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Il Gulliver condanna le proteste di Universita’ Europea contro l’On. Kyenge

L’Associazione Gulliver attacca fermamente le azioni e le posizioni di Univeristà Europea in merito alla partecipazione dell’On. Cecile Kyenge all’inaugurazione dell’Anno Accademico dell’Università Politecnica delle Marche.

Le esternazioni, sia a livello locale che nazionale, di Università Europea degli ultimi giorni, e lo svolantinaggio contro il ministro che ha avuto luogo oggi all’interno dell’università prima dell’inizio della cerimonia, dimostrano ancora una volta come Università Europea sia legata ad una certa sfera ideologica e valoriale (nonchè a certi partiti, visti i presidi di questi presenti ai cancelli dell’Università) che non potrebbe essere più lontana innanzitutto dai valori della nostra associazione, ma anche e soprattutto dai valori che dovrebbero essere presenti all’interno dell’ambiente universitario.

Le affermazioni del comunicato di Vittorio Guastamacchia, dirigente nazionale di Azione Universitaria, che riassume l’operato della Kynege nel “denigrare la nostra cultura e svilire la nostra identità”, o i manifesti mostrati oggi durante la cerimonia, contenenti solamente lo slogan “Kyenge? Kyenge Chi?” non rappresentano in alcun modo una considerazione sul suo operato politico, ma un semplice appiattimento dettato da posizioni ideologiche che tentano di svilire il reale messaggio sottostante la presenza dell’Onorevole Kyenge. Come ricordato da quest’ultima nel suo intervento e dal Rettore nella sua relazione, il messaggio lanciato è quello del ruolo fondamentale del sistema dell’istruzione ai fini dell’integrazione all’interno di una società, al fine di innescare meccanismi e risultati virtuosi in grado di generare crescita e benessere. La Kyenge si è inoltre soffermata sul significato dell’integrazione in senso lato, che, oltre le questioni etniche, deve passare anche attraverso altre minoranze e categorie svantaggiate.

Il fatto che, i per fortuna pochi dimostranti, dopo aver presenziato mostrando dei manifesti, abbiano abbandonato l’aula subito dopo l’intervento del ministro Kyenge, boicottando gli interventi del Rettore e del Presidente del Consiglio Studentesco, è un’ulteriore dimostrazione di come la motivazione che li abbia spinti a protestare non sia un reale interesse verso le tematiche universitarie e d’Ateneo, ma la mera volontà di portare all’interno delle mura universitarie delle posizioni ideologiche conservatrici, che non possiamo che condannare, specialmente se provenienti da chi si professa associazione culturale universitaria.

Legge Gelmini: revisione statuto e “Carta dei Diritti degli Studenti”

A seguito dell’approvazione della Riforma Gelmini, tutte le Università Italiane sono state costrette a riscrivere i propri Statuti per ottemperare agli obblighi di legge attraverso l’istituzione di un apposita commissione.

In questo organo sono rappresentate tutte le componenti del mondo accademico e per gli studenti sono stati riservati due dei quindici posti disponibili: per la nostra Lista è presente Marco Giobbi, l’attuale Presidente del Consiglio Studentesco.

I lavori della commissione sono iniziati con deciso ritardo rispetto alle altre Università italiane su espressa volontà del Rettore e, anche se la nostra presenza è fortemente minoritaria rispetto alle altre componenti, stiamo seguendo con attenzione tutte le discussioni con l’intento di limitare al massimo gli effetti negativi che questa riforma porta con se.

A tal proposito, abbiamo elaborate diverse proposte di carattere generale:

Consiglio di Amministrazione: abbiamo chiesto che il numero di membri esterni previsto dalla Legge Gelmini sia tenuto al suo minimo, ovvero al 40% dei componenti totali del Consiglio di Amministrazione, con procedura trasparente da individuare collegialmente. 

Senato Accademico: Riteniamo necessario che la composizione del Senato Accademico tenga conto delle 5 categorie che formano la nostra comunità accademica: Professori, Ricercatori, Dottorandi/Specializzandi, Studenti, Personale Tecnico-Amministrativo.

Rappresentanza Studentesca: riteniamo che la presenza dei rappresentanti degli studenti sia necessaria ed indispensabile in tutti gli organi in cui si parli di didattica, pertanto, conseguentemente all’art. 2 – comma 3 – lettera a, della Legge 240/2010, chiediamo che sia inserita la presenza dei rappresentanti all’interno dei Consiglio di Dipartimento, non espressamente prevista dalla legge.

