PREMESSA

Come Gulliver – Sinistra Universitaria, associazione e lista di rappresentanza che da 37 anni si batte per i diritti dellɜ studentɜ, da sempre reclamiamo il nostro spazio all’interno del contesto cittadino, come parte integrante di esso e non marginale.
Da ormai più di dieci anni portiamo all’attenzione delle amministrazioni comunali le proposte riassunte nel progetto “Ancona Città Universitaria”, che è diventato un nostro cavallo di battaglia quotidiano.
Un’università a misura di studentə si può creare solo con una città a misura di studentə, ed Ancona ancora non lo è.

La piena integrazione tra mondo universitario e realtà cittadina appare tutt’oggi ancora distante: lɜ studentɜ del nostro Ateneo continuano a percepire ostacoli e difficoltà nel partecipare attivamente alla vita sociale e culturale di Ancona. Una compagine studentesca composta da più di 16.000 individui non può e non deve rappresentare, per il nostro Capoluogo, soltanto una remunerativa risorsa economica. Lɜ studentɜ che animano i luoghi cittadini sono un patrimonio inestimabile su cui investire, per un Comune ed un’Università che vogliano fare della ricchezza socio culturale il punto di partenza per una crescita responsabile del benessere della città stessa e dei suoi abitanti. 

Un’effettiva trasformazione del contesto cittadino passa necessariamente per un’Università che assume un ruolo da protagonista, impiegando sforzi e risorse per ridisegnare il volto della città, modellandola sulle esigenze dellɜ studentɜ che la vivono. Forte della sua funzione aggregativa, ha il dovere, anzi l’imperativo, di favorire la creazione di spazi di socializzazione e di assicurare l’estensione di tutti quei servizi che permettono alla componente studentesca di sentirsi effettivamente inclusa nel tessuto sociale e realmente valorizzata.

Crediamo, pertanto, che l’Università non possa sottrarsi a questa responsabilità, in quanto parte integrante del contesto in cui è calata, e che debba influenzare il tessuto cittadino facendosi promotrice di cultura e aggregazione. Per fare ciò è necessaria una fitta collaborazione con il Comune, altro soggetto protagonista, improntata su azioni coordinate e mirate la cui finalità deve essere la creazione di una vera città universitaria.

Di fronte alla richiesta di una città viva, aperta e in fermento, la risposta delle amministrazioni locali che si sono susseguite in questi anni è consistita in un totale appiattimento su un modello repressivo, conservatore e anacronistico, che, cavalcando la retorica securitaria della tutela del “decoro pubblico”, ha, di fatto, compresso ogni possibilità di far fiorire nel Capoluogo iniziative culturali e ricreative.

E’ necessario sottolineare che tutte le amministrazioni, di tutti i colori, hanno attivamente contribuito allo smantellamento delle realtà locali promotrici di eventi, disincentivando l’espansione di queste ultime e provocando, di fatto, l’accentramento della maggior parte della vita notturna in Piazza del Plebiscito. 

Una politica miope, fatta a colpi di ordinanze dalla forte natura restrittiva, ha ridotto ai minimi termini le occasioni di svago e aggregazione, favorendo l’atomizzazione di una cittadinanza ormai rassegnata alla desolazione che tristemente caratterizza la città. In piena continuità con l’amministrazione precedente, anche quella attuale, guidata dal centrodestra, che si proponeva come fresca alternativa al centro, ha inaugurato il suo nuovo corso con un’ordinanza “per contrastare l’abuso di alcol”, che, tra l’altro, come evidenziato dagli esercenti, ricalca in tutto e per tutto quelle della giunta uscente. 

