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Eletto nel 2008 come Rappresentante degli Studenti nell’Ateneo di Ancona, sono attualmente il Presidente del Consiglio Studentesco dell’UNIVPM.
Negli ultimi due anni ho raggiunto assieme alla mia lista importanti risultati in materia di Diritto allo Studio e Didattica, facendo della tutela dei diritti degli Studenti il cardine della nostra politica universitaria.
Pienamente d’accordo con quelli che sono i punti programmatici della lista “UDU – Liste di Sinistra – Liste Democratiche” di cui faccio parte, intendo porre una particolare attenzione su alcuni temi specifici affrontati anche nel programma elettorale della Lista “Gulliver – Sinistra Universitaria”.
Quadro Nazionale:
Ancora una volta ritengo necessario ribadire una ferma contrarietà allo smantellamento dell’Università pubblica promosso dall’attuale Governo.
La Legge 133 e il DDL Gelmini, che attuano la privatizzazione del sapere e del Diritto allo Studio, sono da ritenersi inaccettabili! L’Università deve rimanere infatti un luogo libero, pubblico ed accessibile a tutti, nella piena applicazione dell’Articolo 32 della Costituzione Italiana.
Il taglio indiscriminato dei fondi alle Università, l’introduzione dei privati all’interno dei Consigli di Amministrazione e una riforma del Diritto allo Studio che avvantaggia solo i più ricchi, sono alcune delle manovre di cui invece il Governo Berlusconi si fa vanto ogni giorno. Fino a quando la classe politica dirigente non si deciderà ad avviare un dialogo costruttivo con tutte le componenti del mondo accademico, è necessario quindi continuare a contrastare simili provvedimenti ministeriali.
Didattica:
Le recenti riforme della Didattica stanno cambiando profondamente l’attuale sistema universitario.
Ci troviamo, infatti, davanti ad un tentativo da parte del Governo di limitare l’accesso alle Lauree di ogni livello e ad Università nelle quali convivono diversi ordinamenti. Tutto ciò non fa che appesantire e complicare il sistema didattico e comporta situazioni caotiche e disagevoli per gli studenti.
Se è vero che le Università non possono fare a meno di adeguarsi a normative ormai vigenti, è altresì necessario fare in modo che le conseguenze di questi profondi cambiamenti non vadano a discapito degli studenti e dei loro diritti, punto fermo da tutelare.
Anche in questo caso ritengo necessario mantenere negli organi accademici una ferma contrarietà al numero chiuso, nel tentativo di difendere la libertà di accesso ai più alti gradi di istruzione sancito dalla nostra Costituzione.
Integrazione con le amministrazioni locali/Diritto allo Studio:
Gli universitari trascorrono diversi anni presso la città in cui studiano, e meritano di essere da questa considerati al pari di tutti gli altri cittadini. Temi come la mobilità, gli spazi studio e l’assistenza sanitaria per i fuori sede devono essere pertanto al centro dell’azione delle amministrazioni locali e Regionali.
E’ necessario attuare un nuovo modello di welfare studentesco: la Regione Marche deve investire maggiormente sui giovani, deve attuare una politica a sostegno degli studenti fuori sede e considerare tutti gli universitari come una risorsa di crescita per il territorio.
In quest’ottica la creazione e la tutela dello status di studente universitario rappresenta un ulteriore input per oltrepassare la crisi economica puntando sulla ricerca e sul futuro.
Infine è fondamentale porre l’attenzione del dibattito sulla proposta di riunificazione dei 4 ERSU Regionali, affinché sia avanzata una proposta condivisa e sia garantita agli studenti la più ampia rappresentatività negli organi decisionali.
Atenei Sostenibili:
Le spese energetiche dei nostri Atenei sono molto elevate. Gli edifici universitari infatti si trovano spesso nei centri storici oppure sono realizzati con un’edilizia poco sostenibile; ciò comporta un uso indiscriminato degli impianti di riscaldamento e condizionamento, che ha come conseguenza la crescita di anno in anno dei relativi consumi di energia elettrica. A tale riguardo è fondamentale promuovere l’uso delle fonti rinnovabili sia direttamente che indirettamente, chiedendo che i nostri Atenei acquistino almeno il 30% del fabbisogno di energia da produttori che sfruttino fonti rinnovabili, così da contribuire ad alimentare il mercato delle stesse.
Sedi Decentrate:
Le sedi distaccate finiscono sempre per essere delle “sedi dimenticate”, senza segreterie, senza parcheggi, senza aule studio, senza biblioteche, senza computer, insomma senza tutta quella serie di servizi per i quali, però, anche lo studente della sede decentrata paga le tasse universitarie.
E’ inconcepibile che ogni sede non abbia una sua mensa universitaria o un servizio ristorazione raggiungibile senza che gli studenti debbano percorrere notevoli distanze. E’ fondamentale che l'Università si impegni in un costante monitoraggio di quella che è la reale condizione delle sedi decentrate, a partire dall’organizzazione della didattica, troppo spesso subordinata alle sole necessità dei docenti che hanno insegnamenti sia ad Ancona che presso le sedi decentrate.
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