Inoltre, abbiamo già ottenuto un primo grande risultato, infatti il nuovo Statuto prevedrà l’istituzione e il riconoscimento della “Carta dei Diritti degli Studenti”.
 
Abbiamo rielaborato la Carta Nazione approvata lo scorso 8 Settembre dal CNSU (proposta ed elaborata dall’Unione degli Universitari, di cui facciamo parte) per adattarla al nostro Ateneo e nel corso delle prossime settimane lavoreremo affinché rappresenti il cardine dei Diritti di tutti gli studenti.

Sciopero Generale – Ancona

Siamo pronti a scendere nuovamente in piazza a fianco dei lavoratori contro la macelleria sociale prodotta dall'attuale Governo.

Preoccupati per le sorti del nostro paese siamo consapevoli degli effetti negativi della manovra finanziaria in approvazione e, assieme ai lavoratori di tutta Italia, intendiamo chiedere maggiore equità e giustizia. 
Pertanto, auspicando un'alta adesione anche dal mondo accademico sempre più in difficoltà a causa dell'applicazione della Legge Gelmini e dei tagli ai Finanziamenti pubblici, saremo assieme alla CGIL per riprenderci il nostro futuro!

Partenza del corteo: ore 9:00 Corso Carlo Alberto (Salesiani)

Comizio conclusivo: ore 10.30 circa Piazza Roma

 

Partecipa allo sciopero: http://www.facebook.com/event.php?eid=181874655219308

6 Settembre 2011 – Sciopero Generale CGIL – QUESTA VOLTA NOI NON PAGHIAMO!

All’interno della crisi finanziaria ed economica che l’Italia sta attraversando, ancora una volta vengono messi in discussione i diritti dei più deboli e viene negata ogni prospettiva per il futuro del nostro Paese.

Sin dal 2008 il Governo ha iniziato a strumentalizzare la crisi per giustificare i tagli a scuola e università, attaccando i diritti di tutti, studenti e lavoratori in primis.

Come studenti avevamo già denunciato la miopia di quella scelta che invece di investire su un nuovo modello di sviluppo basato su formazione e ricerca, mirava al progressivo smantellamento del nostro sistema di istruzione pubblica e di welfare state. Sappiamo, due anni fa come oggi, che la crisi globale che sta affossando i Paesi di tutto il mondo è frutto di un sistema economico che si basa su speculazioni finanziare, sul controllo delle politiche globali da parte di gruppi affaristici o multinazionali che mirano a promuovere i propri interessi privati a discapito di quelli pubblici.  Il risultato di questa politica scellerata lo vediamo oggi in un Paese in cui il diritto allo studio è sempre più un lusso destinato a pochi. Con i successivi tagli agli enti locali sono stati messi in discussione i livelli essenziali dei servizi destinati ai cittadini, andando a colpire l’assistenza, i trasporti, il sociale e ancora una volta il diritto allo studio. Il Governo ha ripetuto in queste settimane che scuola e università non saranno toccate dai tagli, ma ancora una volta dietro false promesse vediamo sin troppo chiaramente il reale pericolo della morte definitiva del libero accesso al sapere.

La manovra approvata lo scorso agosto, in aggiunta, prevede tagli per 45 miliardi di euro che colpiscono in gran parte gli enti locali e i dipendenti pubblici, senza intaccare la speculazione finanziaria, le grandi rendite o i costi della politica . Un taglio di queste proporzioni costringerà da un lato gli enti locali ad aumentare la tassazione e dall’altro a tagliare ulteriormente servizi essenziali.

Da tempo denunciamo con forza il taglio del 95% al fondo nazionale per le borse di studio universitarie. Ora viene messo in discussione anche il contributo che le regioni hanno fino ad oggi garantito per il diritto allo studio, cancellando definitivamente ogni prospettiva futura per migliaia di studenti. Già oggi la copertura degli studenti universitari idonei alla borsa di studio è preoccupantemente lontana dal raggiungimento della soglia del 100%; nel 2009 gli studenti, cui lo Stato riconosceva il diritto a ricevere una borsa di studio, ma che non ne hanno beneficiato per mancanza di fondi sono stati quasi 30000 e a causa dei tagli al fondo nazionale raggiungeranno gli oltre 160000 nel 2013. Ora anche gli ultimi studenti che potevano sperare nella “lotteria” delle graduatorie per ricevere una borsa di studio vedranno svanire ogni prospettiva per il loro futuro universitario.