Anziché prendere spunto da realtà come Jesi, in cui festival, eventi e spazi per la musica alternativa creano un ambiente dinamico ed esuberante, si preferisce chiudere i locali che si affacciano su piazza del Plebiscito e nelle vie che vi accedono (ossia Pizzecolli, Bonda, Aranci, Gramsci, Orefici, Beccheria, Matteotti nel tratto compreso tra via Bernabei e via Zappata) già dalle ore 02.00, stroncando sul nascere una vita notturna che, per forza di cose, attualmente è Piazza del Plebiscito-centrica. A tutto ciò si aggiunge il divieto di somministrazione di bevande alcoliche nelle giornate prefestive, dopo le ore 24:00, per gli esercizi pubblici che si affacciano direttamente su piazza del Plebiscito e su via Gramsci, fatta eccezione per quegli esercizi che, fino ad un’ora successiva alla chiusura, sono dotati di personale addetto ai servizi di controllo.

Riteniamo queste misure gravemente controproducenti. La sicurezza si garantisce creando un contesto vivo, frequentato ed accessibile a tuttɜ e non incentivando lo svuotamento della città con vie buie, locali chiusi e militarizzazione delle strade.

Vogliamo una città diversa; una città aperta, animata, fluida nella capacità di intercettare le differenti necessità di coloro che la vivono e proattiva nel tramutarle in servizi, spazi o eventi.

SPAZI, TANTISSIMI SPAZI PER…

Allo stato attuale, nel centro della città di Ancona, non è possibile organizzare eventi di pubblico spettacolo che finiscano oltre mezzanotte nei giorni feriali e festivi, e oltre l’una nei giorni prefestivi. Questo limite ostacola fortemente lo sviluppo di un contesto cittadino vivace, costringendo gli organizzatori di eventi a spingersi nelle periferie o a doversi adattare ad orari improponibili. Pensiamo che il sano divertimento sia una componente fondamentale per garantire alla componente studentesca che abita il capoluogo di vivere una piacevole esperienza universitaria ricca di stimoli, che non si limiti esclusivamente allo studio e a qualche passeggiata notturna o a qualche serata in discoteca. 

Oltre agli orari fortemente limitanti, anche gli spazi messi a disposizione della cittadinanza per l’organizzazione di eventi risultano insufficienti. In particolare, scarsa se non inesistente è la disponibilità di posti al chiuso per organizzare eventi nei periodi più freddi dell’anno nel centro cittadino, costringendo inevitabilmente a spostarsi in periferia o in altri comuni limitrofi. Una città universitaria come Ancona dovrebbe dare la possibilità allɜ giovani di partecipare a eventi culturali e ricreativi durante tutto il corso dell’anno, in quanto grande parte della componente studentesca che vive la città non dispone di un mezzo di trasporto individuale e, di conseguenza, non può spostarsi agevolmente fuori dalle mura cittadine. Inoltre, anche il collegamento interno alla città risulta carente e disomogeneo, relegando interi quartieri ad una condizione di isolamento e marginalizzazione. Il capoluogo dorico ha tutte le potenzialità per essere una città accogliente per giovani, ma la forte dislocazione degli spazi di interesse per lɜ studentɜ universitarɜ rende impossibile la fruizione dei pochi presenti.

Chiediamo all’amministrazione comunale un deciso cambio di rotta, vogliamo più spazi e più eventi che diano voce a tutte le anime della città e chiediamo la fine della crociata contro la cosiddetta “movida notturna”, che altro non è se non l’ennesima manifestazione di una politica che penalizza lɜ giovanɜ e li considera un capro espiatorio per ogni problema.  

Attualmente sono presenti alcuni spazi all’interno della città di Ancona pensati per permettere alla componente studentesca di studiare individualmente o in compagnia. Tuttavia, questi non sono sufficientemente spaziosi per accogliere un numero rilevante di studentɜ e sono aperti in orari che combaciano con quelli dell’Università, pertanto poco fruiti. 

Riteniamo opportuno che vengano predisposti spazi dedicati allo studio nei diversi quartieri abitati da studentɜ universitarɜ, quindi in centro, a Torrette, a Tavernelle e nel quartiere del Piano. Questo permette infatti di far sentire partecipi e protagonistɜ della vita universitaria e cittadina tuttɜ lɜ studentɜ. Inoltre, reputiamo necessario rimodulare gli orari di apertura attualmente previsti per i pochi spazi studio presenti, garantendo la possibilità di studiare anche in orario notturno, quindi dalle 20:00 alle 8:00, offrendo un servizio attualmente non garantito dall’Università che è completamente chiusa dopo un certo orario.

