All’attenzione dei membri del Consiglio Studentesco
Oggetto: Parere offerta formativa 2015/2016
Con la presente la lista Gulliver intende presentare il proprio parere in merito all’offerta formativa 2015/2016.
Si esprime un parere complessivamente positivo, anche se si intendono sottolineare numerose criticità.
Le criticità principali si riferiscono all’attivazione dei nuovi corsi di laurea, e in particolare a Management Pubblico e dei sistemi socio sanitari. Il primo aspetto negativo riguarda la classe di afferenza del corso, ovvero LM 77, già presente nella Facoltà di Economia. Riteniamo che questa misura non vada in alcun modo nell’ottica di razionalizzazione dell’offerta formativa, come invece indicato nella relazione del nucleo di valutazione, ma che al contrario, rappresenti una scelta limitante per l’offerta formativa nel suo complesso, in quanto si impiegano risorse (docenza, strutture) per un ulteriore corso di una classe di laurea già esistente. Riscontriamo inoltre una grossa criticità nella scelta di aprire questo corso nella Sede decentrata di San Benedetto, in quanto crediamo che non sia la diretta e naturale continuazione del corso di laurea triennale già presente in quella sede. Inoltre, andando ad aprire un ulteriore corso in una sede decentrata, si metteranno numerosi studenti nella condizione di studiare in una struttura e in una città con meno servizi rispetto alla sede centrale, con tutti i problemi derivanti (segreteria studenti, tirocini e stage, biblioteche, aule informatiche, …).
Per quanto riguarda il corso di laurea che verrà disattivato, chiediamo che, così come già richiesto in merito alle disattivazioni avvenute in passato, siano adottate misure che garantiscano agli studenti iscritti a questi corsi di terminare il percorso di studi in maniera lineare.
A questo si aggiunge la mancata attivazione del corso di laurea Food and beverage innovation and management.
Le motivazioni addotte si riconducono ai bassi numeri delle iscrizioni ai due corsi di laurea magistrale già presenti nel dipartimento.
A nostro avviso, questa motivazione non è sufficiente per bloccare l’attivazione del corso, che rappresenta la necessaria continuazione del corso triennale di Scienze e Tecnologie Alimentari, e sarebbe pertanto risultato fondamentale per garantire al nostro ateneo un’offerta formativa completa. Non crediamo che l’andamento di questa nuova magistrale sia legato a quello delle altre due. Inoltre, se parallelamente non si attivano delle misure idonee a migliorare sia le due lauree magistrali già presenti, sia i percorsi triennali in termini di continuità e di orientamento, il prossimo anno (quando il corso dovrebbe essere attivato, secondo le discussioni emerse negli organi maggiori) la situazione resterà invariata rispetto ad ora, e immaginiamo che l’attivazione sarebbe ulteriormente rinviata.
A questo si aggiunge che già dallo scorso anno, era in progetto, anche se in termini diversi, una Laurea Magistrale indirizzata al tema dell’alimentazione, successivamente bocciata in sede di CRUM. Quest’anno, così come l’anno scorso, l’attivazione dei corsi era stata data per scontata già da molto prima dei passaggi formali (organi maggiori e CRUM), e gli stessi corsi erano stati pubblicizzati (in modo molto esplicito e diffuso, anche se informale) tra gli studenti del nostro Ateneo (e talvolta, anche esternamente agli ambienti universitari). Indipendentemente dalle singole responsabilità, denotiamo in questo atteggiamento una mancanza di coordinamento, sfociata in una mancanza di serietà, che danneggia sia l’immagine stessa dell’università, che soprattutto i suoi studenti.
Oltre ad esprimerci nel merito delle modifiche all’offerta formativa nel suo complesso, sentiamo l’esigenza di commentare il metodo con il quale questo percorso è stato portato avanti. Interventi importanti come quelli sull’offerta formativa dovrebbero nascere nell’ottica di rendere un servizio agli studenti il più ampio possibile, garantendo servizi efficienti, non dimenticando che l’università è un servizio pubblico e come tale dovrebbe essere anche il luogo in cui le scelte vengono prese in maniera collegiale e democratica da tutte la parti che la vivono, nell’ambito della propria autonomia. Inoltre da sempre nella sua esistenza l’università è stata la fucina per i grandi progressi tecnologici, sociali ed artistici, accogliendo le idee delle nuove generazioni e dando loro la possibilità di svilupparle.
Contrariamente a ciò, notiamo che da qualche anno a questa parte da parte del nostro Ateneo si presenta un’attenzione troppo evidente alle esigenze ed ai bisogni del territorio che lo circonda, in particolar modo delle aziende, con lo scopo di preparare gli studenti in base alle sue esigenze particolari, impoverendo l’università della funzione innovatrice che sempre la ha caratterizzata. Riteniamo che questo sia stato particolarmente evidente con l’apertura della laurea magistrale “doppione” in Management Pubblico e dei Sistemi Socio-Sanitari: sin dal principio nelle discussioni degli organi della Facoltà di Economia non vi è stata trasparenza sul motivo, lo scopo ed il percorso che ha portato all’esigenza di aprire un corso di laurea nella sede distaccata di San Benedetto; nonostante le continue richieste degli studenti e di alcuni docenti sono state date risposte sempre diverse e mai esaustive. Se questo intervento è passato senza troppe spiegazioni il discorso è stato completamente diverso per il corso in tecnologie alimentari, del quale c’è un effettivo bisogno da parte degli studenti che non hanno un corso di laurea magistrale in cui proseguire gli studi e degli organi democratici del dipartimento che da anni chiedono un investimento in un settore innovativo ed all’avanguardia: infatti il ritiro della proposta di apertura del corso è stato motivato con la “moderazione nell’azione”, la volontà cioè di non procede con un ampliamento troppo grande dell’offerta formativa, nonostante il corso si stato dato per aperto nei mesi precedenti, prima ancora di passare negli organi regionali e accademici competenti.
Questa situazione la dice lunga sulla considerazione che l’Ateneo ha dell’Offerta Formativa, più indirizzata alle esigenze delle aziende e del territorio che a quelle degli studenti. Pensata più in visione degli sbocchi lavorativi presenti in questo momento nel nostro territorio piuttosto che alla necessità di fornire una formazione adeguata agli studenti.
Per la Lista Gulliver – Sinistra Universitaria
Leonardo Archini