Situazione tristemente analoga è quella che investirà le scuole superiori. Dopo i tagli del ministro Gelmini, che in questi anni hanno comportato una drastica riduzione della qualità dell’offerta formativa e della sicurezza degli edifici scolastici, con questa manovra assistiamo ad un affossamento ulteriore dell’istruzione superiore, voluto da un Governo che da un lato continua ad evitare ogni forma di investimento nella formazione delle nuove generazioni, e dall’altro, proprio attraverso i tagli agli enti locali, mette in crisi servizi essenziali per la vita di uno studente come il trasporto pubblico locale, le mense, e gli spazi di aggregazione all’interno delle città.

L’attacco ai diritti però non passa solo dai tagli ai finanziamenti. La volontà del Governo è chiara, ed è la stessa dai referendum FIAT alla riforma dell’Università: arretrare sul terreno dei diritti, diminuire gli spazi di democrazia.

In un periodo di crisi è sicuramente necessario fare delle scelte, ma in questo senso non possiamo che giudicare la manovra ancora più iniqua, proprio perché avrà un enorme impatto sui lavoratori dipendenti andando a colpire chi ha sempre pagato e chi già in passato si è fatto carico di sostenere anche le spese di chi ha continuato ad evadere. Proprio per gli evasori e per i grandi patrimoni non c’è nessuna inversione di rotta e nessun tentativo serio di far pagare chi ha sempre cercato di eludere.

La decisione di spostare le festività civili e laiche, come la Festa della Liberazione, il Primo Maggio e la Festa della Repubblica, rappresenta un grave attacco all’identità e alla storia del nostro Paese e peraltro non garantisce alcun reale beneficio di natura economica.

Riteniamo scellerata questa proposta e siamo invece sempre più convinti che sia assolutamente necessario, oggi più che mai, ripartire proprio dai valori e dal patrimonio identitario che queste date rappresentano.

Non accettiamo di dover pagare ancora una volta i costi di questa crisi, non rimarremo fermi a guardare l’ennesimo attacco ai diritti fondamentali, dal lavoro al diritto allo studio fino al welfare. La manovra è iniqua perché ancora una volta chiedi sacrifici solo a chi li ha già fatti per uscire da una crisi che non ha contribuito a generare.

Accogliamo quindi l’appello lanciato dal sindacato della CGIL per lo sciopero generale del 6 settembre e come studenti sentiamo la necessità di mobilitarci a fianco delle lavoratrici e dei lavoratori iniziando così un lungo autunno di lotta e protagonismo degli studenti.

Siamo fermamente convinti che serva una manovra che, al contrario di quella approvata dal Governo, rilanci il nostro Paese mettendo finalmente al centro il tema della ricerca e della formazione e del lavoro per i giovani come cardini di un nuovo modello di sviluppo. E’ giunta l’ora di chiedere sacrifici a chi non ne ha fatti in questi anni, partendo dagli speculatori economici, gli evasori, le banche e i grandi patrimoni.

Chiediamo inoltre che nella manovra vengano individuate risorse adeguate per scuola, università e ricerca, dando la possibilità a tutti di accedere ai più alti gradi dell’istruzione, finanziando l’orientamento all’università e al lavoro e garantendo a tutti gli idonei di avere a disposizione le borse di studio che gli spettano.

Come studenti richiediamo una contromanovra sostenibile che non parta dalla mera esigenza di far cassa, ma si basi invece sull’equità e su una nuova visione di sviluppo.

Se lacrime e sangue devono essere chiesti, stavolta vogliamo che siano per i furbetti dell’evasione fiscale e delle speculazioni in borsa!

Il nostro tempo è adesso – 9 Aprile Ancona

Il Gulliver, assieme alle Associazioni Universitarie “Officina Universitaria” di Macerata e “Agorà” di Urbino,  è uno dei soggetti del comitato dei “Giovani non +” che da diversi mesi opera all’interno del territorio marchigiano e ha contribuito ad elaborare l’appello territoriale della manifestazione di cui riportiamo una parte:

“Viviamo in una situazione di perenne incertezza in un’assenza endemica di  diritti, attaccati contemporaneamente su troppi fronti, nel diritto allo studio, al reddito, alla casa, alla salute, a realizzarci in una vita affettiva  e alla fine dei nostri sforzi nel diritto di conseguire una pensione dignitosa.