Per permettere uno studio agevole anche in orario serale e notturno, è opportuno garantire un’efficiente connessione Wi-fi, alcune postazioni informatiche che consentano di usufruire di pc e stampanti in maniera gratuita (incluse nel servizio già offerto dall’UNIVPM), accedendo con le proprie credenziali di Ateneo. Anche la presenza di distributori di cibo e bevande è essenziale soprattutto in orario notturno, in quanto la maggior parte dei locali sono chiusi e quindi si negherebbe di fatto la possibilità di mangiare e bere in tale fascia oraria.

La città di Ancona risulta fortemente carente di spazi a disposizione delle associazioni culturali che la vivono. Prima di tutto, è completamente assente uno spazio polifunzionale totalmente gestito dalle associazioni all’interno del quale si possano organizzare eventi culturali, presentazioni di libri, eventi musicali, spettacoli teatrali e di danza, o qualsiasi forma di arte che si possa esprimere liberamente. Gli spazi attualmente presenti, infatti, sono spesso inaccessibili alle piccole associazioni cittadine, o l’iter burocratico per accedervi è troppo lungo e contorto.

È forte la mancanza di uno spazio grande ed informale, in cui giovani e non possano incontrarsi, confrontarsi e conoscersi. Risulta necessaria la creazione di uno spazio il cui accesso sia completamente gratuito, in cui le idee e i sogni possano realizzarsi.

All’interno di uno spazio polifunzionale non può mancare l’attrezzatura necessaria per l’organizzazione di eventi, quindi un piccolo service che permetta anche a chi non ha disponibilità economica di esibirsi in pubblico con uno spettacolo di diverso genere. 

La presenza di spazi dedicati strettamente alle associazioni del territorio, che allo stato attuale talvolta si ritrovano anche senza una vera e propria sede in cui riunirsi e raccogliere il materiale necessario alla propria attività.

Vogliamo un’Ancona viva, in cui le associazioni che operano senza scopo di lucro possano essere il motore di una città ricca di cultura e scambi.

Ancona è naturalmente ricca di spazi verdi e parchi, apprezzati particolarmente non solo dalla comunità locale, ma anche dalla componente studentesca che ne vive gli spazi durante il proprio percorso di studi, oltre che da visitatorɜ e turistɜ. 

Pensiamo che sia necessario promuovere ulteriormente l’utilizzo di questi spazi da parte della cittadinanza tutta, attraverso l’organizzazione di eventi culturali e di sensibilizzazione al loro interno. In particolare, iniziative che promuovano il rispetto per l’ambiente, per l’ecosistema e in generale per gli spazi pubblici dovrebbero essere organizzate con maggiore frequenza e coinvolgendo direttamente lɜ giovani.

Per consentire un maggiore utilizzo degli spazi da parte dellɜ studentɜ, proponiamo la creazione di aree attrezzate con postazioni per lo studio, in cui sia possibile anche usufruire di una connessione wi-fi e di prese elettriche, al fine di permettere di studiare all’aperto quando le condizioni metereologiche lo permettono. In particolare si citano spazi accessibili alla componente studentesca quali il Parco della Cittadella, il Parco del Cardeto, il Parco di Posatora, il Parco del Pincio e il Parco del Passetto.

AFFITTI E SITUAZIONE ABITATIVA

Ad Ancona, il numero dei posti letto gestiti dall’Ente Regionale per il Diritto allo Studio non copre l’intera domanda proveniente dagli iscritti all’UNIVPM in qualità di “fuorisede”.
Infatti, gli alloggi messi a disposizione dall’ERDIS non sono sufficienti nemmeno per garantire la copertura del totale dellɜ studentɜ borsistɜ che, per ovviare al problema, sono costrettɜ a stipulare contratti di affitto privati.

Tenuto conto di questo contesto, pur rimanendo fermamente convinti del fatto che tuttɜ abbiano diritto ad un alloggio gratuito fornito dall’ente, riteniamo necessaria una regolamentazione più stringente del mercato privato degli affitti, dato che rappresenta la principale alternativa per la componente studentesca.

