Oggi, 19 ottobre a Piazza Roma, si è svolta la manifestazione a sostegno del popolo curdo e come associazione non abbiamo potuto non dire la nostra sugli spiacevoli avvenimenti dell’ultimo periodo.

“Oggi siamo qui spinti dall’idea che sia terribilmente ingiusto e sbagliato che un popolo con un’identità, con una storia, con una tradizione e una cultura non venga riconosciuto e non gli venga data la possibilità di vivere in uno stato e in pace.
Sono ormai troppi anni che in una nazione che chiede di entrare in Europa vengono calpestati i basilari concetti di democrazia, di diritti umanitari e di umanità, per volere di un dittatore. Non possiamo permettere e non vogliamo permettere che un paese come il nostro, che ha una grande influenza in Europa rimanga a guardare inerme mentre a qualche migliaio di chilometri da noi persone, famiglie, popoli vengono massacrati.
Ai nostri occhi la situazione è chiara: il silenzio dell’Unione Europea e dell’Italia in particolare evidenzia come ancora nel mondo esistano vite di serie A e vite di serie B. La questione curda ha si origini che risalgono all’inizio del secolo scorso, ma è anche dovuta all’omertà e all’ipocrisia dell’Italia e dell’Unione Europea, sulla questione siriana, nata dall’onda della Primavera Araba e poi degenerata dall’intervento statunitense. Ci è chiaro che nel mondo la vita di un popolo è strettamente legata al suo potere economico e alla sua forza militare. Sullo scacchiere internazionale vige ancora la legge del più forte e questo come ho detto poco fa divide il mondo in vite di serie A e vite di serie B.
Questa non può essere una manifestazione fine a se stessa e che si ferma quì. La nostra deve essere una mobilitazione.

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