Tag: Vecchio Ordinamento

Raccolta Firme – MOVIMENTO DPR 328

Raccolta firme presso l'Auletta Gulliver della Facoltà di Ingegneria.

Per informazioni:

REFERENTE ANCONA Movimento dpr 328 – Antonio Iaciancio – diacio@inwind.it

oppure presso l'Auletta Gulliver

 

Tratto dal sito del "Movimento DPR 328"( http://www.costruzioni.net/dpr328 )

Il movimento DPR 328 è nato con lo scopo di contestare, in modo civile e democratico, la privazione dei diritti professionali cui sono sottoposti tutti gli studenti di Ingegneria del Vecchio Ordinamento e tutti quei laureati che non hanno sostenuto l’esame di stato.

Ognuna delle due sezioni è suddivisa in per la e la per la La discriminazione che noi denunciamo si evince dalla seguente sintesi del decreto in questione: Il DPR 328 istituisce (art.2, comma 2) la

L'Albo degli Ingegneri, in base al decreto risulta, quindi, costituito da due sezioni quella A e quella B ciascuna delle quali risulta divisa in tre settori e precisamente (art.45):

 

a) Civile ed ambientale

b) Industriale

c) Dell'informazione

Queste “sezioni” e “settori” forniscono nuovi titoli di ingegneri e diversificate iscrizioni all’Albo.

Il D.P.R. 328 è in vigore dal 2 settembre 2001

L’art.49, che qui si riporta integralmente, detta le norme transitorie e finali:

. vengono iscritti nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché nel settore, o nei settori, per il quale ciascuno di essi dichiara di  “1.

possono iscriversi nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché   2.

possono iscriversi nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché nel settore, o nei settori, per il quale ciascuno di essi dichiara di optare.” all’esito di   3.

   è atto dovuto per gli iscritti.In altri termini, gli Ingegneri iscritti all'Albo e coloro che hanno conseguito l'abilitazione (ottenuta mediante il superamento delle due prove _una scritta ed una orale_ previste dal sistema pre-vigente ) prima dell'entrata in vigore della legge vengono iscritti d'ufficio nella sezione A dell'Albo. Tali iscritti devono comunicare all'Ordine

articolato in due prove (una scritta ed una orale). (due scritte, una orale ed una pratica). Qualora poi un iscritto ad un settore volesse richiedere l’iscrizione ad un‘altro settore della stessa sezione, l’Art.47 comma 5 prevede che ciò possa avvenire solo previo superamento di un’ articolata (Art.47 comma 3)  in , potranno iscriversi nella sezione A (laurea specialistica) o nella sezione B (laurea breve), Coloro i quali conseguiranno l'abilitazione professionale (esame di Stato)

sopra menzionati.Questa assurda e marchiana discriminazione limita pesantemente gli sbocchi e le aspettative professionali, ritarda ulteriormente il nostro accesso al mondo del lavoro ed aggiunge tutta una serie di ulteriori costi, quali sono quelli che il nuovo iter di abilitazione prevede,  favorendo di fatto coloro che godono del

            Non contestiamo il principio che fosse necessario riformare il sistema universitario delle facoltà di Ingegneria, che ogni anno determinava un’elevata percentuale di abbandoni ed era causa di una dilatazione spaventosa dei tempi per conseguire la laurea (le statistiche parlano chiaro), ma contestiamo il fatto che non sia stata prevista un’opportuna fase transitoria a garanzia di chi, come noi del movimento, ha creduto nella validità formativa del più pesante e severo Vecchio Ordinamento.       

Le caratteristiche del Nuovo Ordinamento sono tali da rendere l’iter universitario meno gravoso e più celere, grazie a consistenti tagli ai programmi didattici e alla soppressione di tutta una serie di materie ritenute fino a ieri fondamentali per i loro aspetti propedeutici.

            Il DPR 328 non prevede, in altri termini, il mantenimento di quei diritti che sentiamo nostri in virtù della totale equipollenza, sostanziale e formale, del nostro percorso formativo a quello di chi si è iscritto all’Albo prima dell’entrata in vigore del decreto di cui sopra.     

                L’ingiustizia nasce dall’aver imposto la retroattività del DPR 328, che colpisce coloro che non appartengono al Nuovo Ordinamento (e che quindi non godranno delle facilitazioni che questo introduce e che sono state poc’anzi sintetizzate) e che al tempo stesso non rientrano nelle categorie privilegiate di cui al comma 1,2,3 dell’art.49.

            Le diversità tra i due ordinamenti e il diverso livello di competenze al quale questi conducono sono palesi e desideriamo che se ne tenga conto.

Le nostre attese professionali, la fiducia che riponevamo nel sistema universitario, i nostri sforzi per procedere negli studi, spesso con numerose difficoltà a margine degli stessi e le competenze acquisite non sono state né riconosciute né tutelate e chiediamo che vi venga posto rimedio.

            Le deficienze del decreto nascono sicuramente, come cita il ”documento di impegno sul DPR 328 approvato dal 46° Congresso Nazionale degli Ingegneri Italiani” (Ragusa 2001) dal fatto che “si tratta di un lavoro di una commissione che, dichiaratamente, ha operato senza preventivo, organico e tempestivo confronto con le categorie interessate”.       

Non si tratta di rivendicare privilegi di casta, in virtù di una qualche investitura divina, ma di riconoscere l’evidente diversità tra i due percorsi formativi, consentendoci l’iscrizione all’Albo degli Ingegneri secondo i criteri che sono stati applicati a coloro che si sono iscritti prima dell’entrata in vigore del DPR 328.

Quanto sopra esposto  raccoglie i dissapori, le insoddisfazioni e le rivendicazioni di tutti i membri del movimento (studenti del vecchio ordinamento e laureati in Ingegneria  che non hanno sostenuto ancora l’esame di abilitazione ).

Ma le iniquità degli interventi, posti in essere dal decreto, si spingono ben oltre gli ambiti della Facoltà di Ingegneria e noi del movimento intendiamo metterle in evidenza .