La situazione degli affitti privati è sempre più critica, infatti ad una quantità sempre più esigua di alloggi disponibili corrispondono tariffe esorbitanti che rappresentano un vero e proprio ostacolo al diritto all’abitare dellɜ studentɜ.
Inoltre, sono sempre più frequenti affitti non dichiarati e contratti dalle clausole ambigue. La componente studentesca, quindi, si trova in una posizione di estrema vulnerabilità che la espone a ricatti e manovre speculative.

Crediamo che un monitoraggio puntuale, delle misure di calmierazione e degli interventi risoluti e tempestivi sulle situazioni di irregolarità rappresentino strumenti imprescindibili per contrastare la crisi abitativa.

La normativa sui canoni concordati è il principale strumento per la calmierazione dei prezzi degli affitti sul territorio comunale e limitrofo. Questo prevede regole precise in merito alla stipula del contratto, e dei diritti e doveri di locatore e conduttore. 

In particolare vi è normata la durata del contratto, l’importo del canone di locazione, l’indicazione analitica dei dati dell’immobile e le possibilità di locatore e conduttore.

Il comune di Ancona prevede un apposito accordo, pattuito tra enti e associazioni di categoria, che regola il contratto di affitto a canone concordato, anche per la componente studentesca. 

Chiediamo, e crediamo che sia di fondamentale importanza, la diffusione dei contratti a canone concordato, e una sempre maggiore implementazione dello strumento degli sgravi fiscali per incentivare lɜ proprietriɜ ad optare per tale tipo di contratto. 

In egual modo chiediamo che sia migliorata l’informazione verso la componente studentesca stessa, in modo da incentivarne la richiesta, al fine di disincentivare la stipula di contratti in nero e tutelare i diritti dellɜ inquilinɜ.

“Cerco Alloggio” è un portale per l’affitto a studentɜ e giovani fuori sede, che collabora con la nostra Università per agevolare coloro che sono alla ricerca di una casa nella sede universitaria di Ancona.
Nonostante il servizio risulti abbastanza utile a tutta la componente studentesca, inclusa quella internazionale, questo necessita di essere potenziato ulteriormente. Infatti, il numero complessivo di stanze e appartamenti messi a disposizione sulla piattaforma è ancora troppo basso e coloro che, per motivi personali, si ritrovano a cercare casa dopo settembre sono costretti ad affidarsi ad altri portali e ad annunci sui social network, spesso incompleti e inaffidabili.

Chiediamo che lɜ proprietariɜ che pubblicano annunci sul portale garantiscano la disponibilità di appartamenti accoglienti, con strutture in piena sicurezza e mobilio adeguato, a prezzi accessibili. 

Chiediamo l’istituzione di un monitoraggio permanente del mercato degli affitti destinati allɜ studentɜ. Questo monitoraggio avrà il compito di sorvegliare da vicino il fenomeno degli affitti non dichiarati, identificare le proprietà inutilizzate che possono essere ricollocate sul mercato, e, più in generale, di monitorare attentamente il settore immobiliare.

Chiediamo, inoltre, che, una volta raccolti i dati, venga prodotto un report annuale accessibile a tutta la cittadinanza, a partire dal quale il Comune dovrà definire linee di azione chiare con le quali intervenire sulle problematiche. Garantire condizioni di vita dignitose e un vero diritto all’abitare per tuttɜ lɜ studentɜ deve essere l’obiettivo principale di questo strumento.

L’esplosione della crisi abitativa e le manifestazioni sul tema che abbiamo lanciato in tutta Italia come Udu hanno ottenuto, per un lungo periodo, un ampio risalto sulle cronache nazionali, confermando la caratura di un’emergenza che assume sempre di più tinte drammatiche.

