La classifica delle Università Statali del Sole 24 Ore mette il nostro Ateneo in sesta posizione. Sicuramente questo rappresenta un ottimo biglietto da visita per l’Università Politecnica delle Marche, specialmente in vista del periodo di immatricolazione, ma riteniamo che un dato così “eclatante” necessiti di un’analisi più approfondita.
Andando infatti a leggere il dossier che il giornale ha specificatamente redatto sull’argomento, per il settore della didattica, che è quello che maggiormente interessa e riguarda gli studenti, il caso di posizione del nostro ateneo è evidente.
Sotto questo aspetto l’Univpm risulta infatti al sedicesimo posto, di certo un risultato non negativo, ma allo stesso tempo non d’eccellenza come il sesto posto della classifica generale. Andando a prendere in considerazione i singoli indicatori, arriviamo: al 20esimo per la mobilità internazionale; al 23esimo posto per l’indice di soddisfazione degli studenti (valutazione degli studenti sull’efficacia della didattica); al 27esimo posto per l’occupazione ad un anno dalla laurea; addirittura al 57esimo posto per quanto riguarda gli stage.
A risollevare la posizione dell’ateneo sono i buoni risultati ottenuti sugli indicatori della ricerca, e il peso a questi attribuito. Senza dubbio è necessario riconoscere questi buoni risultati, che purtroppo però risultano piuttosto slegati dalle questioni di interesse degli studenti.
Infatti, sono ancora molti gli aspetti strettamente inerenti la condizione della didattica e degli studenti che, secondo il Gulliver, andrebbero migliorati affinchè il posizionamento al sesto posto attribuito dal sole 24 ore sia effettivo. Solo per fare alcuni esempi, è necessario ed urgente intervenire sulle condizioni delle strutture, sull’aspetto dell’internazionalizzazione (aumentando l’offerta formativa in inglese e istituendo lauree a doppio titolo – italiano e internazionale-), sulla maggiore integrazione tra Università e Città (agevolazioni per gli studenti, offerta culturale e ricreativa). Inoltre, non bisogna tralasciare l’aspetto del diritto allo studio: se da un lato infatti si verifica la copertura totale delle borse di studio, dall’altro permangono aspetti molto critici, quali la condizione fatiscente degli studentati e l’assenza dell’assistenza sanitaria gratuita per gli studenti fuorisede.
Riteniamo che solanto prendendo in considerazione tutti questi elementi si possa davvero definire la qualità di un Ateneo.