Non è ammissibile l’accorpamento professionale con il quale si pone sullo stesso piano laureati provenienti da Facoltà in cui i percorsi formativi presentano fino a 10 esami in meno rispetto a quelli previsti nelle Facoltà di Ingegneria. Questi 10 esami implicano anni di studio e di vita, tasse universitarie, ingresso nel mondo del lavoro enormemente ritardato (e quindi stipendi non percepiti) e spese di mantenimento. Questo enorme investimento di risorse è un patrimonio che deve essere riconosciuto e tutelato! Non è corretto consentire le stesse “vesti professionali” a chi proviene da percorsi formativi di diverso spessore e “pesantezza” (a chi risultasse ingiustificata questa nostra asserzione, rivolgiamo un accorato invito a leggersi le statistiche, relative alle Facoltà Ingegneria, in merito agli anni effettivi di permanenza, al numero di persone che si ritiravano annualmente e al numero di “fughe” verso altre Facoltà per la difficile sostenibilità dell’iter didattico).

Quale messaggio positivo potrà mai ricevere il giovane che si avvicina all’Università dall’ambiguità e dalle numerose incongruenze che il decreto in questione ha prodotto!

Non si può ritenere sufficiente, come strumento di accertamento delle capacità e del grado di competenze acquisite da coloro che provengono da Facoltà diverse da Ingegneria, la prova di abilitazione rappresentata dall’esame di stato.

La frammentazione e il riordino delle competenze relative ai diversi ambiti professionali, elaborata con lo scopo di definirne più precisi contorni, hanno dato vita, per contro, ad una “tabella”, superficiale, fuorviante e limitativa. Basti vedere la sintetica analisi del problema sviluppata nel documento di impegno sul DPR 328 approvato dal 46° Congresso Nazionale degli Ingegneri Italiani” (Ragusa 2001), dalla quale si evince, in modo insindacabile, quanto sia stata approssimativa e priva di fondamento l’analisi dei singoli settori tecnico-scientifici che ha condotto alla stesura della tabella di cui sopra.

 Oggigiorno si procede a certificare la professionalità del singolo individuo, i sistemi produttivi, i servizi e i prodotti  al fine di garantire livelli di qualità, affidabilità e sicurezza sempre maggiori. Quale incremento di qualità e di sicurezza vi può essere nell’assegnare competenze a chi non è stato “formato” per averle?

Se allo stato attuale non mancano i contenziosi e le richieste di risarcimento per danni causati da servizi, prodotti e altro ancora, non eseguiti nei modi e nei tempi che un professionista deve rispettare, l’attuale decreto, per le vistose deficienze, incongruenze e limitazioni, non potrà che contribuire ad aumentarli.

la laurea in ingegneriaQuanto sinora esposto arreca un ingente danno economico a tutte le famiglie e ai singoli individui che hanno impegnato, spesso con notevoli sacrifici e consci delle difficoltà che derivavano dall’arduo percorso formativo, parte delle loro risorse, economiche e non, nella speranza di realizzare quel progetto ambizioso, quale

Si è persa così una meravigliosa occasione per realizzare una moderna, efficiente e soprattutto equa riforma della quale nessuno di noi nega o negava la necessità.

Chiediamo ai docenti, all’Ordine degli Ingegneri, ai media e a tutti coloro ai quali ci siamo rivolti di appoggiare le nostre richieste affinché vengano ripristinati i nostri diritti.       

E’ nostro fermo intento, qualora non vi sia un’adeguata presa di posizione degli Organi e delle Istituzioni competenti, far valere le nostre richieste innanzi al TAR. In tale previsione ci appelliamo a tutte le persone, che condividono quanto da noi denunciato, affinché non facciano mancare il loro sostegno, morale e materiale.

Ringraziamo tutti coloro che si sono già mobilitati e che si mobiliteranno per darci il loro supporto e i loro preziosi consigli.

Petizione 2010 Esame di Stato V.O. – DPR328

Il movimento DPR 328 è nato con lo scopo di contestare, in modo civile e democratico, la privazione dei diritti professionali cui sono sottoposti tutti gli studenti di Ingegneria del Vecchio Ordinamento e tutti quei laureati che non hanno sostenuto l’esame di stato.La discriminazione che noi denunciamo si evince dalla seguente sintesi del decreto in questione: Il DPR 328 istituisce (art.2, comma 2) la sezione A per la “laurea specialistica” (3+2 anni) e la sezione B per la “laurea” (3 anni). Ognuna delle due sezioni è suddivisa in “settori”.L'Albo degli Ingegneri, in base al decreto risulta, quindi, costituito da due sezioni quella A e quella B ciascuna delle quali risulta divisa in tre settori e precisamente (art.45):

  • Civile ed ambientale
  • Industriale
  • Dell'informazione

 

Queste “sezioni” e “settori” forniscono nuovi titoli di ingegneri e diversificate iscrizioni all’Albo.Il D.P.R. 328 è in vigore dal 2 settembre 2001.L’art.49, che qui si riporta integralmente, detta le norme transitorie e finali: 

 

“1. Gli attuali appartenenti all’Ordine degli Ingegneri vengono iscritti nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché nel settore, o nei settori, per il quale ciascuno di essi dichiara di optare.  

2. Coloro i quali sono in possesso dell’abilitazione professionale alla data di entrata in vigore del presente regolamento possono iscriversi nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché nel settore, o nei settori, per il quale ciascuno di essi dichiara di optare.  

3. Coloro i quali conseguono l’abilitazione professionale all’esito di esami di stato indetti prima della data di entrata in vigore del presente regolamentopossono iscriversi nella sezione A dell’Albo degli Ingegneri, nonché nel settore, o nei settori, per il quale ciascuno di essi dichiara di optare.”

