce dal lavoro di anni di rappresentanza attiva nell'Università, svolto raccogliendo quelle che sono le reali istanze degli studenti.
A seguito di questo incontro è stato istituito dal Presidente Spacca un tavolo tecnico-politico con il compito di affrontare nel merito la Riforma, garantendo così uno spazio di discussione democratico.
A questo tavolo abbiamo partecipato assieme all'Assessore Luchetti, in rappresentanza della Giunta Regionale, ed al Consigliere Perazzoli, come relatore della legge e membro della Prima Commissione Consiliare.
Dopo diversi incontri si è giunti ad una bozza di riforma condivisa tra le parti, la quale prevedeva la costituzione di un Ente Unico per il Diritto allo Studio governato da un Consiglio di Amministrazione, che raccolga le rappresentanze di tutti i soggetti direttamente coinvolti nel tema del Diritto allo Studio.
Pertanto questo organo sarà composto da due rappresentati della Regione, di cui uno ricoprirà il ruolo di Presidente, una rappresentanza degli studenti (nominata dalla Consulta Regionale degli Studenti, a sua volta composta dai rappresentanti degli studenti nei Consigli Territoriali), una delle Università e una dei Comuni.
A livello locale saranno presenti delle Strutture Territoriali che svolgeranno funzioni amministrative e di front-office con gli studenti. In queste strutture sarà istituito un Consiglio Territoriale avente funzioni di feedback e propositive rispetto all'organo regionale deliberante. Infine si è prevista anche la possibilità di nominare un funzionario responsabile per ogni Struttura Territoriale.
Questa struttura organizzativa, frutto di un lungo e articolato confronto tenutosi all’interno del tavolo, è stata sintetizzata in un nuova proposta di Legge presentata dal relatore di maggioranza Paolo Perazzoli, la quale sarebbe dovuta andare in Prima Commissione Consigliare per la votazione proprio in questi giorni.
I recenti avvenimenti e le dichiarazioni diametralmente opposte di esponenti regionali dei partiti hanno interrotto l’iter della proposta di legge e probabilmente renderanno necessaria un’ulteriore proroga dei vecchi Consigli di Amministrazione.
In riferimento alle dichiarazioni dei vari esponenti politici emerse anche oggi sulla stampa, riteniamo che sia difficile difendere l’attuale sistema di gestione dei quattro ERSU, in quanto esso non funziona e le responsabilità sono politiche e della politica.
Dopo 2 anni di discussione sulla governance del sistema del diritto allo studio nella nostra Regione, riteniamo fallimentare l’ipotesi in cui tutto resti così com’è, considerando anche il consenso maturato intorno alla nostra proposta di legge.
Riteniamo che sia necessario andare oltre le tradizionali logiche di potere e i campanilismi che negli anni hanno interessato il tema della gestione degli ERSU e rimarchiamo con forza la necessità di riformare il sistema del diritto allo studio in maniera equa e uniforme.
Al tempo stesso riteniamo che il Presidente Spacca, che si era fatto garante di questo tavolo tecnico-politico e di un percorso di condivisione della riforma, sani questa situazione e spinga affinché il lavoro del tavolo non sia vanificato.
Continuiamo a credere e a ribadire che i principi ispiratori di questa riforma debbano essere la democrazia nella gestione, la tutela dei Diritti degli studenti e la concreta attuazione del Diritto allo Studio così come previsto dalla Costituzione.
Giudichiamo estremamente grave che la riforma si basi invece solo su logiche di razionalizzazione e taglio ai costi della politica. A nostro parere l'obiettivo del Legislatore deve essere prima di tutto quello di tutelare gli studenti e garantire il Diritto allo Studio a tutti i capaci, meritevoli privi di mezzi che scelgono la Regione Marche come luogo di formazione.