Anni di disinteresse e scarsa progettualità delle istituzioni locali hanno acuito lo scollamento di queste ultime dalle esigenze della componente studentesca, che, nella sostanza, è stata travolta dal prodotto di un sistema fatto di iniquità e speculazione. Rivendicando il nostro ruolo di interlocutori credibili e attenti alle necessità dellɜ studentɜ, chiediamo l’istituzione di un tavolo permanente tra Regione, Comune, Università e rappresentanze studentesche per tenere sotto controllo l’evoluzione della crisi abitativa,nell’ottica di individuare soluzioni rapide ed efficaci. 

TRASPORTI

La dislocazione dei Poli Universitari all’interno della città, fa sì che il Trasporto Pubblico Locale (TPL) sia un servizio fondamentale per tutta la componente studentesca universitaria: fuori sede, pendolare e in sede.

Con l’aggravarsi della crisi abitativa, inoltre, lɜ studentɜ si sono vistɜ costrettɜ a trovare alloggio in diverse parti della città, spesso in zone periferiche e poco collegate con le zone di interesse.

È necessario ripensare al trasporto pubblico locale in ottica studentesca e universitaria, andando a sopperire a quelle mancanze strutturali che inficiano la quotidianità dellɜ studentɜ, come ad esempio il mancato collegamento diretto tra il polo di Torrette e il centro città, la scarsità e limitatezza delle corse che collegano i poli alle strutture sportive del CUS di Posatora o la difficoltà nel raggiungere le periferie del capoluogo, specialmente in orari non centrali.

Crediamo che il miglioramento del servizio di Trasporto Pubblico Locale possa giovare all’intera cittadinanza e che un investimento strutturale su questo, nonché il miglioramento del servizio sotto il punto di vista del numero di corse e di linee, con ampliamento degli orari, sia un tassello fondamentale in ottica di “mobilità sostenibile”.

I collegamenti tra le varie zone della città e i diversi poli universitari presentano diverse problematiche di sovraffollamento e insufficienza delle corse garantite.
In particolare chiediamo il miglioramento delle seguenti tratte:  

Tratta centro – Polo Montedago (46): sia dal capolinea (piazza Cavour), nella fascia oraria 8:30-11:20, che dal Polo Montedago nella fascia oraria 13:00-14:00, 16:30-17:00 e 18:30-19:00, gli autobus sono decisamente sovraffollati e risulta impossibile allɜ studentɜ usufruire del servizio di trasporto pubblico, causando spesso ritardi che ostacolano la piena partecipazione delle attività didattiche.

Tratta centro – Polo Torrette: è evidente la mancanza di corse che arrivano al polo di Torrette partendo dal centro. E’ fondamentale intensificare le corse (per quanto riguarda il 30 e il 30/) e aumentare le navette che collegano la stazione di Torrette al polo universitario.

Lɜ studentɜ che non abitano nelle zone centrali della città sono totalmente isolatɜ dal contesto cittadino in orari serali e notturni.

Difatti, lɜ studentɜ che vivono nella zona di Brecce Bianche, Q2 e Q3, dove sono presenti anche degli studentati, hanno come ultimo collegamento possibile dal centro la corsa della linea 46 delle 20:35, che è comunque limitata alla fermata del Parcheggio Scambiatore di Brecce Bianche. Nel fine settimana le corse sono ancora più rare, e nulle la domenica.

Per coloro che vivono nella zona di Tavernelle l’ultima corsa disponibile, nei giorni feriali, è all’1:10 in partenza dal Centro, anche in questo caso la frequenza diminuisce o si annulla nel fine settimana.

I collegamenti con il quartiere di Torrette sono egualmente scarsi e poco frequenti in orari notturni, in cui l’ultima corsa della linea 30 in partenza dal Centro è alle ore 1:15, con ulteriori riduzioni nel weekend.

Le problematicità della linea 30 sono, non solo legate alla partecipazione alla vita notturna della città, bensì si estendono alla difficoltà del raggiungimento del Pronto Soccorso in caso di necessità e al raggiungimento delle sedi di tirocinio per chi svolge turni notturni o mattutini nelle strutture ospedaliere.