In altri termini, gli Ingegneri iscritti all'Albo e coloro che hanno conseguito l'abilitazione (ottenuta mediante il superamento delle due prove (una scritta ed una orale) previste dal sistema pre-vigente ) prima dell'entrata in vigore della legge vengono iscritti d'ufficio nella sezione A dell'Albo. Tali iscritti devono comunicare all'Ordine il settore o i settori per i quali ciascuno richiede di optare; l'opzione per uno o più settori è atto dovuto per gli iscritti. E’ quindi data loro la possibilità di iscriversi a tutti e tre i settori.  Coloro i quali conseguiranno l'abilitazione professionale (esame di Stato) dopo l'entrata in vigore della legge, potranno iscriversi nella sezione A (laurea specialistica) o nella sezione B (laurea breve), solo nel settore per il quale è stata conseguita la corrispondente abilitazione, articolata (Art.47 comma 3)  in quattro prove (due scritte, una orale ed una pratica). Qualora poi un iscritto ad un settore volesse richiedere l’iscrizione ad un‘altro settore della stessa sezione, l’Art.47 comma 5 prevede che ciò possa avvenire solo previo superamento di un’ ulteriore esame di stato articolato in due prove (una scritta ed una orale).Questa assurda e marchiana discriminazione limita pesantemente gli sbocchi e le aspettative professionali, ritarda ulteriormente il nostro accesso al mondo del lavoro ed aggiunge tutta una serie di ulteriori costi, quali sono quelli che il nuovo iter di abilitazione prevede,  favorendo di fatto coloro che godono del diritto di opzione sopra menzionati.  Non contestiamo il principio che fosse necessario riformare il sistema universitario delle facoltà di Ingegneria, che ogni anno determinava un’elevata percentuale di abbandoni ed era causa di una dilatazione spaventosa dei tempi per conseguire la laurea (le statistiche parlano chiaro), ma contestiamo il fatto che non sia stata prevista un’opportuna fase transitoria a garanzia di chi, come noi del movimento, ha creduto nella validità formativa del più pesante e severo Vecchio Ordinamento.       

Le caratteristiche del Nuovo Ordinamento sono tali da rendere l’iter universitario meno gravoso e più celere, grazie a consistenti tagli ai programmi didattici e alla soppressione di tutta una serie di materie ritenute fino a ieri fondamentali per i loro aspetti propedeutici.  Il DPR 328 non prevede, in altri termini, il mantenimento di quei diritti che sentiamo nostri in virtù della totale equipollenza, sostanziale e formale, del nostro percorso formativo a quello di chi si è iscritto all’Albo prima dell’entrata in vigore del decreto di cui sopra.      

L’ingiustizia nasce dall’aver imposto la retroattività del DPR 328, che colpisce coloro che non appartengono al Nuovo Ordinamento (e che quindi non godranno delle facilitazioni che questo introduce e che sono state poc’anzi sintetizzate) e che al tempo stesso non rientrano nelle categorie privilegiate di cui al comma 1,2,3 dell’art.49.   Le diversità tra i due ordinamenti e il diverso livello di competenze al quale questi conducono sono palesi e desideriamo che se ne tenga conto.Le nostre attese professionali, la fiducia che riponevamo nel sistema universitario, i nostri sforzi per procedere negli studi, spesso con numerose difficoltà a margine degli stessi e le competenze acquisite non sono state né riconosciute né tutelate e chiediamo che vi venga posto rimedio.  Le deficienze del decreto nascono sicuramente, come cita il ”documento di impegno sul DPR 328 approvato dal 46° Congresso Nazionale degli Ingegneri Italiani” (Ragusa 2001) dal fatto che “si tratta di un lavoro di una commissione che, dichiaratamente, ha operato senza preventivo, organico e tempestivo confronto con le categorie interessate”.       

Non si tratta di rivendicare privilegi di casta, in virtù di una qualche investitura divina, ma di riconoscere l’evidente diversità tra i due percorsi formativi, consentendoci l’iscrizione all’Albo degli Ingegneri secondo i criteri che sono stati applicati a coloro che si sono iscritti prima dell’entrata in vigore del DPR 328.Quanto sopra esposto  raccoglie i dissapori, le insoddisfazioni e le rivendicazioni di tutti i membri del movimento (studenti del vecchio ordinamento e laureati in Ingegneria  che non hanno sostenuto ancora l’esame di abilitazione ).Ma le iniquità degli interventi, posti in essere dal decreto, si spingono ben oltre gli ambiti della Facoltà di Ingegneria e noi del movimento intendiamo metterle in evidenza .Non è ammissibile l’accorpamento professionale con il quale si pone sullo stesso piano laureati provenienti da Facoltà in cui i percorsi formativi presentano fino a 10 esami in meno rispetto a quelli previsti nelle Facoltà di Ingegneria. Questi 10 esami implicano anni di studio e di vita, tasse universitarie, ingresso nel mondo del lavoro enormemente ritardato (e quindi stipendi non percepiti) e spese di mantenimento. Questo enorme investimento di risorse è un patrimonio che deve essere riconosciuto e tutelato! Non è corretto consentire le stesse “vesti professionali” a chi proviene da percorsi formativi di diverso spessore e “pesantezza” (a chi risultasse ingiustificata questa nostra asserzione, rivolgiamo un accorato invito a leggersi le statistiche, relative alle Facoltà Ingegneria, in merito agli anni effettivi di permanenza, al numero di persone che si ritiravano annualmente e al numero di “fughe” verso altre Facoltà per la difficile sostenibilità dell’iter didattico).Quale messaggio positivo potrà mai ricevere il giovane che si avvicina all’Università dall’ambiguità e dalle numerose incongruenze che il decreto in questione ha prodotto!Non si può ritenere sufficiente, come strumento di accertamento delle capacità e del grado di competenze acquisite da coloro che provengono da Facoltà diverse da Ingegneria, la prova di abilitazione rappresentata dall’esame di stato.La frammentazione e il riordino delle competenze relative ai diversi ambiti professionali, elaborata con lo scopo di definirne più precisi contorni, hanno dato vita, per contro, ad una “tabella”, superficiale, fuorviante e limitativa. Basti vedere la sintetica analisi del problema sviluppata nel documento di impegno sul DPR 328 approvato dal 46° Congresso Nazionale degli Ingegneri Italiani” (Ragusa 2001), dalla quale si evince, in modo insindacabile, quanto sia stata approssimativa e priva di fondamento l’analisi dei singoli settori tecnico-scientifici che ha condotto alla stesura della tabella di cui sopra. Oggigiorno si procede a certificare la professionalità del singolo individuo, i sistemi produttivi, i servizi e i prodotti  al fine di garantire livelli di qualità, affidabilità e sicurezza sempre maggiori. Quale incremento di qualità e di sicurezza vi può essere nell’assegnare competenze a chi non è stato “formato” per averle?Se allo stato attuale non mancano i contenziosi e le richieste di risarcimento per danni causati da servizi, prodotti e altro ancora, non eseguiti nei modi e nei tempi che un professionista deve rispettare, l’attuale decreto, per le vistose deficienze, incongruenze e limitazioni, non potrà che contribuire ad aumentarli.Quanto sinora esposto arreca un ingente danno economico a tutte le famiglie e ai singoli individui che hanno impegnato, spesso con notevoli sacrifici e consci delle difficoltà che derivavano dall’arduo percorso formativo, parte delle loro risorse, economiche e non, nella speranza di realizzare quel progetto ambizioso, quale era la laurea in ingegneriaSi è persa così una meravigliosa occasione per realizzare una moderna, efficiente e soprattutto equa riforma della quale nessuno di noi nega o negava la necessità.Chiediamo ai docenti, all’Ordine degli Ingegneri, ai media e a tutti coloro ai quali ci siamo rivolti di appoggiare le nostre richieste affinché vengano ripristinati i nostri diritti.      

