Esprimiamo soddisfazione per l’incontro avvenuto tra il Presidente del Consiglio Studentesco dell’Università Politecnica delle Marche Marco Giobbi e il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Francesco Profumo.
Abbiamo consegnato al Ministro una lettera contenente le nostre posizioni sulle tematiche universitarie al centro dell’attuale dibattito politico.
Il confronto ci ha permesso di affrontare direttamente con il Ministro i problemi che, in qualità di rappresentanti degli studenti, cerchiamo di combattere ogni giorno mediante un costante rapporto con l’amministrazione dell’Ateneo e con le Istituzioni locali e regionali.
Tra le criticità portate all’attenzione del Ministro, assume particolare rilievo la situazione del diritto allo studio su scala nazionale e regionale.
A tal riguardo, abbiamo esternato le nostre preoccupazioni rispetto alla scarsa entità dei fondi dedicati a questo capitolo, per i quali erano peraltro stati previsti dall’ex-Ministro Gelmini tagli del 95%.
Abbiamo ricevuto rassicurazioni da parte del Ministro circa l’intenzione di recuperare risorse nei prossimi anni, anche dalla fiscalità generale; resta tuttavia confermato l’aumento della Tassa Regionale per il Diritto allo Studio, al momento contenuto all’interno del decreto 436.
Sono inoltre emerse visioni comuni sulla necessità di inquadrare in un contesto nazionale i confini del diritto allo studio, con riferimento soprattutto alla creazione di un vero e proprio status di studente universitario, da realizzare attraverso l’individuazione dei servizi necessari ad un giovane che decida di proseguire gli studi oltre il diploma.
Abbiamo espresso le nostre preoccupazioni anche rispetto al decreto 437 in materia di programmazione e reclutamento della docenza. Crediamo che, nel caso in cui tutte le misure previste dovessero essere confermate, l’intero sistema accademico sarebbe ulteriormente messo in seria difficoltà. Come denunciamo già da tempo, la limitazione del turn-over della docenza ed i requisiti minimi sempre più stringenti hanno portato il nostro Ateneo ad una forte compressione dell’offerta formativa, con la chiusura di corsi di laurea profondamente strategici per il nostro territorio.
Infine abbiamo nuovamente chiesto al Ministro l’immediato ritiro della consultazione on-line sul valore legale del titolo di studio. Viste le implicazioni che vanno oltre il semplice ambito universitario, riteniamo che tale tematica meriti una discussione preliminare negli organi preposti, anche per ciò che concerne la
formulazione di un eventuale nuovo questionario. Crediamo inoltre che la sola abolizione del valore legale del titolo di studio non rappresenti la soluzione ai profondiproblemi strutturali presenti nel nostro Paese e che sia necessario avviare una più ampia discussione a riguardo. A tale proposito, il Ministro ha mostrato la sua più completa volontà di avviare una seria discussione, al di fuori da ogni ideologia, anche e direttamente con noi rappresentanti dell’Unione degli Universitari. Ci auspichiamo che questa sua volontà si concretizzi presto in degli incontri per approfondire e cercare di risolvere le attuali lacune del sistema Italiano.
All’inizio della cerimonia abbiamo esposto due striscioni, uno dei quali relativo alla già citata consultazione on-line sull’abolizone del valore legale del titolo di studio, l’altro inerente al percorso di Riforma della Legge Regionale sul Diritto allo Studio. Gli striscioni riportavano le seguenti frasi: “Consultazione sul valore legale, Profumo d’inganno” e “Riforma ERSU, la scopriremo all’infinito? 4000 studenti attendono”.
Abbiamo ritenuto opportuno sollevare questa seconda problematica alla luce dell’annunciata presenza del Presidente della Regione Marche Gian Mario Spacca, poi sostituito dall’Assessore per il Diritto allo Studio Marco Luchetti.
Il nostro intento era quello di sottolineare la situazione di stallo in cui versa il percorso di Riforma della Legge Regionale per il Diritto allo Studio, al fine di rimarcare l’importanza di portare a conclusione il processo di riordino degli Enti Regionali per il Diritto allo Studio, secondo quanto contenuto nella proposta di legge frutto del lavoro del tavolo politico tra noi, la Giunta ed il Relatore di maggioranza.
A conclusione di questa giornata di incontri, auspichiamo che le promesse di dialogo e di confronto ottenute con i Rappresentanti del Governo e della Regione si concretizzino in azioni mirate e che tengano conto delle esigenze degli studenti, di cui siamo rappresentanti.
Manuel
Non vedo come si possa "esprimere soddisfazione" per un incontro avvenuto con un ministro di un governo che ha fatto una riforma delle pensioni in nome dei giovani nella quale si aumentava l'età pensionabile a quella più alta d'Europa e che, sempre in nome dei giovani e con il bene placido della sedicente opposizione, sta compiendo l'ennesimo atto di distruzione dei diritti sindacali in questo paese, la riforma dell'articolo 18. La continuità con il precedente governo è palese tanto quanto l'ostinata e farlocca ostentazione di sobrietà dei suoi membri. Parlare di università come se fosse qualcosa semplicemente da perfezionare, senza accenno alle politiche anti-democratiche e distruttive nei confronti di qualsivoglia servizio di welfare rimasto in questo paese, significa non capire che l'università fa parte di un'organizzazione sociale più complessa e solo all'interno di questa organizzazione può essere inquadrata e analizzata.
Le chiacchiere-promesse dei politici le conosciamo bene e, di conseguenza, anche quelle dei politici travestiti da tecnici.
Apriamo gli occhi, stanno sgretolando tutto in nome della dea finanza e del dio capitale, alle spalle dei soggetti sociali materialmente più deboli.
Ciao
Francesco Tavolozzi
Schi oh!
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