Un ulteriore disagio per lɜ studentɜ del capoluogo, è dato dal sovraffollamento degli autobus che coincidono con l’arrivo di treni regionali, che dalla stazione raggiungono le varie parti della città. Soprattutto la domenica sera, quando lɜ studentɜ usufruiscono dei treni per ritornare ad Ancona, gli autobus risultano inagibili a causa della troppa richiesta. Chiediamo che negli orari di arrivo dei treni regionali siano potenziate le corse degli autobus che permettono di raggiungere le proprie abitazioni.

Esigiamo l’aumento delle corse nel fine settimana, e soprattutto la continuità del servizio in tutte le fasce orarie notturne, in modo da collegare anche le zone più periferiche, ma comunque densamente abitate da studentɜ universitarɜ. Ciò permetterebbe di poter vivere la città liberamente, soprattutto se non si ha a disposizione un mezzo di trasporto privato. 

Al fine di contenere le ingenti spese che la componente studentesca è portata a sostenere, esigiamo che gli abbonamenti per lɜ immatricolatɜ all’Università Politecnica delle Marche siano gratuiti. Chiediamo che la quota a carico dell’Ateneo rimanga invariata e che la restante quota sia ripartita tra le varie aziende affidatarie del servizio di trasporto pubblico locale.
Crediamo, inoltre, indispensabile dare la possibilità di richiedere l’abbonamento anche in forma digitale per semplificare le procedure di richiesta dell’abbonamento.
In ultima istanza, riteniamo che tutte le tipologie di abbonamento debbano essere estese anche durante tutti i mesi estivi, in quanto le facoltà vengono ancora frequentate per studiare e per sostenere gli esami.

Così come per il contesto cittadino, è fondamentale permettere alla componente studentesca di viaggiare liberamente in tutta la regione, con tariffe convenzionate ed un trasporto ad hoc, sia per esigenze didattiche che personali.

Chiediamo che vengano previste delle agevolazioni specifiche per la componente studentesca per muoversi con facilità su tutto il territorio regionale. 

Ciò risulta fondamentale nel momento in cui lɜ studentɜ si vede costrettɜ a svolgere il tirocinio curriculare in un comune diverso da quello della propria sede universitaria, così come per raggiungere le proprie città di residenza o le altre sedi dell’Ateneo.

In egual modo, la vita dellɜ studentɜ deve andare al di là delle semplici corse casa-  università, per questo deve essere facilitato il coinvolgimento in tutte le occasioni culturali che la Regione offre. Riteniamo che non sia da sottovalutare, per la crescita culturale dellɜ studentɜ, la riscoperta del territorio in cui si vive, e questo può avvenire introducendo la calmierazione dei prezzi per il trasporto pubblico regionale.

Riteniamo utile l’istituzione di uno o più punti di bike sharing presso il centro cittadino; tale servizio rappresenterebbe un grande passo in avanti verso la mobilità sostenibile urbana, delineando un servizio flessibile particolarmente adeguato ai ritmi e alle esigenze di vita della componente studentesca. Tale modello di micromobilità segue i principi della sharing economy e potrebbe rappresentare un efficiente modo per abbattere le emissioni legate al trasporto dellɜ studentɜ.

Chiediamo che la convenzione stipulata fra Trenitalia e L’Università Politecnica delle Marche “Welfare Plus”, con la quale la componente studentesca può accedere a delle scontistiche per viaggi in treno, venga riconfermata ogni anno e soprattutto ampliata. Ad ora, infatti, permette di risparmiare soltanto per treni del servizio nazionale Frecce. Riteniamo opportuno che le agevolazioni vengano applicate anche alle altre tipologie di treno come Intercity e treni regionali, in quanto maggiormente utilizzati dallɜ studentɜ.

Come ben descritto, Ancona presenta un problema con il Trasporto Pubblico Locale e Regionale non indifferente. 

Questo costringe, inevitabilmente, lɜ studentɜ dotatɜ di mezzi privati, a preferirli rispetto ai mezzi di trasporto pubblico, andando a creare un’ulteriore difficoltà.

Soprattutto per quanto concerne la facoltà di Economia e le zone centrali, spesso il costo del parcheggio risulta oneroso, e va a gravare direttamente nelle tasche dellǝ studentǝ.