E’ nostro fermo intento, qualora non vi sia un’adeguata presa di posizione degli Organi e delle Istituzioni competenti, far valere le nostre richieste innanzi al TAR. In tale previsione ci appelliamo a tutte le persone, che condividono quanto da noi denunciato, affinché non facciano mancare il loro sostegno, morale e materiale.Ringraziamo tutti coloro che si sono già mobilitati e che si mobiliteranno per darci il loro supporto e i loro preziosi consigli.

 

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Programma Elettorale d’Ateneo – Lista n. 6

Indice:

Quadro Nazionale:

Ancora una volta ribadiamo la nostra totale contrarietà al progetto di smantellamento dell’Università promosso dall’attuale classe politica. Siamo convinti che l’Università debba rimanere un luogo libero, pubblico e accessibile a tutti, dove l’Articolo 32 della Costituzione venga applicato senza limitazioni. In questo senso non possiamo trovarci d’accordo né con la Legge 133 né con il DDL Gelmini, i quali attuano la privatizzazione del sapere e del Diritto allo Studio. Il taglio dei fondi indiscriminato, l’introduzione dei privati all’interno del Consiglio di Amministrazione e la riforma del Diritto allo Studio secondo l’ottica di avvantaggiare i più  ricchi, rappresentano i cavalli di battaglia del Governo Berlusconi e del suo mandato legislativo; pertanto, fino a quando non avvieranno un dialogo costruttivo con tutte le componenti del mondo accademico, continueremo a manifestare e a batterci contro i provvedimenti ministeriali.

 

Didattica:

Le recenti riforme della Didattica stanno cambiando profondamente l’attuale sistema universitario. Ci troviamo, infatti, davanti ad un tentativo da parte del Governo di limitare l’accesso alle Lauree di ogni livello e ad Università nelle quali convivono diversi ordinamenti. Tutto ciò non fa che appesantire e complicare il sistema didattico e comporta situazioni caotiche e disagevoli per gli studenti.

In questo panorama, consapevoli di dover rispettare le normative ormai vigenti, riteniamo sia necessario che le conseguenze di tali cambiamenti non vadano a discapito degli studenti e dei loro diritti, punto fermo da tutelare.

  • Accesso alle Lauree di ogni livello: Da quest’anno l’iscrizione al secondo anno dei Corsi di Laurea Triennale è stata vincolata al superamento di un test d’ingresso all’inizio del primo anno che, grazie alle nostre richieste e al lavoro svolto negli organi di rappresentanza, risulta ad oggi obbligatorio ma non vincolante per l’iscrizione. A nostro avviso l’unica finalità di tale test dovrebbe essere la valutazione della preparazione iniziale dello studente e continueremo quindi ad impegnarci affinché questo non venga utilizzato in futuro come strumento per introdurre il numero chiuso, al quale siamo fortemente contrari. Discorso simile vale per l’accesso alle Lauree Magistrali, per le quali il DM 270 ha previsto da quest’anno il possesso di determinati requisiti curriculari come prerogativa per l’iscrizione. Questo sistema, che per altro è entrato in vigore senza la giusta pubblicizzazione creando innumerevoli disagi per gli studenti, ha inibito la mobilità tra classi di laurea differenti e tra i vari Atenei. Chi prima poteva liberamente decidere quale corso di Laurea Magistrale frequentare ed in quale Ateneo, si trova oggi, una volta accertato il proprio possesso dei requisiti curriculari, a dover affrontare macchinose procedure burocratiche che comunque non garantiscono la certezza dell’iscrizione, prevedendo anche vere e proprie forme di verifica della preparazione personale. Questo meccanismo è un primo passo verso l’istituzione del numero chiuso! Se oggi i requisiti personali vengono valutati in modo implicito oppure tramite colloquio, si prestano facilmente ad essere trasformati domani in un’occasione per limitare gli accessi alle Lauree Magistrali o per tentare di sviare le iscrizioni da corsi sovraffollati a corsi meno ambiti, il tutto a discrezione delle commissioni esaminatrici. Ribadiamo anche in questo caso la nostra contrarietà al numero chiuso e ci impegneremo (come abbiamo sempre fatto) negli organi accademici per difendere la libertà di accesso ai più alti gradi di istruzione, come sancito dalla nostra Costituzione.
  • Applicazione della riforma della didattica:  A causa dell’applicazione della nuova riforma della didattica (D.M. 270/04), si sono creati forti disagi per tutti gli studenti e pertanto crediamo sia necessario avviare un analisi seria e prolungata delle possibili conseguenze. La coesistenza di 3 ordinamenti didattici differenti (anche se quello precedente al D.M. 509/99 è in fase di esaurimento) costituisce senz’altro una dura prova per l’intero sistema universitario e la collaborazione tra le varie componenti del mondo accademico rappresenta l’unica via di uscita per colmare le lacune e i problemi fin qui evidenziati. Le nostre richieste sono racchiuse nell’articolo 13, comma 5 del D.M. 270 che cosi recita: “A seguito dell'adozione dei regolamenti didattici di Ateneo di cui al comma 1, le Università assicurano la conclusione dei corsi di studio e il rilascio dei relativi titoli, secondo gli ordinamenti didattici previgenti, agli studenti già iscritti alla data di entrata in vigore dei regolamenti stessi e disciplinano, altresì, la facoltà per gli studenti di optare per l'iscrizione a corsi di studio previsti dai nuovi ordinamenti.” Dopo aver ascoltato e analizzato i problemi riscontrati dagli studenti in questi primi mesi fitti di cambiamenti, riteniamo fondamentale che l’Ateneo attivi o potenzi i seguenti servizi a favore degli studenti dell’ordinamento 509/99:
    • Reperibilità via internet di tutte le informazioni riguardanti i corsi di laurea, le modalità di iscrizione agli stessi ed i cambiamenti che interessino gli studenti già iscritti;
    • Tracciabilità dei vecchi programmi per quei corsi che, in applicazione della riforma, sono stati cancellati, accorpati o per i quali è variato in numero di CFU (crediti formativi) assegnati;
    • Massima disponibilità e chiarezza da parte dei docenti, durante le lezioni, nello spiegare quale parte del programma è riservata ai vari ordinamenti;
    • Disponibilità da parte dei professori a distribuire tutto il materiale necessario (slide, libri) e a mantenerlo reperibile nel tempo;
    • Aggiornamento annuale dei programmi ove necessario (Es. normative di Diritto);
    • Numero di appelli garantito per qualsiasi ordinamento;
    • Date degli esami rese pubbliche secondo quanto previsto dal Regolamento d’Ateneo;
    • Per le materie disattivate che avevano professori a contratto, l’individuazione di un docente dello stesso dipartimento che funga da referente per chi ancora non ha sostenuto l’esame;