Vediamo intorno a noi, a tutti i livelli, un assenza assoluta di meritocrazia  che lascia marcire i propri talenti e solo chi nasce in un contesto economicamente e socialmente favorevole riesce a sopravvivere.

Il 9 Aprile saremo in piazza anche noi, generazione di invisibili, sottopagati e ricattati, giovani e meno giovani, occupati, disoccupati, inattivi e precari, studenti e ricercatori allarmati per un futuro che non c’è.

Perché il diritto allo studio deve essere il primo vero e grande investimento che un Paese civile debba attuare per assicurarsi il proprio futuro ed il proprio sviluppo, riformare l’istruzione attraverso i soli tagli di risorse è una palese negazione dei diritti sanciti dalla Costituzione oltre che un esempio di scarsa lungimiranza.

Perché vogliamo essere NOI i primi attori nelle decisioni che riguardano il futuro del paese e della nostra regione.
La NOSTRA generazione ne è la protagonista e non può essere coinvolta marginalmente.
Paghiamo per gli errori del passato, siamo schiacciati tra un presente svalutato e un futuro che non
esiste.
Perché al contrario, mai come oggi, nel nostro Paese il futuro di un giovane è legato alle condizioni sociali dei genitori.
Perché il nostro tempo è adesso – la vita non aspetta- Ancona – Piazza del Papa – Sabato 9 Aprile ore 10,00
(In marcia per il lavoro CGIL)”


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Ulteriori chiusure di corsi ad Ingegneria: grazie Ministri Gelmini!!!

Nel Consiglio di Facoltà del giorno 02/03/11 è stata decisa la chiusura del corso Magistrale in Ambiente e Territorio che verrà fatto confluire in un curriculum del corso Magistrale di Civile.

I rappresentanti della Lista Gulliver hanno espresso parere contrario a tale scelta, così come avevano fatto nei giorni precedenti nelle varie Commissioni di Facoltà (Istruttoria e Paritetica per la Didattica).

Il motivo della chiusura, a cui ci siamo opposti con tutte le nostre forze, è da ricondursi al Decreto Ministeriale 17 relativo ai requisiti minimi di docenza, l’ultimo “regalo” che la Gelmini ha fatto agli studenti universitari.

Quest’ultimo decreto, unito al blocco delle assunzioni di docenti previsto dalla tanto contestata Legge 133/08, sta di fatto distruggendo l’Offerta Formativa della nostra Facoltà compromettendo notevolmente anche la qualità della didattica e la preparazione di noi studenti.

Di seguito vi riportiamo le chiusure effettuate in questi ultimi anni nella nostra Facoltà, tutte causate dalle scelte scellerate dei vari Ministri di turno (Moratti, Mussi e Gelmini):

  • corso Magistrale in Biomedica (confluito in un curriculum della Magistrale di Elettronica)
  • accorpamento del corso Magistrale di Telecomunicazioni (confluito in un curriculum della Magistrale di Elettronica)
  • accorpamento del corso Magistrale in Automazione con il corso Magistrale di Informatica
  • curriculum dei corsi Magistrali in Meccanica
  • accorpamento del corso triennale di Ambiente e Territorio e  di Civile
  • accorpamento del corso triennale di Elettronica e  di Telecomunicazioni
  • chiusura delle sedi decentrate di Pesaro e Fabriano
  • chiusura dei corsi di Telecomunicazioni e Informatica presso la sede di Fermo

Come rappresentanti, siamo già consapevoli del fatto che, se nulla cambierà a livello di requisiti minimi, saranno necessari ulteriori disattivazioni e accorpamenti anche per il prossimo anno accademico.

Ad ogni modo il nostro lavoro e le nostre proteste non terminano qui, tramite il nostro rappresentante nel CUCS di Ambiente e Territorio, stiamo già lavorando sull’ordinamento del nuovo corso Magistrale al fine di garantire che non vadano perse le conscenze caratteristiche del settore ambientale.

Da un attento esame dei decreti ministeriali, crediamo che sia possibile mantenere di fatto la quasi totalità degli esami di Ambiente e Territorio; pretenderemo, inoltre, che venga tenuto conto del percorso di revisione degli esami della Laurea Magistrale che il rappresentante del Gulliver nel CUCS di Ambiente e Territorio aveva iniziato da tempo.