Chiediamo ulteriori agevolazioni per quanto riguarda le tariffe per le soste su parcheggi a raso (strisce blu), sugli abbonamenti di lungo periodo per li diversi settori cittadini e scontistiche nei parcheggi coperti multipiano presenti in città (Torrioni, Cialdini, Scosciacavalli, Scambiatore – Archi, Stamira, Umberto I, Traiano).

FISCHIA IL VENTO DELLA CULTURA

Nell’ottica dell’implementazione di un Badge Unico dei Servizi Universitari e Cittadini, chiediamo che vengano attivate agevolazioni e convenzioni nell’ambito della cultura e dei servizi erogati dalle varie realtà cittadine, nonché con gli esercenti privati. 

Al momento è presente una University Card, uno strumento fornito da InformaGiovani, che si pone l’obiettivo di facilitare l’accesso degli studenti universitari a prodotti e servizi utili alla loro vita all’interno della città. Le convenzioni ad essa legate sono però molto limiatete e, soprattutto, poco conosciute. 

Ci poniamo l’obiettivo del raggiungimento di un Badge Unico, nell’ottica di aumentare la comunicazione tra il nostro Ateneo, il Comune e tutti gli enti ed esercenti della città. 

Ad esso, infatti, devono essere collegate scontistiche e convenzioni, soprattutto nei settori alimentari, supermercati, esercizi paralleli al servizio sanitario, come farmacie e ottici, così come a tutto il settore culturale, quindi librerie, negozi di musica, arte e cinema. 

Infine crediamo che tale carta debba garantire la gratuità per alcuni servizi, quali il Trasporto Pubblico Locale, musei, teatri e  festival e rassegne culturali ospitati dalla città.

Il cinema è una forma espressiva che permette di gettare uno sguardo sul mondo da mille prospettive differenti. Ci consente di immergerci in storie che altrimenti potremmo solo immaginare, di viaggiare attraverso il tempo riflettendo su chi siamo e chi siamo stati, e, infine, di provare a leggere la realtà attraverso le lenti di un’altra cultura. Per questo riteniamo che vada incentivata l’organizzazione di festival cinematografici, corsi di cinema e rassegne che consentano di riflettere su tematiche di attualità prendendo spunto da documentari o lungometraggi. 

Riteniamo, inoltre, d’obbligo valorizzare realtà locali che ormai hanno acquisito una valore storico, come il Corto Dorico, e, allo stesso tempo, supportare quelle realtà in continua evoluzione che offrono esperienze variegate ed innovative, come colazioni al cinema, serate in cui seguire premiazioni e feste post proiezione.

In aggiunta, alle agevolazioni precedentemente suggerite per la University card, sollecitiamo la trasmissione di film che offrano uno sguardo su diverse culture, promuovendo così la diversità e l’inclusione. 

Proponiamo, infine, che vengano promosse proiezioni nelle Facoltà, negli alloggi dell’Ente e, soprattutto, in spazi all’aperto accessibili agli studenti, ampliando così l’accesso alla fruizione di opere cinematografiche culturalmente significative.

Proponiamo l’estensione degli orari di apertura dei musei anche al periodo serale, consentendo così a un pubblico più ampio di accedervi e di apprezzare le collezioni esposte.

Inoltre, durante i mesi estivi, quando le giornate sono più lunghe e il clima invita a trascorrere più tempo all’aperto, proponiamo di istituire spazi museali temporanei in luoghi all’aperto e accessibili a tutti, soprattutto alla componente studentesca. Questi spazi potrebbero essere allestiti in parchi, piazze o altri luoghi pubblici di interesse storico o culturale, offrendo agli studenti l’opportunità di arricchire la propria formazione accademica attraverso esperienze dirette e stimolanti.