Vi invitiamo inoltre a continuare a segnalarci problemi e disfunzionalità nella progressiva attuazione della riforma, così da poterne monitorare l’andamento ed intervenire tempestivamente all’interno dei vari organi accademici.

  • Iscrizione con riserva alla Laurea Magistrale: All’inizio di questo Anno Accademico dopo un lungo periodo di lavoro negli organi accademici siamo riusciti ad ottenere, attraverso una raccolta firme, che fosse ripristinata l’iscrizione con riserva alla Laurea Magistrale anche per gli studenti che si fossero laureati entro la fine di Febbraio. Grazie alle firme di più di 3000 di voi, siamo riusciti ad ottenere questa importante vittoria che ha permesso a tutti coloro che si sono laureati nella sessione di Febbraio di poter iniziare da subito la carriera magistrale senza perdere mesi preziosi per il loro percorso accademico. Volendo continuare a difendere i diritti degli studenti del nostro Ateneo, lavoreremo affinché tale diritto di iscrizione con riserva sia mantenuto fino a Febbraio anche nei prossimi anni, auspicando di poter estendere la cosa anche alla Facoltà  di Scienze.

 

L’Università del futuro – Progetto MOODLE:

Attualmente, nelle pagine del sito univpm.it riservate ai professori, le informazioni riguardo i corsi tenuti sono enormemente carenti.  Spesso non sono presenti né le date degli appelli, né il materiale didattico del corso: questa ci sembra un’enorme lacuna per un’Università definita “Politecnica”.

Eppure da qualche tempo è stato sviluppato un portale di e-learning, che permette di avere uno spazio in cui condividere  il materiale del corso (slides e documenti aggiuntivi) e anche un piccolo forum dove studenti e docenti posso discutere e confrontarsi.

Questo portale è basato sulla piattaforma MOODLE ed è raggiungibile dal sito www.moodle.univpm.it. E qui la prima pecca: è inammissibile che di tutto ciò non vi sia traccia nel sito dell’Ateneo! Infatti ad oggi quasi nessuno studente è a conoscenza di questo utile strumento interattivo; e anche i docenti che lo utilizzano sono troppo pochi.

Chiediamo per questo che l’Ateneo si impegni a diffondere l’utilizzo di MOODLE tra i docenti, introducendo norme apposite che li obblighino a realizzare un percorso di e-learning in questa piattaforma.

Suggeriamo inoltre alcuni interventi per migliorare la fruibilità di questo interessante strumento, come ad esempio:

  • Video delle lezioni consultabile tra le risorse del corso;
  • Possibilità di iscrizione ON-LINE agli esami all’interno di MOODLE;
  • Miglioramento delle funzionalità del forum cosicché anche gli studenti possano condividere i propri files;

Crediamo che il progetto e-learning sia fondamentale affinché gli studenti che non possono costantemente frequentare le lezioni per ragioni lavorative o di salute  non siano penalizzati nella loro carriera accademica!

Inoltre utilizzare le tecnologie ora disponibili per un accentramento dei servizi e delle risorse inerenti al singolo corso, ridurrebbe notevolmente tempi e costi a cui sono costretti gli studenti!

 

Tasse:

L’aumento delle iscrizioni ed i tagli sempre maggiori dei fondi ministeriali, pongono l’Ateneo di fronte alla possibilità di aumentare le tasse. E dato che la razionalizzazione delle spese non deve intaccare la qualità dei servizi garantiti agli studenti e della didattica, è necessario avviare una riforma dell’attuale sistema di tassazione. A nostro avviso bisogna analizzare con serietà il sistema di tassazione continua in modo tale che ogni studente paghi in relazione al suo specifico ISEE. Secondo le nostre analisi questo processo permetterebbe un sistema più equo, dato che vedrebbe l’applicazione di un coefficiente (variabile) utile a calcolare l’importo delle tasse sul reddito della propria famiglia.