Come lista Gulliver continueremo a difendere i diritti di tutti gli studenti, cercando di migliorare in ogni modo possibile la qualità dei nostri corsi.

Il nostro futuro non è ricattabile

 

IL 28 GENNAIO GLI STUDENTI IN PIAZZA CON I LAVORATORI.
IL NOSTRO FUTURO NON E’ RICATTABILE
 
Con l’approvazione della legge Gelmini il governo conclude il processo di distruzione dell’università italiana iniziato con la Legge 133. Nel nome della modernizzazione, del merito e della lotta alle clientele e al baronato si è consumata la morte dell’università pubblica italiana.
Nel nome di principi ribaltati a uso e consumo della retorica neoliberista, questo governo mette il futuro degli atenei italiani e delle nuove generazioni nelle mani dei privati, cancella il diritto allo studio, rende ancora più precari ricercatori, studenti e lavoratori.
 
La riforma dell’università è emblematica per comprenderela strategia di questo governo nell’affrontare la crisi economica e le sfide di un mondo sempre più globalizzato, facendo pagare i costi della crisi a chi non l’ha provocata, alle fasce sociali più deboli, togliendo loro diritti.
 
Ci dicono che in nome di una non meglio identificata modernità bisogna sacrificare i diritti, ci dicono che per cogliere la sfida di una globalizzazione spietata bisogna piegarsi alle pure logiche del mercato e del profitto, sacrificando qualsiasi cosa.
 
L’idea della Gelmini, di questo governo e di Marchionne è quella di ricattare un intero paese per soddisfare gli interessi di pochi. Hanno approvato la riforma della scuola e il ddl università riducendo in macerie il sistema pubblico d’istruzione italiana, rispondendo alle migliaia di studenti che si sono mobilitati che la crisi richiede sacrifici. Ora ci vogliono convincere che per uscire dalla crisi bisogna smantellare i diritti conquistati dopo lunghe lotte.
 
Il movimento di questo autunno, nato contro la riforma della scuola e dell’università, ha invece dimostrato tutt’altro. Ha messo in difficoltà una classe politica corrotta, e un’opinione pubblica distratta da scandali sessuali e liti nella maggioranza, riportando il dibattito pubblico sul terreno dei diritti e del lavoro.
Gli studenti di oggi sono per la prima volta la generazione con meno prospettive  rispetto a quelle passate, la generazione di chi sa che avere una laurea non significa trovare lavoro, di chi non può progettare il proprio futuro, di chi è costretto a fuggire all’estero per poter esprimere il proprio talento e per essere valorizzato.
Alla scelta, o meglio al ricatto, tra un futuro precario o la fuga all’estero gli studenti hanno detto no in maniera ferma e radicale riuscendo a bloccare il paese e conquistandosi la solidarietà dei cittadini.
 
Il 28 gennaio, in occasione dello sciopero dei lavoratori metalmeccanici, saremo ancora una volta in piazza per difenderci dall’attacco di chi vuole rubare il nostro futuro cancellando i diritti.
 
Ad unire lavoratori e studenti è la contrarietà al modo in cui il Governo sta affrontando gli effetti di una crisi economica che sta producendo migliaia di disoccupati, innanzitutto tra ragazzi e ragazze precari, nel sistema pubblico e in quello privato, la mancanza di reali garanzie sociali da parte dello stato in un momento di crisi economica come quello che stiamo attraversando.
 
Lavoratori e studenti sono oggi vittime dello stesso ricatto che impone per non perdere il lavoro o per riuscire ad averne uno precario, di rinunciare ai propri diritti e alla loro dignità.
 
NOI NON CEDIAMO DAVANTI AI RICATTI! IL NOSTRO FUTURO PARTE DAI NOSTRI DIRITTI! IL 28 GENNAIO TUTTI IN PIAZZA INSIEME AI LAVORATORI!
 
CONCENTRAMENTO MANIFESTAZIONE REGIONALE AD ANCONA
ORE 10:30 – ZONA MANDRACCHIO (Fiera della Pesca)

Come volevasi dimostrare…

DOPO IL TAGLIO DEI FINANZIAMENTI DECISO DA TREMONTI E CONDIVISO DALLA GELMINI… CI AUMENTANO LE TASSE!!

I continui tagli al Fondo di Finanziamente destinato alle Università pubbliche italiane, inizia a far sentire i primi pesanti effetti anche nel nostro Ateneo.

