L’ACU Gulliver Sinistra Universitaria, come base confederale dell’Unione degli Universitari, aderisce allo sciopero del 5 maggio contro la Buona Scuola, per manifestare la nostra completa contrarietà ai provvedimenti e al metodo utilizzato dal Governo nella costruzione di questa riforma, gli stessi metodi che vorrebbero propinarci per la riforma dell’Università. In vista dello sciopero, come avvenuto in moltissime altre città italiane, oggi ad Ancona è stato organizzato un flash mob, in cui è stato srotolato uno striscione all’ingresso della Facoltà di Economia e Commercio “G. Fuà”, recante la scritta “1500 borse di studio a rischio nelle Marche nel 2015. Se è un diritto è per tutti. #5maggio tutti in piazza”. Così come in molte altre regioni italiane, Il diritto allo studio, costituzionalmente garantito, è stato fortemente messo in discussione con i tagli nel bilancio del 2015. Solo nelle Marche circa 1500 studenti rischiano di perdere la borsa di studio a causa di questi tagli.

Il problema della carenza strutturale di risorse per il diritto allo studio è sicuramente uno dei più sentiti nel nostro ateneo, ma è solo un esempio degli innumerevoli problemi dell’università italiana: barriere all’accesso, calo delle immatricolazioni, assenza di fondi per il funzionamento, l’assenza di un sistema efficiente di valutazione.
Sono tutti problemi su cui è necessario intervenire, ma il governo non può permettersi di farlo nello stesso modo e con le stesse logiche utilizzate per la Buona Scuola. Per questo oggi in vista dello sciopero del 5 maggio siamo nelle università per dire al Governo che se pensa di affrontare la questione universitaria come ha fatto per la Buona Scuola, il 5 maggio sarà solo la prima data di mobilitazione e continueremo a scendere in piazza perché non possiamo permetterci  di svendere la nostra istruzione al miglior offerente.

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