 

Ancona Città Universitaria:

(Il punto del nostro programma riprende l’ultimo documento che abbiamo sottoscritto attraverso il Consiglio Studentesco con il Comune di Ancona)

  • Mobilità – abbonamento Conerobus: Nel 2009 sono stati stipulati quasi 3000 abbonamenti, pertanto nell'arco 3 anni c'è stato un aumento straordinario rispetto ai circa 400 abbonamenti iniziali. Di conseguenza, se da un lato c’è una riduzione del problema del traffico cittadino, dall’altro l’investimento costituisce un’uscita importante nel bilancio dell’Ateneo. Infatti l'abbonamento ha un costo di 100€ per studente a differenza dei 170€ previsti dalla tariffa normale, pertanto l'Università ha investito in questo servizio per l’anno 2009 circa 210'000€. A causa dei tagli derivanti della Legge 133, la possibilità da parte dell’Ateneo di mantenere tale servizio è sempre più a rischio. La nostra proposta è che il Comune investa in questo campo impegnandosi ad abbassare la quota pagata dallo studente o, se necessario, sanando l’eventuale riduzione dei fondi da parte dell’Università. Inoltre, è da prendere in considerazione l’ipotesi di estendere l’abbonamento a tratte extra-urbane (Falconara, Chiaravalle, Jesi) e di aumentare il numero delle corse urbane, in particolar modo nelle ore serali/notturne.
  • Spazi studio – Apertura Biblioteca nel Week-end: Si propone l'apertura della Biblioteca Comunale "Benincasa" nel week-end per 10 mesi all'anno (da Settembre a Giugno). Questo significherebbe prolungare l’orario di apertura del Sabato dalle ore 12:00 alle ore 19:00 (“supplemento” di 7 ore) e di prevedere per la Domenica un orario standard dalle ore 9:00 alle 19:00. Su un totale di 10 mensilità si raggiunge un monte ore di 680 per Anno Accademico che, registrata la necessità di prevedere l’apertura solamente degli spazi studio (senza prevedere il servizio di prestito del libro), potrebbe essere svolta da un solo dipendente che potrebbe essere assunto tramite un bando dedicato agli studenti universitari (modalità studente part-time). Quest’ultimo aspetto rappresenterebbe anche un tentativo di arginare il lavoro “a nero” e di sanare, in parte, il taglio dell’Università sui fondi per la collaborazione degli studenti part-time. In termini di costi, considerando la retribuzione oraria prevista dal bando dell’Università per gli studenti (8 €/h), l’investimento stimato è di 5'440 € totali per 10 mesi.
  • Badge cittadino per gli universitari: La nostra proposta è pensata su un modello complessivo e cittadino nel quale lo studente, tramite l’utilizzo di un singolo badge, accede agli sconti sia degli esercizi finanziari convenzionati che delle strutture sportive e culturali della zona.  Secondo i costi riportati nel progetto “Ancona – città universitaria”, l’impegno economico necessario iniziale è di 52'400 € e, nel  lungo periodo, questa azione dovrebbe portare le Amministrazioni coinvolte a valutare l'ipotesi di creare ulteriori spazi per gli studenti.
  • Problematiche studenti fuori-sede: Il problema inequivocabile è l'affitto “a nero” e “a grigio”. Si potrebbe cercare di arginare queste pratiche attraverso la creazione di altre agevolazioni e incentivi come, ad esempio, la bolletta del Gas, proponendo la stessa modalità attualmente prevista per l’Acqua. Ovvero,  nel caso in cui il contratto di locazione fosse regolare, la Prometeo applicherebbe le stesse tariffe del Metano che applica per i residenti (attualmente si viene considerati come "non residenti" con una maggiorazione tariffaria). L'altra agevolazione può avvenire attraverso il rilascio del permesso di parcheggio nelle zone a pagamento sia per il proprietario che per gli affittuari. Questo "pacchetto" di agevolazioni (aggiunte all'Acqua) creerebbe di fatto lo status di "studente universitario fuori-sede" e aprirebbe altre opportunità, come ad esempio la creazione di una banca dati per il supporto sociale alle fasce deboli (anziani, disabili) con la quale si darebbe la possibilità agli studenti fuori sede, con contratto in regola, di accedere ad un bando di lavoro.

 

Assistenza Sanitaria per gli studenti “fuori-sede”:

Da anni chiediamo che gli studenti fuori sede possano usufruire dell’assistenza sanitaria in modo gratuito senza dover pagare costosissime prestazioni e senza perdere il medico di base che hanno nella città di residenza. Lo scorso anno, grazie agli incontri che abbiamo avuto con l’Assessore Regionale alla Sanità, siamo riusciti ad ottenere lo stanziamento per due anni di 80'000€. Questi fondi, divisi fra i quattro ERSU marchigiani, coprirebbero le spese mediche che altrimenti dovrebbe sostenere lo studente. Ad oggi però non è ancora stato convocato un tavolo tecnico per decide in che modo attuare la convenzione. Ci batteremo per far si che questo servizio venga allestito in tempi brevi e, visti i continui tagli indiscriminati del Governo, chiediamo che questo fondo venga confermato e magari ampliato.

 

Iscrizione part-time:

Come abbiamo riportato nel programma elettorale di Economia, Facoltà nella quale questo servizio dovrebbe essere attivato in via sperimentale, l’iscrizione part-time (che prevede il pagamento del 60% della tassa annuale per poter sostenere esami fino a 30 crediti) rappresenta una nostra priorità. Infatti dato il numero sempre crescente della categoria di studenti lavoratori siamo convinti che sia necessaria e ormai improcrastinabile.

 

Distributori Automatici:

Pochi mesi fa, l’Ateneo ha finalmente accolto la nostra richiesta di istituire un bando per i distributori automatici installati nelle strutture universitarie, che prevede un calmieramento dei prezzi e un controllo della qualità del servizio. Ora è importante continuare a vigilare per evitare che le aziende interessate aggirino le regole e che le tasche degli studenti siano sfruttate dai privati.

 

Questionari di Valutazione:

Crediamo che l’attuale sistema di valutazione della docenza debba essere potenziato, affinché gli studenti possano avere una reale partecipazione al miglioramento della didattica. Chiediamo quindi che i questionari di valutazione siano revisionati e adattati alle problematiche delle diverse Facoltà. Inoltre vogliamo che i risultati dei questionari siano resi pubblici con l’intento di trovare criteri che disincentivino la cattiva docenza.

 

Ateneo sostenibile:

Questioni come quelle ambientali o di sviluppo sostenibile restano sempre di primaria importanza e anche all’interno del mondo universitario hanno un peso rilevante.