In sede di approvazione del Bilancio 2011, l’amministrazione ha confermato quello che il Gulliver aveva denunciato oltre un anno fa, ovvero un sostanzioso aumento delle Tasse Universitarie! L’aumento si ripercuoterà sulla seconda rata di quest’anno accademico e si attesterà mediamente sui 100 euro a studente.

Ulteriore aspetto negativo di questo ennesimo aumento, è la diminuzione dei servizi e dei fondi a disposizione degli studenti. Nel particolare ci riferiamo alle riduzioni per i capitoli di spesa riguardanti:

  1. le 150 ore;
  2. le borse di studio Erasmus/Campus World;
  3. i viaggi d’istruzione;
  4. agevolazione abbonamento Conerobus (l’aumento dell’abbonamento di 30 € è stato già deliberato per il corrente anno accademico);
  5. attività culturali (GulliveRock, Corso di Teatro, Corso di Fotografia).

Ancora una volta sono gli studenti a pagare maggiormente gli effetti devastanti dello stato di sottofinanziamento del sistema universitario lasciando invariato il sistema dei baronati e di sprechi che il nostro caro Ministro Gelmini ha tanto a cuore.

Il Gulliver, in tutti gli organi di rappresentanza ( Consiglio Studentesco, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione), si è dichiarato contrario al Bilancio di Previsione 2011 riscontrando la vicinanza di larga parte della comunità accademica che ha compreso le nostre scelte.

Inoltre abbiamo riproposto alcuni spunti, già indicati lo scorso anno, per cercare di comprimere alcune spese all’interno dell’Università al fine di recuperare i fondi per i servizi a favore degli studenti.
Le nostro proposte sono relative a:

  • Passaggio a Software Open – Source per eliminare progressivamente i costi di licenza, di acquisto e manutenzione del parco macchine.
  • Sviluppo delle Energie rinnovabili in un’ottica di un Ateneo sostenibile.

Di seguito presentato dalla Lista Gulliver ed approvato in Consiglio Studentesco indirizzato all’Amministrazione dell’Università:

 

Al Magnifico Rettore Ing. Marco Pacetti

Al Direttore Amministrativo Dott.ssa Luisiana Sebastianelli

– LORO SEDI –


Oggetto: Parere sul bilancio di previsione esercizio finanziario 2011

Con la presente si riporta il parere negativo relativamente al Bilancio preventivo finanziario 2011 espresso a maggioranza (astensione della Lista Student Office) dal Consiglio Studentesco nella seduta del 20/12/2010:

“Il Consiglio Studentesco,
VISTO il taglio dell’FFO di circa 4 milioni di euro;
VISTO il decurtamento dei fondi relativi al bando part-time per la collaborazione studentesca delle 150 h;
VISTA la diminuizione delle spese relative ai programmi di mobilità e viaggi d’istruzione;
VISTA la riduzione complessiva dei fondi destinati ai servizi dedicati agli studenti universitari (Titolo 4);
VISTO l’aumento della tassazione a carico degli studenti.

CONSIDERATO:

  • il crescente tasso di abbandono dell’Università;

  • la diminuzione dell’interesse ad iscriversi ai corsi universitari;

  • il preoccupante aumento di disoccupazione giovanile;

  • l’imponente taglio delle borse di studio previsto nell’attuale Manovra Finanziaria 2010 che prevede la decurtazione del fondo da 246 milioni di euro a 12 milioni di euro per il 2013;

  • il crescente disagio generazionale riscontrabile nelle grandi mobilitazioni pacifiche degli studenti universitari che hanno invaso le piazze di tutta Italia da Settembre 2008 ad oggi;

esprime parere negativo relativo al Bilancio di Previsione d’esercizio Finanziario 2011.

I tagli all’FFO, previsti per l’anno 2011 dalla legge 133/08, i quali ancora non sono stati confermati, porteranno una diminuzione di quasi 4 milioni di euro tra le entrate del bilancio per l’esercizio finanziario del 2011.

Relativamente all’aumento della contribuzione studentesca, ritiene preoccupante la violazione dell’art 5 del DPR 306/1997 che prevede nel 20% il limite massimo delle entrate provenienti dagli studenti rispetto al Fondo di Finanziamento Ordinario accompagnato da una diminuzione globale dei servizi offerti.

In riferimento all’aumento delle tasse universitarie, ritiene necessario in prima analisi collegare tale aumento alle fasce previste dalla tassazione studentesca.

