La lista di rappresentanza studentesca “Gulliver – Sinistra Universitaria” che opera nell’Ateneo dorico ritiene inaccettabile la dichiarazione di Mussi a palazzo Chigi di mercoledì scorso.

I test di medicina e odontoiatria devono essere annullati, e se questa decisione non verrà dal Ministro ce la conquisteremo con il ricorso nazionale al Tar, che ha visto fino ad adesso circa 10.000 adesioni.

I test vanno annullati, la L. 264/99 va abrogata e vanno trovati nuovi meccanismi di selezione che siano nel rispetto del concetto comunitario di accesso programmato e non dell’italianissimo numero chiuso. Che il meccanismo di numero chiuso per entrare all’Università sia una normativa comunitaria è falso e chi si occupa di Università non può non sapere che la L. 264/99 è una forzatura delle normative europee.

E’ improcrastinabile l’avvio di un’ampia discussione sui meccanismi di selezione per una riforma che sia condivisa con la parte sociale più interessata, gli studenti. L’annullamento del test e un accordo con gli studenti sui concetti che devono stare alla base di questa rivisitazione sarebbero un atto di grande democrazia che, all’indomani di questo caso nazionale in cui chi ci ha rimesso sono solo gli studenti, riteniamo ci debba essere concesso.

I test sono stati falsati dalla presenza di vizi che hanno comportato sicuramente l’esclusione di alcuni studenti. La presenza di studenti con “aiuti esterni” è molto probabile che abbia influenzato anche i risultati di chi era vicino. Far finta che non sia successo niente è vergognoso. Che il Ministero dell’Università sia il soggetto che lede dei diritti, che in un concorso pubblico sarebbero stati garantiti, è vergognoso.

Di tutte le posizioni che il Ministro poteva assumere riteniamo che questa sia la peggiore.

Per questi motivi abbiamo deciso insieme all’Unione degli Universitari di promuovere per martedì 18 alle ore 14 un sit-in di fronte al Ministero dell’Università a p.le Kennedy a Roma. (Per info www.gulliver.univpm.it).

Si ritiene opportuno inoltre esprimere solidarietà nel confronti della studentessa-lavoratrice di Chiaravalle affidatasi ai precorsi organizzati dall’associazione di stampo cattolico “Student Office” i cui nuovi orari non pubblicizzati le hanno comportato l’incompatibilità con i turni di lavoro concordati con l’orario errato. Che i precorsi debbano essere organizzati dalla Facoltà come succede per la “settimana zero” alla Facoltà di Economia deve essere un imperativo categorico per l’amministrazione dell’Università e chiediamo che in questo il Rettore si faccia da garante, non è possibile affidarli ad uno sparuto gruppo di studenti.