Raccolta Differenziata. Grazie alle nostre costanti richieste è già stata attivata la raccolta differenziata in tutte le Facoltà del nostro Ateneo. Ora il nostro compito sarà quello di controllare il corretto smaltimento dei rifiuti raccolti.

Energie Rinnovabili. All’interno del Gulliver abbiamo attivato un gruppo di lavoro specifico nel campo delle energie rinnovabili per avanzare proposte concrete come l’installazione di pannelli fotovoltaici e solare-termico sopra gli edifici di proprietà dell’università. Inoltre chiediamo che l’amministrazione e tutti i vari uffici dell’Università riducano drasticamente l’utilizzo della carta (sostituendola quando possibile con la posta elettronica) e si dotino unicamente di carta riciclata: ciò porterebbe ad un risparmio tangibile di denaro e risorse.

Open Source. Riteniamo indispensabile che l’Università consideri con maggiore attenzione le opportunità offerte dal panorama Open Source; l’introduzione graduale di questi software nel mondo amministrativo abbatterebbe i costi di licenza dei software nel giro di qualche anno.

E-learning. Chiediamo all’Ateneo di puntare su questo strumento al fine di ridurre drasticamente il numero di stampe effettuate dagli studenti sia per il materiale didattico che per eventuali elaborati progettuali.

 

CUS:

L’attuale gestione delle risorse economiche del Centro Universitario Sportivo lascia spazio a numerose perplessità. In attesa degli imminenti cambiamenti all’interno degli organi amministrativi auspichiamo che la situazione migliori, suggerendo una continuativa interazione con i primi fruitori delle strutture sportive, ovvero gli studenti. Nell’ottica di un risparmio energetico, e quindi economico, estendiamo al CUS le richieste di eco sostenibilità avanzate per l’Ateneo, ossia l’installazione di pannelli fotovoltaici e a solare termico.

 

Studenti Stranieri:

Viste le difficoltà logistiche e burocratiche che ogni anno gli studenti stranieri si trovano a dover affrontare per rinnovare il permesso di soggiorno, crediamo sia necessario che l’università si faccia carico di questa problematica. Una  possibile soluzione è quella di attivare uno sportello presso il Rettorato che offra tale servizio solo ed esclusivamente agli studenti stranieri in modo da agevolare le pratiche ed evitare liste di attesa infinite.

 

Studenti Disabili:

Negli ultimi anni siamo stata l’unica lista di rappresentanza che ha segnalato all’Amministrazione i problemi degli studenti disabili attraverso la creazione di un apposita commissione. Dopo aver elaborato una raccolta fotografica delle barriere architettoniche di tutto l’Ateneo, abbiamo ottenuto l’inizio parziale di alcuni lavori, ma pretendiamo che vengano ultimati nel minor tempo possibile.

 

Segreteria ON-LINE:

L’informatizzazione dei servizi del nostro “Politecnico” è ancora fortemente carente. È per noi un obiettivo primario quello di riuscire ad incrementare il numero di certificati e operazioni presenti sul sito dell’Ateneo, nello specifico all’interno dell’area riservata degli studenti. In questo modo si riuscirebbe, tra l’altro, a ridurre le snervanti file agli sportelli delle segreterie. Ulteriore elemento chiave nell’ampliamento dei servizi digitali è l’introduzione di un badge universitario (simile ad un bancomat) da utilizzare per l’iscrizione agli esami, per l’accesso a servizi di segreteria e, ricaricandolo, per il pagamento delle tasse universitarie e persino il pranzo a mensa.

 

Esame di Stato Ingegneria – DPR 328/01

Grazie ad un lungo lavoro dei nostri rappresentanti al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari (CNSU), la retroattività del DPR328/01 colpirà coloro che sosterranno l’esame di Stato per l’abilitazione alla professione di ingegnere dopo la fine del 2010.

Fino ad allora, il D.L. 105/03 – come modificato dal D.L. 78/09 – garantisce il diritto ai laureati del vecchio ordinamento di svolgere l’esame di Stato secondo le modalità previgenti l’entrata in vigore del D.P.R. 328/01 (e di iscriversi a tutte le sezioni dell’Albo degli Ingegneri).

Chi non si abiliterà entro tale data (fine del 2010), dovrà sostenere 4 esami anzichè 2, per iscriversi ad una delle 3 sezioni dell’albo professionale invece che a tutte. Chi vorrà iscriversi anche alle altre sezioni dovrà svolgere due ulteriori prove per ogni nuova sezione e versare nuovamente la relativa tassa.

Per maggiori informazioni:
www.dpr328.too.it

Firmato il Patto di Collaborazione! E subito la nostra proposta per gli studenti lavoratori.

Nella seduta di venerdì 15 Febbraio il Senato Accademico ha firmato il Patto di Collaborazione con il Consiglio Studentesco proposto dalla lista Gulliver-Sinistra Universitaria per dare rilevanza ad alcune delle problematiche più urgenti per gli studenti. Abbiamo già cominciato a lavorare nel merito del Patto facendo una proposta di agevolazione all'iscrizione per gli studenti lavoratori.

Il Patto di Collaborazione tocca 7 importanti punti, qui di seguito elencati, ed oltre a proporlo abbiamo dovuto anche fare pressioni perchè il Senato Accademico lo discutesse e lo approvasse.

1. miglioramento dei servizi erogati nelle Sedi Decentrate;

2. convenzione con ERSU e ASUR per garantire la copertura

dell’assistenza sanitaria agli studenti “fuori sede”;

3. agevolazioni per gli “studenti part-time”;

4. miglioramento dei servizi per gli studenti del Vecchio Ordinamento;

5. introduzione di un meccanismo di valutazione della didattica basato su questionari;

6. miglioramento della convenzione tra l’Università e la società Conerobus s.p.a.;

7. modifica del regolamento didattico d’Ateneo nell’ottica della negazione dell’accesso programmato come strumento di selezione, ad eccezione per i corsi laurea vincolati dalla L. 264/99.

 

 Abbiamo già iniziato a lavorare sul Patto facendo una proposta in Consiglio Studentesco, che l'ha fatta propria all'unanimità, perchè si crei una iscrizione agevolata per gli studenti lavoratori. Questa prevede l'iscrizione con il pagamento del 60% della tassa personalizzata per la possibilità di dare fino ad un massimo di 30 crediti. Ecco il testo del documento su cui ora l'Amministrazione sta discutendo.