Chiede inoltre di porre come termine ultimo per ufficializzare tale scelta, quella del 31 Gennaio, in modo da poter analizzare i dati relativi alla distribuzione degli studenti nelle undici fasce e dare un parere definitivo.

Il Consiglio Studentesco infine crede sia necessario per l’intera comunità accademica avviare una riflessione rispetto all’uso del Consorzio Cineca che, in questo particolare periodo di difficoltà economica, richiede alle casse dell’Ateneo un aumento di 130.000 euro dovuto all’aggiornamento di vari software specifici.

Pur comprendendo l’attuale necessità dell’Ateneo di affidarsi a tale strumento, crede che il sistema universitario italiano debba interrogarsi sulla natura e sulla funzionalità di questo consorzio che agisce in un regime di monopolio assoluto e debba prendere in considerazione l’ipotesi di sostituirlo avvalendosi delle capacità e delle competenze esistenti all’interno delle Università nell’ottica di mantenere e migliorare gli attuali servizi.

Pertanto, pur riconoscendo all’Amministrazione il tentativo di salvaguardare la qualità della didattica e l’importanza della ricerca, ritiene inevitabile esprimere un parere negativo rispetto al Bilancio di previsione 2011 ed auspica una maggiore contrapposizione dell’Ateneo rispetto ai provvedimenti legislativi.

Ribadisce inoltre le proposte, già espresse dal Consiglio Studentesco nella seduta del 21/12/2009 in sede di approvazione del bilancio preventivo finanziario 2010, finalizzate al contenimento delle spese ad attuate solo parzialmente dall’Amministrazione:

  • Passaggio a Software Open – Source per eliminare progressivamente i costi di licenza, di acquisto e manutenzione del parco macchine;

  • Sviluppo delle Energie rinnovabili in un’ottica di un Ateneo sostenibile.

Queste voci incidono sul bilancio per una cifra superiore ai 3 milioni di Euro pertanto il potenziale risparmio rappresenta un ottimo margine di guadagno rispetto all’investimento iniziale di tempo e soldi.”


IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO STUDENTESCO

Dott. Marco Giobbi

 

Questo è uno dei primi effetti del taglio dei finanziamenti prodotto con la Legge 133/08 e dimostra la ragione delle nostre preoccupazioni!

Da Ottobre 2008 stiamo denunciando l’inadeguatezza del Ministro Gelmini nel governare il sistema universitario italiano, pertanto siamo sempre più convinti della necessità di un inversione totale di tendenza investendo nell’Università e nel nostro futuro.

Dalle prossime settimane torneremo in piazza e nelle Facoltà per protestare contro lo smantellamento e la distruzione dell’Università pubblica.

Aggiornamenti Legge Gelmini

Il Presidente Napolitano firma la Legge Gelmini approvata dal Senato della Repubblica il 23.12.2010, la protesta non si ferma e continua… intanto ecco le prime conseguenze: 100€ di aumento sulla II^ rata!

Al termine dell’Assemblea del 22 Dicembre scorso presso il Rettorato dell’Università Politecnica delle Marche, gli Studenti, il Personale Tecnico Amministrativo e i Ricercatori denunciano ancora una volta le problematiche relative al DDL Gelmini.

Durante il dibattito, durato più di due ore, sono state sollevate le conseguenze prodotte dalla Riforma per tutte le componenti del mondo accademico ponendo particolare attenzione sugli obbiettivi reali di questa riforma che di fatto penalizza la ricerca e la qualità della didattica.

Queste conseguenze appaiono evidenti nel momento in cui l’Università, a seguito dei tagli dei Fondi per il Funzionamento Ordinario, è costretta ad innalzare le tasse degli studenti, ad attuare il numero chiuso e disattivare i corsi di Laurea esclusivamente per esigenze di bilancio e non per motivazioni didattiche.

Il tutto, aggiunto al taglio ai fondi per le Borse di Studio, rende di fatto inattuato l’art.34 della Costituzione Italiana che sancisce l’accesso a tutti i gradi dell’istruzione pubblica.

Allo stesso tempo, il DDL, permette la privatizzazione e la precarizzazione strutturale della Ricerca che dovrà “piegarsi” agli interessi dei privati nel momento in cui entrano a pieno titolo nel Consiglio di Amministrazione di cui possono assumerne addirittura la Presidenza.

Questa privatizzazione, secondo l’Assemblea, rende l’Università futura meno libera, in mano a pochi e frequentata solamente da chi avrà un reddito alto.

