Nel 1995/96 il Consiglio di Facoltà di Ingegneria fu portato a decidere se e quando aprire dei diplomi in Ingegneria in sedi Universitarie decentrate presso i comuni di Fermo e Fabriano; l'obiettivo era raggiungere e strappare alla concorrenza (degli altri Atenei) una parte del territorio marchigiano particolarmente interessante da un punto di vista produttivo ed economico. Durante la fase dibattimentale i Rappresentanti degli studenti della Lista Gulliver in Consiglio di facoltà di Ingegneria espressero le loro perplessità a questo progetto.
Le nostre perplessità era di due tipi:
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il rischio di aprire troppo ai privati e quindi di schiacciare anche la didattica e la formazione rispetto alla realtà locale (Merloni a Fabriano e le industrie calzaturiere a Fermo) |
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il mancato controllo da parte di noi rappresentanti sulla reale condizione di vita, diritti e servizi offerti ai nostri colleghi "decentrati". |
L'ormai ex-rappresentante in CdF (ora illustre ing.) Stefano Pennesi, concluse il nostro intervento con una durissima "arringa" in cui tra l'altro si sfidavano i docenti a garantire a i futuri colleghi "decentrati" gli stessi diritti che si erano garantiti ad Ancona.
La conferma dei nostri timori…
Fin dall'inizio il livello di controllo della nostra Lista sulle due sedi di Fermo e Fabriano fu sufficientemente alto, anche grazie ad alcuni ragazzi di Ancona che studiavano in suddette sedi.
Nel 1997 nel corso di Fabriano non venne attivato il primo anno poiché la locale "Confindustria" non sganciava i quattrini… le nostre iniziali critiche avevano trovato una triste conferma, eravamo ad un livello di compravendita altro che mercificazione…
Oggi
In quegli anni la Lista Gulliver boicottò attraverso manifesti e volantini le iscrizioni ai diplomi di Fermo e Fabriano denunciando la situazione paradossale creatasi a Fabriano. Negli ultimi anni sono stati riscritti tutti i "contratti" tra Università e Enti gestori, si è tra l'altro passati dai Diplomi alle Lauree di primo livello. Anche la nostra posizione si è ammorbidita poiché abbiamo riscontrato una maggior serietà di gestione del tutto, ed il Preside di Ingegneria, Prof. Giovanni Latini si è reso disponibile ad un maggior lavoro di controllo in primis da parte delle autorità accademiche. Nel frattempo sono nate altre sedi decentrate, la più importante è quella di Ingegneria a Pesaro, ma non dimentichiamo per Economia la sede di Jesi.
Come tutelare e rappresentare gli studenti universitari iscritti all'Ateneo Dorico, ma che frequentano i corsi ai "confini dell'Impero" ?
Innanzitutto bisogna chiarire che senza la collaborazione e l'interesse degli studenti "in loco" tutti i nostri sforzi sono e saranno vani. Quindi l'unica possibilità che gli studenti delle sedi decentrate hanno di integrarsi pienamente e di migliorare le loro condizione è quella di impegnarsi in prima persona; questo vuol dire contattare i rappresentanti degli studenti di Ancona e cercare di collaborare con loro segnalandoci, ad esempio per posta elettronica, ogni sorta di problema o disfunzione che hanno.
Inoltre l'unica garanzia di un cambiamento radicale è quella di mettersi in gioco in prima persona e quindi candidarsi con una lista alle elezioni universitarie (ce ne sono per tutti i gusti…); cosa ancor più positiva sarebbe creare anche nelle sedi decentrate dei luoghi di incontro e discussione, come sono le aule delle associazioni ad Ancona.
Dal canto nostro abbiamo già iniziato a fare dei controlli, visitando le sedi di Fermo, Fabriano e di Pesaro: ad ogni controllo abbiamo effettuato una relazione con cui abbiamo evidenziato le disfunzioni emerse nei nostri sopralluoghi.
Sunti dei resoconti sono disponibili nelle altre pagine web da noi dedicate alle sedi decentrate.
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