 

OGGETTO: agevolazioni per gli studenti part-time.

Con la presente, il Consiglio Studentesco, considerata l’importanza dei punti espressi nel Patto di Collaborazione in attesa di discussione da parte del Senato Accademico e visto l’art. 11 “Requisiti qualificanti” del D.M. 31 ottobre 2007 prot. n. 544/2007 che all’allegato D parlano di che parlano di “specifiche modalità organizzative della didattica per studenti iscritti part-time”, ritiene opportuno proporre una modalità di iscrizione particolare per gli studenti che non riescono ad usufruire di tutti i servizi “core” che il nostro Ateneo offre.Tale intervento è teso ad agevolare la condizione di studente part-time, ovvero gli studenti lavoratori o studentesse madri o simili, perché da un lato le cause di forza maggiore (come un figlio o la necessità economica di lavorare) non siano ostacolo per gli studenti, dall’altro perché possa essere un incentivo per tutti i giovani lavoratori che vogliono approfondire conoscenze che risulterebbero utili nel loro ambito lavorativo.L’iscrizione part-time dovrebbe, a nostro avviso, prevedere l’iscrizione dietro il pagamento del 60% delle tasse, chiaramente rapportate alla fascia di contribuzione di ciascuno studente, e la possibilità conseguente di ottenere nelle attività didattiche un massimo di 30 crediti annui.Si ritiene, inoltre, che tale iscrizione non debba essere necessariamente legata alla dimostrazione di essere in condizioni per non poter usufruire della totalità dei servizi per cause lavorative o simili, perché questo tipo di iscrizione deve essere una possibilità che gli studenti, impegnati in attività non riconosciute o semplicemente a cui mancano pochi crediti per ottenere il diploma di Laurea, possano comunque usufruirne.

E’ da considerare anche, sempre per venire incontro alle esigenze di questi studenti part-time e ai “requisiti qualificanti”, la possibilità di aprire gli appelli riservati ai fuori corso anche a questa categoria di studenti part-time.

Si chiede un impegno nell’affrontare tale tematica molto delicata perché si possa comunque giungere ad agevolazioni economiche e di organizzazione didattica che da un lato valorizzino l’Ateneo, dall’altro possano essere un utile servizio per gli studenti.

Ancona, lì 06.02.2008

Assemblea Straordinaria 14 giugno 2007

Un'assemblea non si fa a caso…

Il 14 giugno abbiamo tenuto un’assemblea che aveva come scopo la discussione e la risoluzione di alcune problematiche relative a entrambi gli ordinamenti:

Vecchio ordinamento: appelli che mancano, esami e corsi sostenuti in maniera discordante rispetto il proprio corso di studi, ecc…

Valutazione delle lauree magistrali (specialistiche del Nuovo Ordinamento).

Abbiamo registrato una bassissima partecipazione degli studenti, e non possiamo che dispiacerci di ciò, soprattutto nei confronti degli studenti del nuovo ordinamento che erano coinvolti in prima persona dalle tematiche affrontate.

 

In compenso, però, abbiamo registrato la presenza del preside di facoltà Giovanni Latini. Al preside, in prima istanza, abbiamo palesato le problematiche che affliggono gli studenti del vecchio ordinamento: appelli che mancano, esami e corsi sostenuti in maniera discordante rispetto il proprio corso di studi, ecc… Il preside ha preso nota delle diverse situazioni, garantendo che se ne occuperà di persona.

 

In secondo luogo è stata affrontata la scottante tematica della valutazione delle lauree magistrali (specialistiche del Nuovo Ordinamento). Nell’ultimo consiglio di facoltà (6 Giugno) era stata paventata dal preside l’introduzione di “Linee Guida” nella valutazione delle lauree specialistiche, applicabili direttamente dalla prossima sessione di laurea, ovvero Luglio 2007. Queste si articolavano in tre punti:

– Valutazione in 88-esimi della media dello studente

– Valutazione del lavoro di tesi in 22-esimi a totale discrezione del relatore a discrezione della commissione di laurea.

Grazie al nostro lavoro, il Preside ha riconosciuto l'inapplicabilità, sia nei modi che nei tempi, di queste linee guida. Si è fatto garante per le sessioni di questo anno accademico (luglio, ottobre, dicembre2007, marzo 2008) affinché non venga applicato nessun metodo di valutazione autonomo dalle diverse commissioni.

Nel frattempo, nelle giuste sedi e nei giusti tempi, con i prof e rappresentanti tutti, verrà ridiscusso il giusto metodo per valutare tutti quanti i venturi specialistici.

 

I rappresentanti, la lista, le assemblee… A qualcosa servono! 

IMPORTANTISSIMA Assemblea

ASSEMBLEA STRAORDINARIA

giovedì 14 giugno in aula 160/3 dalle ore 15.30

Sono uno studente di ingegneria del Vecchio Ordinamento. Per me è normale non avere appelli d’esame, non trovare programmi e materiale del mio corso, è normale essere presso a pesci in faccia dai professori, è normale sostenere esami con cui non ho niente a che fare, esami adattati al N.O. o ad altri corsi. Poi quando i miei rappresentanti chiedono di farmi pagare meno tasse….li prendon per pazzi !!!

Basta!!!

Sono uno studente di ingegneria del Nuovo Ordinamento. Sono 2 anni che mi “faccio il culo” alla specialistica per arrivare alla tesi con una media alta, ma grazie all’ultimo consiglio di facoltà, con il beneplacito dello Student Office, da luglio il mio libretto varrà al massimo 88 punti su 110.. Il resto me lo dovrò sudare su una tesi valutata unicamente da una persona.  Son 2 anni chesi parla di riduzione del numero di esami da 30 a 20 al I° livello e da 20 a 10 al II° livello, il CdF nicchia e paga gli stipendi a decine di docenti che hanno avuto le cattedre grazie alla proliferazione dei corsi..ed a me aumentano le tasse universitarie!!

Non esiste!!!

Lista Gulliver

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