Inoltre, i partecipanti all’Assemblea, hanno seguito anche la “vergognosa” diretta dal Senato della Repubblica che si appresta ad approvare il DDL Gelmini incontrando non poche difficoltà.

Pertanto, la generale situazione di confusione generata dalla discussione parlamentare, ha contribuito a rilanciare la protesta anche dopo la pausa natalizia per continuare a chiedere un Università adeguatamente finanziata, realmente partecipata da tutte le componenti per una riforma condivisa e realmente efficace capace di innalzare il livello di istruzione e garantire uno sviluppo sostenibile per tutti.

Infine, l’Assemblea si è conclusa annunciando la volontà di proseguire la protesta unitariamente attraverso la futura costituzione di un comitato di resistenza dell’UNIVPM che vedrà la partecipazione di tutte le componenti.

 

Firmatari:

RSU UNIVPM; FLC – CGIL; CISL – Università; UIL – PA; RdB – USB; Rete 29Aprile – Ancona; Gulliver – Sinistra Universitaria; Darwin – Evoluzione del pensiero; Coordinamento Ricercatori Univpm

A rischio l’esistenza del laboratorio di informatica (BAS)

Come volevasi dimostrare, i primi a rimetterci sono sempre gli studenti !!

I tagli effettuati dal Ministero ai fondi di finanziamento ordinari della nostra Università, ha portato il nostro Ateneo a ridurre i servizi offerti a noi studenti.

Un esempio fra tutti è la riduzione dei fondi per le "collaborazione degli Studenti Part-time" (ovvero le cosiddette 150 ore) che ha comportato una riduzione delle borse del 33 %.

E questo cosa centra con il Laboratorio di Informatica del Blocco Aule Sud ?

Come potete costatare da soli, molte macchine in questo Laboratorio sono rotte o malfunzionanti.

Purtroppo non ci sono soldi per pagare un qual si voglia vigilante che controlli l'incolumità delle macchine presenti in questo Laboratorio, per questo, a fronte di nuovi incidenti IL CESMI SI TROVERA' COSTRETTO A CHIUDERE QUESTO LABORATORIO.

NOI CONTINUEREMO A LOTTARE AFFINCHE' QUESTO IMPORTANTE SERVIZIO PER GLI STUDENTI NON VENGA RIMOSSO !!

Nel frattempo chiediamo a tutti di usare la massima attenzione nell'utilizzo di PC e stampanti.

La riforma dell’Università non passa… Gelmini dimettiti!

 

La riforma dell’Università non passa dal Parlamento… ora chiediamo le dimissioni del Ministro Gelmini!

Il DDL Gelmini, calendarizzato per lo scorso 14 Ottobre alla discussione della Camera, non approda alla discussione Parlamentare e anche il Governo torna sui suoi passi!

All’ interno del presidio tenutosi sotto Montecitorio proprio il 14 Ottobre si è svolta un’ Assemblea partecipata da studenti, docenti e ricercatori che alla notizia della mancata approvazione del DDL Gelmini ha rilanciato la necessità di una riforma condivisa e non promulgata dai palazzi romani.

La motivazione del rinvio comunicata alla stampa è di natura tecnica in quanto mancava il parere della Commissione Bilancio, ma le tensioni interne alla maggioranza di Governo, la mobilitazione nazionale e l'indisponibilità dei Ricercatori hanno giocato un ruolo fondamentale.

Difatti il DDL è al momento fermo in parlamento e dato che ora inizierà la sessione di Bilancio, nella quale il Governo dovrà approvare la Finanziaria, auspichiamo che la Riforma Gelmini cada nel dimenticatoio

Naturalmente questo è un risultato importante per tutti gli studenti ma non abbiamo nessuna intenzione di fermarci.

Rilanciamo per tanto la necessità di proseguire con le Assemblee e l'informazione perché le nostre ragioni vadano oltre il semplice ritiro del DDL e si arrivi alle dimissioni del Ministro.

Un Ministro abbandonato da Tremonti, reale commissario del Ministero dell’Università, che rimane l’unico sostenitore di un progetto di riforma che nessuno vuole non può essere in grado di governare e rappresentare il mondo accademico.

Il 14 Ottobre è stato un primo passo importante per il ritiro definitivo del DDL… ora chiediamo al Governo di ascoltare la voce reale degli studenti e di chi vive l’Università!

 

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