Ci impegniamo a migliorare l’accesso alla conoscenza e alla cultura per lɜ studentɜ attraverso una serie di iniziative volte a ottimizzare l’utilizzo delle risorse bibliotecarie. Una delle proposte principali è quella di consentire allɜ studentɜ di prolungare il periodo di prestito dei libri dalle biblioteche oltre il normale periodo di locazione. Questo permetterebbe allɜ studentɜ di avere più tempo per esplorare approfonditamente il materiale di studio, di svolgere ricerche più dettagliate e di elaborare progetti accademici di qualità superiore.

Sollecitiamo agevolazioni riguardanti i diritti SIAE e LEA per i festival organizzati dall’ateneo e dalle associazioni studentesche, al fine di promuovere e incentivare attivamente la vita universitaria attraverso eventi culturali e artistici. Riconosciamo il ruolo significativo della musica nell’arricchire la vita sociale e culturale dellɜ studentɜ, pertanto chiediamo che vengano promossi festival musicali e concerti live durante le serate universitarie, in particolare durante il “mercoledì universitario”, in luoghi frequentati dalla comunità studentesca.

In aggiunta, riteniamo essenziale garantire spazi dedicati alla pratica e all’espressione artistica degli studenti nell’ambito musicale. Proponiamo quindi la creazione di appositi luoghi attrezzati dove lɜ studentɜ possano esercitare e sviluppare le proprie abilità musicali, favorendo così la partecipazione attiva e il coinvolgimento della comunità studentesca nel mondo della musica e delle arti performative.

Il nostro Ateneo prevede la possibilità, per lɜ studentɜ che abbiano intrapreso un percorso di transizione di genere, di richiedere l’attivazione della cosiddetta “carriera alias”. 

Questa prevede, infatti, che lɜ studentɜ richiedente possa utilizzare il proprio nome di elezione, andando a sostituire quello anagrafico nelle procedure interne all’Ateneo, così come in sede di attività didattiche. Questo resterà valido per tutta la durata degli studi oppure fino alla sentenza di cambio di genere, se avvenuta nell’arco del periodo di studi.

L’iter, tuttavia, richiede la presentazione di “adeguata documentazione attestante il percorso psicologico e/o medico finalizzato all’eventuale rettifica di attribuzione di genere”, il cui ottenimento risulta ancora lungo e macchinoso, nonché oneroso e spesso doloroso e traumatico per chi lo intraprende.

Riteniamo che la componente studentesca vada tutelata non solo all’interno degli spazi dell’Ateneo, ma anche nelle città che questa vive.

Chiediamo che a livello cittadino sia attivato un Registro Alias, che garantisca la privacy e che permetta l’utilizzo del nome di elezione per determinate pratiche nei servizi pubblici, ad esempio la biblioteca, l’abbonamento al TPL o l’accesso agli impianti sportivi.

Sulla scia di quanto richiesto all’interno dell’Ateneo, richiediamo che ciò possa avvenire con la sola presentazione di autocertificazione.

Crediamo che la possibilità di essere indicati sui documenti ufficiali con il nome di elezione, dovrebbe ottenere un assoluto via libera da parte delle istituzioni, in conseguenza della funzione di garanzia incarnata dal riconoscimento della carriera alias da parte dell’università, facilitando così la strada all’effettiva applicazione del principio di autodeterminazione delle persone transgender.

La componente studentesca deve essere parte integrante della vita della città, e deve poter fruire liberamente di tutte le possibilità che la città offre, come ogni cittadinɜ.

La pratica sportiva rappresenta senza dubbio un’opportunità di incontro tra popolazione studentesca e popolazione anconetana; a tal proposito, crediamo si renda necessaria una gestione organica degli impianti sportivi tra Comune e Centro Universitario Sportivo (CUS), con l’obiettivo di rendere accessibili alla cittadinanza gli spazi gestiti da quest’ultimo e, in concomitanza, rendere accessibili i centri sportivi comunali alla compagine studentesca, chiedendo che questa possa fruirne in maniera totalmente gratuita.

Un rilevante problema risulta ancora essere la scarsità e la limitatezza delle corse delle linee 1/3 e 3, specialmente in fascia notturna e nel fine settimana.

Chiediamo un miglioramento di queste, anche al fine di rendere fruibile al corpo studentesco anche quella zona della città.